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Cocaina, rischi e effetti: secondo i ricercatori distrugge il cervello
mercoledì 20 gennaio 2016, di
La cocaina distrugge le cellule del cervello: secondo i ricercatori americani tra gli effetti dell’elevata assunzione di cocaina vi sarebbe l’autodistruzione delle cellule cerebrali.
Tra gli effetti della cocaina, come l’euforia e l’aumento del battito cardiaco, ora viene introdotta anche l’“autofagia”, una sorta di “cannibalismo cerebrale” che spinge le cellule ad auto-divorarsi. Com’è possibile? Ecco qui la spiegazione dei ricercatori.
Gli effetti della cocaina: l’autofagia cerebrale
La cocaina può essere definita uno psicostimolante che agisce al livello del sistema nervoso centrale. Questa nota sostanza stupefacente è in grado di suscitare una serie di effetti come euforia, aumento della temperatura corporea e della pressione sanguigna, dilatazione delle pupille e temporanea diminuzione del bisogno di dormire e di mangiare. Ad essi una recente ricerca pubblicata su “Proceedings of the National Academy of Sciences”, aggiunge il processo chiamato “autofagia”. Di cosa si tratta?
L’autofagia è il processo di autodistruzione delle cellule del cervello che, secondo i ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine (Baltimora, Maryland), sarebbe provocato dall’elevata assunzione di cocaina.
In realtà sarebbe più corretto dire che l’assunzione di dosi elevate di cocaina intensificano l’autofagia che rappresenta, solitamente, una procedura corretta. Tramite questo meccanismo infatti le cellule si degradano ripulendosi, ovvero eliminano automaticamente tutte quelle parti inutili che vanno sostituite.
Nel caso dell’assunzione dello stupefacente invece, secondo gli scienziati della Johns Hopkins, questa sorta di pulizia accelera e finisce per rimuovere anche le componenti essenziali delle cellule. “Una cellula è come un contenitore nel quale si forma in continuazione spazzatura”, ha spiegato Prasun Guah, il ricercatore a capo dello studio, sotto l’effetto della cocaina “l’autofagia agisce come una casalinga che porta via i rifiuti e butta tutto, anche le cose che bisogna tenere”.
Gli effetti della cocaina: qualche antidoto?
Tramite una serie di esperimenti condotti sui topi, i ricercatori della John Hopkins hanno scoperto non solo “il cannibalismo cerebrale” determinato dall’uso di cocaina ma anche una nuova sostanza, la CGP3466, che potrebbe proteggere le cellule cerebrali dopo la somministrazione della droga.
La CGP3466 infatti sarebbe in grado di interrompere l’interazione causata dal consumo di cocaina tra un enzima, chiamato GAPDH, e il monossido di azoto dalla quale dipenderebbe il deperimento delle cellule cerebrali e dunque l’autofagia.
Dovranno passare ancora molti anni prima che si traggano benefici da tale scoperta. Per ora la sostanza è stata testata sui topi per combattere il Parkinson e altre patologie degenerative ottenendo però scarsi risultati. Tuttavia, secondo gli scienziati, la nuova scoperta potrebbe rappresentare il punto di partenza per lo sviluppo di un farmaco in grado di contrastare gli effetti dannosi del consumo di cocaina nei tossicodipendenti.