Crisi debito: gli ultimi della classe. Le sorprese Eurostat

CRISI DEBITO - Gli ultimi dati forniti dall’Eurostat hanno rivelato sorprese. Alcuni paesi in Europa, non i meno importanti, hanno violato più spesso i criteri di Maastricht, rispetto a quanto abbiano fatto la Spagna o l’Irlanda. Scopriamo quali...

"La Spagna ha già fatto molto, ma probabilmente dovrà fare di più per riconquistare la fiducia del mercato". Il messaggio prudente del Cancelliere Angela Merkel, pronunciato il 22 ottobre di fronte ai giovani della CDU, è stato subito offuscato, il giorno successivo, da quello ottimistico della Francia. "Grazie agli sforzi di José Luis Zapatero e al senso di responsabilità dell’opposizione, la Spagna non è più in prima linea" nella crisi, ha affermato Nicolas Sarkozy al vertice di Domenica.

Se il grado di apprezzamento del caso spagnolo crea una divisione (l’ennesima) tra i due, Francia e Germania giocano alla pari sul terreno delle violazioni alle regole europee in materia di stabilità fiscale. Una serie di statistiche Eurostat fornisce una prospettiva interessante della crisi in corso nella zona euro.

Tra il 2000 e il 2010, Francia e Germania si sono trovati 14 volte sopra i limiti europei di debitio e deficit (60% e 3% rispettivamente). La Spagna, al contrario, si è scostata solo 4 volte, mentre l’ Irlanda, il cui deficit è bruscamente precipitato al 32,4% del PIL nel 2010, si è dimostrato, almeno sino ad ora, un bravo studente, con solo cinque infrazioni registrate.

Grecia e Italia, invece, hanno seguito un percorso caotico per 10 anni. Il debito italiano non è mai andato al di sotto del 100% del PIL. Il deficit pubblico, tuttavia, è stato più contenuto. La Grecia, dal canto suo, ha seguito una logica di trasgressione sistematica dei criteri di debito e deficit.