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Crisi: Europa avanza e nomina mister Euro. Italia sotto pressione

lunedì 24 ottobre 2011, di Nadia Fusar Poli

CRISI. I leader europei hanno tracciato Domenica i contorni di un piano per porre fine alla crisi del debito che minaccia l’area dell’euro, nonostante persistano i disaccordi, ed esercitato particolare pressione sull’Italia.

Il vertice di Bruxelles ha apparentemente contribuito a riconciliare la coppia franco-tedesca, che in precedenza aveva mostrato forti divergenze, in particolare su come rafforzare il Fondo di salvataggio della zona euro (EFSF), l’ indispensabile strumento finanziario per arginare il contagio del debito.

Un "ampio consenso" sta emergendo su questo tema, ha assicurato il presidente francese Nicolas Sarkozy, mentre la questione avvelena i rapporti tra Parigi e Berlino da diversi giorni. "Le discussioni stanno procedendo bene, non c’è stallo", ha aggiunto.
Prudente, il presidente francese ha tuttavia avvertito che serviranno "ancora molte ore di discussioni" per giungere ad una soluzione finale Mercoledì, nel corso di un nuovo vertice europeo che si annuncia, questa volta, decisivo.

Dopo un braccio di ferro, Parigi è stata costretta ad abbandonare la sua idea di coinvolgere la Banca centrale europea (BCE) nel rafforzamento del “firewall” dell’area dell’euro. Il cancelliere tedesco Angela Merkel si è dichiarata fermamente contraria con la motivazione che tale opzione violerebbe una norma del Trattato UE, ovvero il divieto per la banca centrale di finanziare direttamente i bilanci dei paesi membri, che potrebbero essere incentivati a fare deficit spending nella prospettiva di un finanziamento con la tassa comune dell’inflazione
Due scenari, che includono però molteplici varianti, sarebbero ancora al vaglio per dare all’EFSF una potenza di fuoco di almeno 1000 miliardi di euro.
Il primo propone che il Fondo agisca come un sistema di assicurazione parziale del debito pubblico dei paesi in difficoltà, il secondo ipotizza la creazione di una sorta di fondo speciale destinato ad accettare contributi da investitori terzi, e che potrebbe essere sostenuto dal Fondo monetario internazionale (FMI).

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Il Presidente del Consiglio UE, Herman Van Rompuy, ora "Mr. Euro", dopo l’investitura di Domenica a Presidente del Summit dell’Eurogruppo, ha spiegato, a margine dell’incontro di Domenica che "la combinazione di questi due modelli potrebbe avere un effetto cumulativo”.
Il direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, lasciando la riunione, ha espresso la propria soddisfazione: "Abbiamo fatto ottimi progressi, è stato davvero un incontro efficace, e spero che che si sia davvero nella direzione giusta per Mercoledì", ha detto.

Oltre all’ EFSF, il piano di risposta alla crisi prevede di stabilizzare la Grecia, sovraindebitata, imporre alle banche creditrici del Paese perdite sostanziali, procedere alla loro ricapitalizzazione, perchè possano incassare lo choc, e armare, quindi, l’EFSF.
Nel dettaglio, i paesi della zona euro hanno concordato di chiedere alle banche perdite per almeno il 50%. La Grecia è attualmente soffocata da un enorme debito, che ammonta a circa 350 miliardi di euro. Sono in corso negoziati con il settore finanziario.
Per quanto riguarda la ricapitalizzazione delle banche, l’importo considerato è pari a circa 108 miliardi di euro, secondo una fonte europea. Gli europei devono ancora definire i termini del piano e Mercoledì si attendono annunci in merito.
"Non ci sarà alcuna soluzione a questa crisi pan-europeo se l’Europa non prende una decisione globale", ha sottolineato il Primo Ministro della Grecia, George Papandreou.

Preoccupati per un contagio della crisi, i leader europei si sono mostrati particolarmente severi nei confronti dell’Italia, schiacciata dal peso di un debito di 1.900 miliardi di euro. Roma è accusata di non adempiere ai suoi impegni di rigore fiscale e di non fare abbastanza per riformare la sua economia.
"Abbiamo detto chiaramente a Berlusconi che l’Italia deve fare di tutto per essere all’altezza delle sue responsabilità", ha detto il cancelliere tedesco.
"Non basta fare appello alla solidarietà dei partner se non si fanno gli sforzi necessari", ha replicato Sarkozy.
Dopo i severi moniti, Silvio Berlusconi, ha annunciato l’intenzione di convocare un consiglio dei ministri straordinario, in programma Lunedì, per discutere la riforma del sistema pensionistico.

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