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Crisi in Asia, Cina e India: quale nazione è pronta per una ripresa economica?
lunedì 1 ottobre 2012, di
La crisi in Asia continua a trascinare verso il basso l’intera regione. Tra Cina e India, quale nazione è davvero pronta per una ripresa economica? Gli ultimi dati mostrano un risultato apparentemente imprevedibile.
Niente ripresa fino al 2013 in Asia
Speranze ottimistiche da parte di economisti ed esperti, non hanno trovato riscontro nella realtà: in Asia non ci sarà una ripresa economica, almeno fino al 2013.
Gli ultimi dati sulla produzione nel territorio restano negativi. Gli esperti ammettono: se ci sarà una ripresa dipenderà soprattutto dalle evoluzioni della situazione in Cina, indiscutibilmente il motore di crescita dell’intera regione.
La situazione in Cina
I dati pubblicati oggi, mostrano chiaramente come l’attività delle fabbriche cinesi, abbia subito un’altra contrazione nel mese di settembre. Si tratta del secondo risultato negativo consecutivo. Il settore manifatturiero, inclusa l’esportazione da Taiwan e dall’Indonesia, ha mostrato un forte rallentamento.
Il Purchasing Managers Index (PMI) a Taiwan, a settembre, ha toccato il livello più basso degli ultimi mesi, fermandosi a quota 45,6.
Negativa anche la performance dell’Indonesia, dove il PMI è sceso a 50,5 questo mese, perdendo più di un punto rispetto al risultato di 51,6 registrato in agosto. Un PMI che resta sopra la soglia dei 50 punti è sintomo di espansione, sotto questo livello indica, invece, una contrazione.
Anche l’export dell’Indonesia è calato in maniera più netta di quanto previsto, specchio dell’indebolimento nel volume di richiesta da parte della Cina e dell’occidente.
"Si tratta di uno dei momenti più difficili che l’Asia si sia mai trovata ad affrontare, fin dai tempi della grande recessione" ha detto Frederic Neumann, co-direttore della sezione di ricerca economica per l’Asia presso HSBC.
Gli esperti prevedevano un aumento nel volume della domanda cinese nel breve periodo. Apparentemente sono stati smentiti dai fatti.
"Segni di una ripresa economica in Asia si avranno solo a partire dal 2013. La regione non può sfuggire da quanto accade in Cina" ha affermato Vishnu Varathan, economisca esperto alla Mizuho Corporate Bank.
Secondo gli esperti, la manovra da 150 miliardi di dollari, varata dal governo per immettere liquidità nel mercato, resterà un caso isolato; almeno fino all’8 novembre, quando il partito comunista darà vita a un congresso in cui sono attese notizie relative al cambio di leadership, che avviene una volta ogni 10 anni.
Quando la Cina si riprenderà nel 2013, trascinerà con se tutte le altre nazioni della regione, per uscire dalla recessione.
Fino al 2013, però, bisognerà avere pazienza.
India unica nota positiva
Chi sembra non dover attendere notizie dalla Cina per guardare avanti verso una ripresa economica, è sicuramente l’India.
In contrasto con quanto accade nel resto del territorio, il settore manifatturiero in India, terza economia asiatica, mostra importanti segnali di stabilizzazione.
Il PMI indiano, nel mese di settembre, non ha subito alcuna contrazione, restando sul valore di 52,8, registrato in agosto.
"Il settore manifatturiero indiano è rimasto su livelli stabili. Le recenti riforme politiche hanno portato un graduale miglioramento nelle prospettive di crescita per la seconda metà di questo 2012 e per l’anno prossimo". È quanto ha rivelato Leif Eskensen, economista per l’india, presso ASEAN in HSBC.
Il governo indiano ha annunciato il mese scorso un gran numero di misure per incoraggiare gli investimenti e lasciare la rupia debole, inculsa la parziale privatizzazione di quattro importanti industrie statali.
Forse l’India non ha davvero bisogno di attendere segnali positivi dalla Cina. Saprà uscire dalla crisi che attanaglia il globo, contando unicamente sulle proprie forze?