Home > Altro > Archivio > Crisi debito: l’Eurozona cerca il suo salvatore
Crisi debito: l’Eurozona cerca il suo salvatore
lunedì 21 novembre 2011, di
CRISI DEBITO, EUROZONA- I mercati continuano ad essere pessimisti circa la zona euro, e sono alla ricerca di un salvatore capace di affrontare e contrastare il progressivo deteriorarsi della situazione.
I mercati lo hanno identificato nella persona di Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea (BCE), l’unica istituzione ritenuta in grado, secondo gli stessi mercati e alcuni governi, di salvare la moneta unica.
"Siamo di fronte ad una terribile scelta....l’alternativa è la seguente: un intervento massiccio da parte della BCE o la catastrofe," ha riassunto il ministro delle finanze polacco Jacek Rostowski, in un’intervista rialsciata al Frankfurter Allgemeine Zeitung e pubblicata Lunedì.
Il ministro polacco, che nel mese di settembre aveva evocato uno scenario drammatico, avanzando l’inquietante rischio di un conflitto armato in Europa se la crisi dell’euro dovesse portare al collasso della UE, si è proclamato oggi "ancora meno rassicurato", a distanza di due mesi. "Il rischio è quello di un disastro storico economico che, come la Grande Depressione del 1930, porterebbe l’Europa in guerra", ha avvertito.
In questo contesto, la vittoria schiacciante della destra in Spagna questo weekend non ha cambiato nulla. Le borse europee hanno continuato a precipitare ed il mercato obbligazionario resta sotto tensione, in un clima di incertezza, dove mancano soluzioni a breve termine.
La Banca centrale europea si rifiuta ancora di agire come prestatore di ultima istanza degli Stati europei limitandosi ad acquistare con il conta gocce e sul mercato secondario, dove si scambiano titoli già emessi.
La Grecia attende dai suoi partner il pagamento, vitale per la sopravvivenza del paese, di 8 miliardi di euro entro la metà di dicembre. Ma i ministri delle Finanze della zona euro hanno chiesto impegni scritti - cui Antonis Samaras, capo del partito conservatore (Nuova Democrazia, ND) continua a opporsi - al governo greco in merito all’attuazione di misure di austerità e riforme strutturali, prima di fornire tali aiuti. .
Gli eurobonds, che la Commissione Europea vuole proporre questa settimana, potrebbero rappresentare una possibile soluzione alla crisi. Ahimè, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha provveduto a raffreddare gli entusiasmi sollevatisi in mattinata, dopo l’annuncio della proposta.
Gli eurobonds non sono una "cura miracolosa", ha detto il suo portavoce a Berlino.
Gli europei non sono i soli a lottare con la crisi del debito. Negli Stati Uniti, il "super-commettee" del Congresso, incaricato di ridurre il deficit americano di 1.200 miliardi di dollari, sembra dirigersi verso un fallimento, all’approssimarsi della scadenza di Mercoledì, oltre la quale si innescherà, in mancanza di accordo, un meccanismo di tagli automatici alla spesa.