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Crisi immigrazione, Libia: il piano UE per la campagna militare prevede forze di terra

mercoledì 13 maggio 2015, di Flavia Provenzani

I piani dell’Unione Europea sulla campagna militare per distruggere le reti di trafficanti di migranti che operano in Libia comprendono la possibilità di introdurre delle forze di terra sul territorio libico.

Il documento sulla strategia da adottare si concentra su una campagna aerea e una campagna navale nel Mediterraneo e nelle acque libiche, in attesa del via libera delle Nazioni Unite.
Si aggiunge inoltre che le operazioni di terra in Libia potrebbero essere necessarie per distruggere attività di traffico di migranti, distruggendo ad esempio i depositi di carburante dei trafficanti.

"La presenza in territorio libico potrebbe essere presa in considerazione se non verrà raggiunto un accordo con le autorità competenti",

si legge sul documento che dovrebbe essere approvato dai ministri degli esteri europei lunedì, prima che la missione sia ordinata dai capi di governo al vertice UE di giugno.

"L’operazione richiederebbe una vasta gamma di forze aeree, marittime e terrestri. Queste potrebbero includere: intelligence, sorveglianza e ricognizione; squadre di imbarco; unità di pattuglia (d’aria e marittime)".

Il documento parla di possibili operazioni per distruggere le proprietà e i beni dei trafficanti "sul territorio". Ciò potrebbe includere "un’azione lungo la costa, in porto o in rada sui beni dei contrabbandieri e gli scafi prima del loro utilizzo".

Gli alti diplomatici e funzionari di Bruxelles, discutendo privatamente sulla pianificazione militare, avevano sempre sottolineato che non ci sarebbe stata alcuna possibilità di mettere "gli stivali sul terreno" in Libia. Ma è chiaro, dalla lettura del documento sulla pianificazione dettagliata per affrontare il problema del traffico di migranti, che sia una soluzione che potrebbe rendersi necessaria e non viene esclusa.

I leader dell’UE hanno chiesto a Federica Mogherini, alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, di elaborare una proposta di azione militare per attaccare i contrabbandieri e le reti di trafficanti tre settimane fa.

Questa settimana la Mogherini era a New York presso il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per una risoluzione che autorizzi l’uso della forza, che è stata firmata.

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