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Cina: Pil scende al 7,4% ma dati mostrano segnali di forte ripresa

giovedì 18 ottobre 2012, di Erika Di Dio

Oggi sono stati resi noti nuovi dati sull’economia cinese, che ha registrato una crescita del 7,4% nell’ultimo trimestre, più bassa rispetto a quella del trimestre precedente che aveva registrato un 7,6%. Si tratta ciononostante di segnali incoraggianti e in linea con le previsioni degli analisti, che ora si aspettano per le prossime rilevazioni un nuovo aumento del Pil che potrebbe attestarsi a tassi anche superiori all’8% sulla base di vari dati macroeconomici analizzati questa notte.

Dariusz Kowalczyk, economista della Credit Agricole-CIB ha detto a riguardo, "Chiaramente, i timori su un rallentamento continuato possono essere messi a riposo. L’ultimo mese del trimestre ha portato ad un’accelerazione della produzione industriale, degli investimenti di capitale fisso e delle vendite al dettaglio, il che mette in evidenza il fatto che il miglioramento economico è stato particolarmente intenso nel mese di Settembre". Per questo, il Primo Ministro Wen Jiabao si è detto molto fiducioso e ottimista, grazie ai chiari segni di stabilizzazione evidenziati in quest’ultimo periodo.

Le più importanti statistiche rilevate

A riguardo segnaliamo un aumento della produzione industriale al 9,2%, meglio di quanto ci si aspettasse, un rialzo dei dati relativi alla vendita al dettaglio, salita al 14,2% dal precedente 13,2% di Agosto e poi soprattutto un miglioramento nel settore immobiliare, in particolar modo per quanto riguarda le costruzioni delle aree urbane che hanno registrato una crescita del 20,5% nel periodo che va da Gennaio a Settembre. Tutti segnali di una forte ripresa, trainata negli ultimi anni dal successo delle esportazioni, del settore manifatturiero oltre ad un boom degli investimenti sotto la guida del governo.

Segnali di ottimismo

Le azioni intraprese dalla banca centrale dallo scorso Dicembre mostrano pertanto di aver funzionato: infatti negli ultimi mesi i requisiti minimi di riserva delle banche sono stati abbassati, al fine di aumentare il credito bancario e i tassi di interesse sono stati ridotti sia a Giugno che a Luglio per ridurre il carico a imprese e altri mutuatari. Pechino ha inoltre approvato dei progetti infrastrutturali del valore di 150 miliardi di dollari, volti a stimolare una nuova ondata di sviluppo economico e con i dati positivi di Settembre si pensa ora che non ci sia più bisogno di ulteriori stimoli. A proposito l’economista Dariusz Kowalczyk ha affermato, "Non c’è spazio o necessità per alcun ulteriore stimolo, in particolare un taglio dei tassi".

Questi dati sono ancora più importanti per gli analisti in quanto sono gli ultimi prima del fondamentale congresso del Partito comunista che avrà luogo a Novembre e che rivelerà la nuova generazione di leader per la seconda più grande economia del mondo.

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