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Crisi dell’euro, Merkel ad Atene: quale futuro per la Grecia?

martedì 9 ottobre 2012, di Ivan Pasquariello

Anche oggi al centro dell’attenzione c’è la crisi dell’euro. Angela Merkel è atterrata ad Atene. Quale futuro si prospetta per la Grecia?

La cancelliera tedesca, Angela Merkel, è atterrata ad Atene, tra forti proteste dai parte dei cittadini greci, per mostrare il sostegno della Germania alla Grecia.

La situazione greca

Il momento non è dei migliori. Gli ultimi dati mostrano un netto peggioramento nella situazione del debito greco e, come confermato da due ex ministri di Atene, sembra che i creditori internazionali dovranno ristrutturare il debito greco ancora una volta.

Non proprio un benvenuto, quello riservato alla cancelliera dalla folla greca. Diversi cartelli esposti dai manifestanti riportavano la scritta "Merkel not welcome". Segno del forte sentimento anti-europeo che va diffondendosi sempre di più nell’euro-zona.

La visita di Angela Merkel arriva dopo che l’FMI ha mostrato come la Grecia non sarà in grado di rispettare il traguardo sul taglio del debito nei cinque anni precedentemente previsto. L’obiettivo era indispensabile per sperare di ottenere 130 miliardi di euro come piano di salvataggio dall’UE.

Secondo l’FMI il debito pubblico in Grecia toccherà quota 171% del PIL nel 2012, per poi peggiorare ancora e arrivare a quota 182% nel 2013. L’FMI ha poi anche rivelato che sarà necessaria una ristrutturazione del debito greco e che sarà impossibile per Atene arrivare al 120% di produzione economica entro il 2020. Ancora una volta, le stime sono al ribasso.

Papaconstantinou e Doukas: la situazione è molto difficile

George Papaconstantinou, ministro delle finanze dal 2009 al 2011, ha definito i dati dell’FMI insostenibili: "l’economia greca ha smesso di crescere nel 2008 e prima che torni a crescere di nuovo avremo già perso un quarto del PIL. E’ terribile". L’ex ministro ha poi aggiunto: "la Merkel sta visitando una nazione che attraversa un bruttissimo periodo".

Se la Grecia non otterrà i 130 miliardi dalla troika, non disporrà più di fondi già dal mese di novembre, come confermato dal primo ministro Samaras a un giornale tedesco.

Il Wall Street Journal ha riferito che i creditori della Grecia hanno raggiunto una situazione di stallo: non sanno più cosa fare adesso.

Peter Doukas, ex deputato per economia e finanza, attualmente a capo di Capital Partner, ha confermato lo stato di preoccupazione: "il debito greco non è più estinguibile a questo punto. L’economia è troppo debole per sostenere un debito da 300 miliardi di euro". Per Doukas occorrerà tagliare i tassi di interesse di almeno 1,5 punti percentuali.

Con una disoccupazione giovanile che è arrivata al 55%, la Grecia ha bisogno di ottenere il via libera ai prestiti e deve convincere in questo senso la troika.

Nonostante tutto, Doukas rimane positivo. L’Europa e la BCE hanno già mostrato il forte interesse a salvare la Grecia e il piano di Draghi sosterrà Atene verso la risalita.

La speranza è quella che non si tratti di puro ottimismo.

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