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Crisi: Grecia e Italia. Due facce della stessa medaglia?
lunedì 7 novembre 2011, di
Grecia e Italia: due facce della stessa medaglia? L’insatbilità politica sta colpendo e mettendo in ginocchio entrambi i paesi.
GRECIA.La settimana scorsa, George Papandreou, primo ministro della Grecia, ha accettato di dimettersi dal suo incarico e formare un governo di unità nazionale con il leader dell’opposizione Antonis Samaras al fine di assicurare alla Grecia la nuova tranche di aiuti finanziari di cui ha “maledettamente” bisogno.
Gli ultimi giorni Papandreou sono stati piuttosto agitati. Con una mossa che ha sorpreso i mercati, i leader della zona euro, e anche il suo ministro delle Finanze, Papandreou ha proposto l’indizione di un referendum sul piano di salvataggio deciso dall’UE. Il risultato? Sconcerto, panico, una valanga di critiche che hanno spinto la Grecia con un piedi fuori dalla zona euro.
Papandreou, sotto forti pressioni, è stato costretto ad annullare il referendum. Con il governo greco nel caos, è stato costretto a dimettersi e a formare un governo di unità nazionale per un più ampio sostegno. Ora, la domanda che ancora deve trovare risposta è questa: chi guiderà questo nuovo partito politico combinato? Beh, non ci resta che aspettare e vedere!
ITALIA. Il paese della pizza, della pasta, dell’arte e ora...del debito. Il panorama politico non è molto diverso. Il primo ministro italiano Silvio Berlusconi è sotto lo stesso fuoco di critiche e pressioni.
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Alcuni lo biasimano come la ragione per cui i rendimenti dei titoli italiani sono saliti oltre il 6,4% la scorsa settimana, quando il premier è giunto al G20 di Cannes a mani vuote. Tutti si aspettavano che presentasse un dettagliato piano di austerità dopo aver annacquato gli iniziali 45,5 miliardi di euro del pacchetto di austerità.
I rendimenti dei titoli continuano a salire, battendo ogni record (oggi hanno raggiunto il 6,6%): se il igoverno italiano non riuscirà ad attuare le riforme necessarie, i più “fanatici” dei mercati prevedono che la BCE potrebbe interrompere l’acquisto dei titoli italiani, definitivamente e del tutto.
A differenza di Papandreou però, non sembra che Berlusconi sia disposto,ancora, a lasciar andare il suo posto. Tra le pressioni nazionali e internazionali, ha annunciato con sicurezza di poter contare sulla tenuta della sua maggioranza in Parlamento, necessaria per l’adozione delle sue proposte di bilancio.
Lo scopriremo domani, se Berlusconi ha ancora abbastanza amici del suo Popolo delle Libertà.
L’instabilità politica di solito non promette nulla di buono per le valute.