Commissione Europea sul federalismo fiscale: decentramento e disciplina fiscale

Questa sezione analizza la relazione tra il decentramento fiscale a livello sub-nazionale ed i risultati fiscali ottenuti dal governo centrale.

Lo scopo è quello di stabilire se la devoluzione delle funzioni di spesa e delle fonti di entrata alle entità sub-nazionali, com’è in alcuni paesi dell’area Euro, possa avere conseguenze fiscali negative sul bilancio generale del governo.

Tali conseguenze potrebbero essere dovute ad una perdita di controllo da parte del governo centrale sul comportamento fiscale a livello sub-nazionale e a deboli incentivi alla disciplina fiscale a tale livello.

Impatto fiscale del decentramento: considerazioni teoriche

La letteratura disponibile riguardo al federalismo fiscale rende necessarie alcune considerazioni a priori circa gli effetti dei differenti aspetti che caratterizzano il decentramento fiscale:

• il decentramento delle spese può avere impatto negativo o positivo sul bilancio fiscale;
• il decentramento delle fonti di entrate fiscali, allo stesso modo, può avere effetti sui bilanci.

In ogni caso, le sole dissertazioni teoriche non possono risolvere la questione del decentramento (specialmente per ciò che riguarda le spese) per il quale è necessaria un’analisi empirica.

Impatto del decentramento: analisi regressiva

L’analisi econometrica del decentramento fiscale sul governo centrale verifica l’impatto del decentramento sul bilancio primario (in percentuale al PIL). Le variabili combinate nella regressione sono mostrate nella Tabella II.1.1 che include gli indicatori che forniscono una caratterizzazione dettagliata del grado di composizione di spese ed entrate di decentramento:

• Spese di decentramento: definite come percentuale delle spese del governo sub-nazionale rispetto al complesso delle spese di governo;
• Decentramento delle entrate proprie: la percentuale di imposte e tasse sub-nazionali (vale a dire proprie) nel generale delle entrate di governo;
• Gettito fiscale in percentuale alle entrate sub-nazionali;
• Trasferimento dal governo centrale in percentuale alle entrate sub-nazionali;
• Misura in cui la spesa sub-nazionale è coperta da entrate proprie, definita come la percentuale degli investimenti sub-nazionali coperti da imposte e tasse sub-nazionali.

Tabella II.1.1

Conclusioni

I risultati delle analisi dimostrano che il decentramento fiscale, nelle sue varie forme, può avere impatto significativo sui risultati fiscali del governo centrale.

Il decentramento delle spese per se è associato a un migliore bilancio fiscale rispetto al caso del minore decentramento. Ciò riflette principalmente un effetto negativo sulla spesa, dando supporto alle argomentazioni teoriche che ritengono che il governo sub-nazionale dovrebbe essere in grado di fornire beni e servizi più adatti ai bisogni/preferenze sub-nazionali e che la competizione ed il reciproco scambio tra governi sub-nazionali possa aiutare questi ultimi a trovare modalità più convenienti per la produzione di beni di servizi pubblici. Inoltre, l’interazione tra spese ed entrate di decentramento è di fondamentale importanza nel determinare le prestazioni generali di bilancio.

In conclusione, l’analisi dimostra chiaramente che il decentramento fiscale conta ai fini delle prestazioni fiscali e che l’interazione tra spesa ed entrate è essenziale per determinare l’effetto sul saldo netto di bilancio. La critica che il degrado fiscale dell’area Euro sia causato, tra l’altro, dalla tendenza fiscale al decentramento non sembra trovare sostegno nei dati di quest’analisi. Mentre tale collegamento può rimanere valido per alcuni stati membri, l’analisi empirica qui presentata dimostra che il decentramento per se non è un male. Piuttosto, è probabilmente che il degrado sia da attribuirsi ad un decentramento mal progettato, specialmente se non promuove un forte senso di autonomia fiscale a livello sub-nazionale.