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Conti bancari schedati: fissata la proroga al 30 settembre

mercoledì 4 giugno 2014, di Manuela Margilio

Con provvedimento del 21 maggio 2014 n. 257 il Garante della Privacy ha deciso uno slittamento del termine per l’entrata a regime del meccanismo di schedatura dei conti bancari, ideato per scongiurare accessi non autorizzati ai dati dei clienti.

Le misure necessarie erano state prese con il precedente provvedimento del Garante della Privacy 192/2011 (“Prescrizioni in materia di circolazione delle informazioni in ambito bancario e di tracciamento delle operazioni bancarie”), che ha comportato l’adeguamento da parte delle banche dei propri sistemi informativi. Manca ad oggi l’accordo con i sindacati, indispensabile poiché il sistema potrebbe porre dei problemi legati alla privacy dei lavoratori.
Con il provvedimento del 2011, sono state già introdotte delle misure alle quali le banche e le poste devono attenersi, a garanzia del rispetto dei dati dei correntisti. Sono state inserite apposite alcune regole di condotta dirette ad assicurare la riservatezza e la sicurezza dei dati bancari.
L’esigenza di tale specifica normativa traeva origine dalle ripetute istanze pervenute all’attenzione dell’Autorità con le quali molti interessati avevano denunciato l’illecito accesso ai propri dati personali.

Misure di sicurezza predisposte
Ogni operazione di accesso ai dati del correntista che comporti una movimentazione di denaro o una consultazione del proprio conto dovrà essere identificata mediante una serie di elementi:

  • il codice identificativo del dipendente
  • la data e l’ora di esecuzione
  • il codice della postazione di lavoro utilizzata
  • il codice del cliente
  • la tipologia di rapporto contrattuale in essere (conto corrente, mutuo, deposito titoli, ecc.).

I file di tracciamento dell’operazione dovranno essere conservati per un periodo di tempo pari ad almeno 24 mesi.

Altra novità è la previsione di un alert per la segnalazione di comportamenti anomali o sospetti.

Almeno una volta all’anno i dati bancari dovranno essere sottoposti ad un’attività di controllo interno da parte della banca, al fine di appurare la conformità delle misure organizzative e di sicurezza alla normativa. Tali verifiche dovranno essere effettuate a campione o a seguito di segnalazione, da personale diverso da quello che ha accesso ai dati dei correntisti.
Mediante tale sistema di monitoraggio sarà noto all’Istituto di credito chi e in quale momento venga fatta una certa operazione su un determinato conto bancario e chi l’abbia effettuata.

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