Spedizioni e acquisti online: che fare se il pacco non viene consegnato

Responsabilità del vettore
Il vettore è inadempiente e responsabile del danno arrecato al proprietario della merce:

• per la mancata esecuzione del trasporto o per il ritardo del trasporto salvo che non provi che la mancata esecuzione del trasporto o il ritardo siano dovuti a causa a lui non imputabile;
• per la perdita o l’avaria, ossia il deterioramento delle cose oggetto del trasporto dal momento in cui le riceve in consegna dal cliente, fino al momento in cui giungono a destinazione. La prova liberatoria consiste nella dimostrazione che la perdita o l’avaria siano dipesi da caso fortuito (ad esempio una frana ha travolto l’autotreno, un terremoto) oppure da vizi della cosa trasportata o più in generale da comportamento del mittente.

Essendo la sua una obbligazione di risultato dovrà fornire la prova specifica del fatto che ha reso impossibile l’esatto adempimento. Sono a suo carico le cause ignote, ovvero quello che non riescono ad essere dimostrate.

Trasporto di merci su strada
In generale, la legge stabilisce che, per i trasporti di merci su strada, l’ammontare del risarcimento non può essere superiore, salvo diverso patto scritto antecedente alla consegna delle merci al vettore, a lire 12.000 per chilogrammo di peso lordo perduto o avariato (legge 450 del 1985).

Per superare tali limiti e richiedere il risarcimento pari al valore della merce, il mittente deve dimostrare che la perdita o l’avaria delle cose trasportate sia dipeso da dolo o colpa grave del vettore, ossia che questi abbia agito con inescusabile imprudenza e negligenza, senza la diligenza media del buon padre di famiglia ma anche senza la diligenza richiesta per lo svolgimento della propria attività professionale.