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Da Hitler a Stalin. Renzi come Grillo?

giovedì 12 giugno 2014, di Vittoria Patanè

’’Renzi, così come Grillo, non tollera il dissenso. Grillo fa cacciare i dissidenti dal suo gruppo parlamentare, mentre Renzi li fa cacciare dalla Commissione parlamentare affari costituzionali. Per certi versi, quindi, sono molto simili fra loro, essendo entrambi allergici alla democrazia. Mineo è stato sostituito senza neanche essere avvisato ed ha appreso la notizia dalle agenzie di stampa. Questo è stalinismo puro. Se l’avesse fatto Berlusconi, il Pd avrebbe gridato alla dittatura’’ (F.I.)

Questo quanto dichiarato oggi da Forza Italia e, diciamocelo, è un po’ il parallelismo che è venuto in mente a tutti quando si è appreso che Matteo Renzi ha deciso di epurare Vannino Chiti e Corradino Mineo (sostituito con Luigi Zanda) dalla Commissione Affari Costituzionali.

Il Partito Democratico c’è andato giù duro con i 5 Stelle in passato, commentando e ironizzando sulle varie espulsioni decise da Grillo e e Casaleggio e riguardanti questo o quel rappresentante del gruppo. Proprio per questo oggi la notizia fa ancora più scalpore, perchè, a detta di molti, "non si può predicare bene e razzolare male".

Il motivo dell’esclusione è presto detto: l’appoggio di Mineo al ddl Chiti e il sostegno alla natura elettiva di Palazzo Madama contro la linea del partito che invece, vuole affidare ai consigli regionali la scelta dei senatori.

I democratici adesso stanno affrontando una vera e propria bufera. Altri 13 Senatori hanno deciso di autosospendersi per solidarietà ai due "espulsi". Sono: Casson, Chiti, Corsini, D’Adda, Dirindin, Gatti, Lo Giudice, Micheloni, Mineo, Mucchetti, Ricchiuti, Tocci, Turano. A questi si é poi aggiunto un quattordicesimo senatore, Francesco Giacobbe.

A questo punto appare inevitabile pensare a quanto se la stia ridendo in questo momento Beppe Grillo. Colui che lo ha sempre criticato, si è comportato esattamente come lui. Il commento dell’ex comico è infatti arrivato puntuale:

"L’unico nel Pd a essere stato preso a calci nel sedere è stato Corradino Mineo condannato dal Pd per il reato d’opinione contro la riforma della Costituzione che Renzie ha concordato con Berlusconi e non con gli elettori Pd e cacciato dalla Commissione Affari Costituzionali

Forza Italia parla in questo caso di Stalinismo, così come in passato i 5 Stelle erano stati definiti fascisti e nazisti. Renzi però fa spallucce e sostiene che gli elettori sono dalla sua parte:

"Non molliamo di un centimetro. Non lasciamo a nessuno il diritto di veto. Conta molto di più il voto degli italiani che il veto di qualche politico che vuole bloccare le riforme. E siccome conta di più il voto degli italiani, vi garantisco che andremo avanti a testa alta".

E voi? cosa ne pensate?

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