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Crisi dell’euro, incontro Hollande e Rajoy: come superare la crisi?

mercoledì 10 ottobre 2012, di Ivan Pasquariello

La giornata di oggi ha visto un’altra tappa importante per la crisi dell’euro. L’incontro a Parigi tra Hollande e Rajoy, ha chiarito la posizione di entrambi. Come si può superare la crisi?

I leader di Spagna e Francia hanno affermato convinti che i 17 membri dell’euro-zona possiedono già tutti gli strumenti necessari per uscire dalla crisi e mantenere le promesse fatte. Il presidente francese Francois Hollande e il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, hanno sottolineato nello specifico la necessità di attuare il programma per aumentare la supervisione delle banche europee, per poi consentire la costituzione di un nuovo fondo di salvataggio, così da permettere l’intervento della BCE per comprare i titoli di stato dei paesi alle prese con elevati oneri finanziari.

Rajoy: "dobbiamo dimostrare che facciamo sul serio"

"Dobbiamo dimostrare che facciamo sul serio" ha rivelato Rajoy ai microfoni dei giornalisti francesi, dopo l’incontro con Hollande a Parigi. Il primo ministro spagnolo ha poi aggiunto: "solo quando la fiducia nell’euro-zona non sarà più messa in dubbio, potrà tornare la crescita economica".

Alle parole di Rajoy hanno fatto eco le dichiarazioni di Hollande: "se vogliamo stimolare la crescita economica nel 2013, dobbiamo ristabilire la fiducia nell’euro, ed è quello che abbiamo deciso di fare. Risolvere i problemi interni all’euro-gruppo viene prima di tutto".

Le conseguenze della crisi

Le conseguenze della crisi si conoscono bene. La Francia non è più tornata a registrare una crescita economica negli ultimi tre trimestri e la Spagna è alle prese con la seconda recessione in tre anni. La disoccupazione continua a salire, in Spagna ha toccato quota 25%.

Nonostante le parole dei leader di Spagna e Francia, diversi dubbi rimangono.

Come farà l’UE a supportare la crisi del sistema bancario?

In un vertice di giugno, i paesi della zona euro hanno deciso di rendere la Banca centrale europea l’autorità di vigilanza delle loro banche, con ampi poteri di imporre sanzioni. Un gruppo di paesi, guidati dalla Francia, ha spinto la BCE a prendere questi poteri rapidamente, in quanto una volta fatto, al fondo di salvataggio europeo sarebbe stato permesso di prestare denaro direttamente alle banche.

Attualmente, i salvataggi bancari sono incanalati attraverso i governi. Sarà così che funzionerà anche il piano di salvataggio spagnolo. Si tratta di una brutta notizia per Madrid, che vedrà un aumento nel debito del proprio governo e dovrà forse vedersi costretta a richiedere un piano di salvataggio personalizzato.

Ma la Germania, supportata da altri stati, ha espresso i propri dubbi su come l’autorità di vigilanza bancaria dovrebbe essere istituita e con quali tempistiche. In questo modo, il sospiro di sollievo per le banche europee, è stato nuovamente rimandato.

Rajoy ha anche cercato di respingere le preoccupazioni sulle prospettive di crescita della Spagna. Una recente previsione economica da parte dell’FMI ha rivelato come l’economia spagnola avrebbe subito una contrazione dell’1,3% il prossimo anno, più del doppio rispetto alla previsione dello stesso governo spagnolo.

Rajoy ha affermato che il paese stava facendo riforme importanti e che queste, combinate con l’intervento della BCE, sarebbero in grado di contrastare la previsione dell’FMI.

"Se seguiamo questa strategia, vedremo che la realtà è migliore rispetto alle previsioni", ha detto Rajoy.

Sia Hollande che Rajoy, hanno anche sottolineato che i leader europei devono mettere in chiaro che la Grecia è una parte vitale della zona euro. In Grecia i debiti si accumulano e le domande su una possibile uscita di Atene dell’euro, non hanno fatto altro che aumentare la speculazione e stimolare l’incertezza verso il futuro dell’euro.

I piani per la ripresa economica

I due leader hanno parlato anche di progetti infrastrutturali, tra cui una linea ad alta velocità ferroviaria tra Perpignan, nel sud della Francia, e Barcellona. Questi progetti potrebbero stimolare la crescita economica, ma entrambi i governi difficilmente possono permettersi di spendere i soldi, visto che sono chiamati a soddisfare i requisiti sui loro sforzi per la riduzione del debito.

Il piano dei due leader europei sarà abbastanza per prospettare un’uscita dalla crisi?

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