Home > Altro > Archivio > Disoccupazione giovanile, aumento Iva e Imu: Ecco le prossime sfide di (…)
Disoccupazione giovanile, aumento Iva e Imu: Ecco le prossime sfide di Letta. Venerdì il vertice europeo sul lavoro
lunedì 10 giugno 2013, di
Il vertice a quattro è previsto per questo venerdì, il 14 giugno. I Ministri dell’economia e del lavoro di Italia, Francia, Germania e Spagna, cercheranno di sciogliere il nodo relativo al mercato del lavoro concentrandosi in modo particolare sull’esercito di giovani disoccupati che chiede una possibilità lavorativa.
Una nota di palazzo Chigi si sottolinea che l’appuntamento:
è il primo di questo tipo e vuole essere l’occasione per uno scambio di opinioni e per un coordinamento in vista dei prossimi impegni internazionali: il Consiglio europeo del 27-28 giugno, nella cui agenda alta priorita’ e’ stata attribuita proprio al tema della crisi occupazionale, l’evento di Berlino del 3 luglio e la riunione ministeriale del G20 a Mosca di meta’ luglio
Sul fronte interno le sfide principali che il governo Letta dovrà affrontare nelle prossime settimane sono relative all’imminente aumento di un punto d’Iva e il taglio o lo slittamento della rata dell’IMU.
Vertice europeo
Inizierà con una colazione con il premier italiano l’incontro in programma per questo venerdì tra i quattro paesi europei. L’incontro è stato promosso dal Ministro italiano del lavoro e delle politiche sociali Giovannini durante gli incontri tenutesi a Parigi nei giorni scorsi. A far spingere il piede sull’acceleratore, la consapevolezza che una svolta al mercato del lavoro sia necessaria per rilanciare la crescita dell’economia nazionale e quindi dell’Eurozona. Per portare avanti la battaglia alla disoccupazione, in particolare quella giovanile, i Ministri dei quattro paesi cercheranno una via per rafforzare il coordinamento tra politiche economiche e del lavoro a livello dei singoli Stati e poi di Unione europea.
Le carte che l’Italia può giocarsi nella partita contro la disoccupazione sono almeno 4 e probabilmente anche di questo si parlerà nel corso del vertice di venerdì e quello di fine giugno. Nella casse italiane dovrebbero arrivare circa 9 miliardi di euro dal fondo sociale europeo. Ancora da decidere tempi e modalità di erogazione, ma il pacchetto di finanziamenti provenienti dai fondi strutturali dell’UE sembra ormai cosa certa. A ciò si aggiunge l’attuazione dello youth guarantee grazie ad un maggior coinvolgimento a livello nazionale dei centri per l’impiego. La garanzia dei giovani lanciata nel 2012 prevede che, entro 4 mesi dal momento in cui un giovane lascia la scuola o sia rimasto senza lavoro, il centro per l’impiego deve essere in grado di offrire un’offerta di lavoro qualitativamente valida, uno stage o un contratto di apprendistato.
Inoltre la BEI, la banca europea per gli investimenti porta con sé una dota di circa 70 miliardi per il sostegno delle imprese, prime tra tutte quelle che offrono opportunità lavorative ai disoccupati di giovane età.
I prossimi vertici europei dovrebbero riguardare anche margini più flessibili delle regole di bilancio dei Paesi dell’Eurozona per gli investimenti produttivi e i pacchetti di riforme per il rilancio della crescita nazionale. Da chiarire ancora la tipologia delle spese che potranno rientrare nella Golden rule, per le quali si potrà attuare una valutazione particolare ai fini del mantenimento dell’equilibrio strutturale di bilancio.
Fronte interno
Il governo non nasconde che impedire l’aumento di un punto percentuale di Iva a partire da luglio sia un’impresa complicata. Le idee e le proposte sul tavolo di Enrico Letta ci sono, a mancare purtroppo sono le risorse e le poche a disposizione sembrano convergere sempre più sul problema lavorativo che preme particolarmente il governo e la generazione di giovani disoccupati. Anche per quanto riguarda l’Imu infatti si parla più di rimodulazione piuttosto che di slittamento. Ciò significare che la rata della imposta sulla prima casa ci sarà, ma probabilmente solo per le famiglie più benestanti e non interesserà quindi buona parte dei proprietari di prime case.
L’aumento dell’Iva è forse la sifda più difficile che il governo dovrà affrontare. Le ipotesi al momento sono quattro e delineano scenari e risorse molto diversi tra loro. La prima, è la più semplice, ma anche quella che il governo Letta vorrebbe evitare: lasciare le cose così come stanno e lasciare che l’Iva aumenti dal 21 al 22% a partire dal primo luglio. La seconda prevede una revisione del paniere delle spese interessate e l’aumento di solo mezzo punto percentuale. Terzo, la sospensione fino ad ottobre che costerebbe alle casse dello Stato un miliardo. Infine, si pensa anche al suo slittamento fino a gennaio; costo dell’operazione due miliardi.