Crisi euro, incontro Monti-Rajoy. La Spagna non vuole gli aiuti dell’UE

Oggi Monti e Rajoy hanno avuto un incontro a Madrid per discutere sulla crisi dell’euro. La Spagna ha reso chiaro ancora una volta che non vuole gli aiuti dell’UE.

Le parole di Rajoy

La Spagna non ha bisogno degli aiuti dell’UE per superare la propria crisi del debito. È quanto ha affermato oggi il primo ministro Mariano Rajoy durante l’incontro con Mario Monti.

La Spagna, che affronta la seconda recessione in tre anni, con un tasso di disoccupazione che ha raggiunto il 25%, non ne vuole sapere di cedere alle pressioni dell’Unione Europea e della BCE per ufficializzare una richiesta di aiuti, come sollecitato da Bruxelles.

Dopo l’ufficializzazione del piano di acquisto di titoli di stato da parte della BCE, i tassi sul prestito spagnoli sono scesi rapidamente, portando gli investitori a credere che da Madrid avrebbero approfittato da un momento all’altro del momento favorevole per ufficializzare la richiesta di aiuti all’UE e superare la crisi del debito. Paradossalmente, però, la rapida caduta dei tassi sul prestito ha fatto si che la Spagna non avesse più l’urgenza di richiedere i fondi di salvataggio all’euro-zona.

“Gli aiuti al momento non sono essenziali. Li richiederò solo quando sarà il momento giusto” ha rivelato oggi Rajoy da Madrid.

I tassi di interesse sui titoli a 10 anni spagnoli sono scesi al 5,5% rispetto al precedente 7%, che risaliva al periodo prima dell’annuncio della BCE. Oggi, il valore dei tassi di interesse di Madrid si aggira intorno al 5,65%.

Il governo spagnolo starebbe ancora attendendo delle delucidazioni da parte della BCE riguardo alle condizioni sottostanti la richiesta di aiuti.

L’incontro tra Rajoy e Monti

Durante l’incontro di oggi sia Rajoy che Monti si sono detti soddisfatti del lavoro svolto dalla BCE, auspicando un’unione monetaria duratura e mostrandosi favorevoli alla possibilità di un’unione del sistema bancario all’interno dell’euro-zona.

Monti si è recato a Madrid per partecipare a un summit che ha coinvolto i ministri e i rappresentanti economici di entrambi i paesi. Il governo italiano non sta subendo la stessa pressione di quello spagnolo, perché il debito spagnolo pur essendo inferiore, cresce a un tasso più elevato.

La Spagna e la “bad bank”

Separatamente, le autorità spagnole hanno presentato maggiori dettagli sulla cosiddetta "bad bank", un’organizzazione che assorbe gli asset tossici che pesano sui bilanci delle banche che hanno ricevuto prestiti per il proprio salvataggio.

Le banche spagnole hanno subito perdite per 180 miliardi di euro, a causa del crollo del settore immobiliare nel 2008. Il governo spera che le banche sapranno offrire prestiti per il settore una volta liberate dal peso di questi asset tossici.

Quando sarà operativa, a partire da metà novembre, la “bad bank” si offrirà di acquistare titoli delle banche - come case e terreni che sono andati invenduti - ad uno sconto medio del 63,1% sul loro valore lordo, ha rivelato Fernando Restoy, vice governatore della Banca di Spagna.

Restoy ha stimato che la “bad bank” spenderà 45 miliardi di euro per acquistare asset tossici di quattro banche scelte dal governo. Due terzi di questi asset sono terreni, pari a 13 milioni di metri quadri. Il resto saranno 89,000 immobili.

La “bad bank” sarà operativa per non più di 15 anni, durante i quali dovrebbe ottenere un ritorno pari al 14/15% sui titoli acquistati.

L’incontro di Monti e Rajoy oggi ha reso ancora una volta chiare le posizioni di entrambi. Il governo spagnolo cederà alle pressioni di Bruxelles?