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Commercialisti: arrivano le nuove regole. Ecco come funzioneranno SAF e formazione professionale
giovedì 9 aprile 2015, di
Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti starebbe attualmente vagliando nuove regole relative alla formazione professionale continua e al tirocinio per gli iscritti ai 144 Ordini presenti in Italia.
Il nuovo regolamento per la formazione professionale è stato presentato al Ministero di Giustizia poche settimane fa. Con esso la formazione diventa obbligatoria prima dell’entrata in vigore della legge di riforma delle professioni di Monti.
Commercialisti, formazione e tirocinio: le nuove regole
La novità più importante riguarda in particolare l’introduzione dalla distinzione tra autoformazione, formazione aggiornamento e formazione specialistica. Attenzione particolare verrà rivolta nei confronti delle iniziative formative accreditate e verrà data a enti terzi la possibilità di proporsi come enti formatori sotto la vigilanza del Consiglio che definirà dei parametri a livello nazionale.
Cambiamenti anche per quanto riguarda il tirocinio. La frequenza a corsi specialistici fino a sei mesi verrà fatta rientrare all’interno del periodo di tirocinio professionale.
Commercialisti: SAF
Novità in arrivo anche per le SAF, Scuole di Alta Formazione. Il Consiglio Nazionale vorrebbe infatti istituirle e renderle operative entro l’autunno del 2015.
Le SAF lavoreranno in collaborazione con le Università italiane e faranno riferimento a 11 aree territoriali . Il numero varierà da 11 a 14.
Il loro compito sarà quello di istituire una formazione specialistica dei dottori professionisti, fornendo delle conoscenze approfondite e specializzate sui diversi settori.
Attualmente sarebbe in fase di costituzione un Coordinamento nazionale per la gestione delle SAF di cui faranno parte il Presidente e due consiglieri dell’ Ordine nazionale, due membri della Fondazione Studi e un rappresentante per ogni macro area.
I corsi verranno finanziati con un contributo di iscrizione dei partecipanti. L’importo da versare sarà comunque più basso rispetto a quello da pagare ai vari enti privati dato che, per i primi due anni, è prevista anche una sovvenzione di due milioni di euro da parte del Consiglio.
Il Coordinamento nazionale SAF dovrà inoltre predisporre:
– un regolamento interno,
– un piano formativo dettagliato
– una vigilanza sulla qualità dell’offerta e dell’organizzazione.
Gli attestati e l’accreditamento verranno rilasciati direttamente dal Consiglio Nazionale. Lo scopo della riforma è quello di equiparare i titoli forniti dal SAF a quelli di specializzazione o ai master offerti dalle Università.