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Chavez, domani il funerale. Elezioni entro un mese, segneranno la fine del chavismo?

giovedì 7 marzo 2013, di Marta Panicucci

È un tappeto umano di maglie rosse con chiazze gialle e blu quello che ha accompagnato il feretro di Chavez dall’ospedale all’Accademia militare, dove è stata allestita la camera ardente aperta fino a domattina alle 10. Hugo Chavez è morto, sconfitto dal tumore contro cui combatteva da due anni. E dalla notizia della morte il suo popolo si è lasciato andare a pianti, urla e grida a pugni chiusi che hanno salutato le imprese del suo leader.

Chavez potrebbe essere sepolto insieme al suo mentore ideologico e politico, Simòn Bolivar, all’interno del vero e proprio Pantheon voluto da lui stesso nel 2010. Figura controversa quella di Chavez, eroe o dittatore a seconda dei punti di vista, ma pur sempre il leader che ha guidato il popolo venezuelano negli ultimi 14 anni e che aveva vinto di nuovo le elezione dell’ottobre scorso. I funerali si terranno domani, quando si aprirà un capitolo nuovo della storia politica del Venezuela, forse non così pronto a rimanere all’improvviso senza il suo leader.

Elezioni entro 30 giorni

La morte di Chavez solleva molte incognite sul futuro del Paese e apre la battaglia tra coloro che vorrebbero portare avanti il credo del “lider maximo” e proseguire sulla scia del chavismo e l’opposizione centrista rappresentata da Henrique Capriles. Lo scorso 8 dicembre, lo stesso Chavez aveva indicato nel vicepresidente Nicolas Maduro il suo successore che adesso ha 30 giorni di tempo per indire nuove elezioni. Secondo la Costituzione venezuelana, in caso di morte del Capo dello Stato prima del suo giuramento, è compito del Presidente dell’Assemblea nazionale, cioè Diosdado Cabello, assumere la guida del Paese conducendolo di nuovo alle urne.

Successione

Sarà una campagna elettorale breve, intensa e difficile, nel corso della quale la corrente chavista dovrà affontare un’opposizione determinata, impersonata da Henrique Capriles, governatore dello stato di Miranda. Capriles, uscito perdente nello scontro elettorale con Chavez ad ottobre, è il candidato scelto dall’opposizione, formata da una trentita di formazioni e partiti, per lo scontro elettorale con lo schieramento chavista rappresentatao da Maduro.

Il chavismo può sopravvivere senza Chavez?

Questa è la domanda che si pongono tutti, cittadini venezuelani, ma anche gli osservatori esterni al Paese. Secondo molti infatti, né Maduro, né il suo avversario interno Cabello, hanno il carisma, il magnetismo e la vitalità direttiva dimostrata da Chavez nei 14 anni in cui ha guidato il Paese.

Una mancanza questa che emerge chiaramente anche dai commenti a caldo del popolo del comandante bolivariano: “Spero che Maduro faccia più o meno bene come lui, ma non sarà mai lui” commenta tristemente una militante del Psuv. Insomma, il popolo del Venezuela ormai orfano di Chavez si prepara ad una nuova fase politica della sua storia, consapevole che, comunque vada, il Paese non sarà più lo stesso senza il suo “lider maximo”.

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