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Centrodestra, si rischia la scissione. Le colombe non vogliono Forza Italia
domenica 27 ottobre 2013, di
Nasce ufficialmente Forza Italia. Anzi Risorge come una Fenice dalle sue ceneri, pronta a dar battaglia a un Matteo Renzi che ormai è diventato, a conti fatti, l’avversario da battere alle prossime elezioni. Il PDL non riuscirebbe a farcela secondo Silvio Berlusconi, ma Forza Italia sì. Ecco perché, anche a costo di perdere pezzi importanti del suo partito, il Cavaliere è disposto a rischiare. Ma siamo sicuri che sia la scelta giusta?
Le colombe ormai non si nascondono più. E ad un solo giorno dall’annuncio ufficiale della rinascita, una nuova spaccatura minaccia il centrodestra. “Il PDL non è sciolto” avverte il senatore Cicchitto, “Non siamo tutti di Forza Italia” riecheggia Nunzia De Girolamo.
Forza Italia
Un ritorno al passato con gli occhi al futuro. Si appiglia a quel partito che lo portò al potere nel 1994 Silvio Berlusconi e lo fa con la speranza che questa possa essere la mossa risvegliare il “popolo della destra”. Nonostante la minaccia delle decadenza, il Cavaliere vuole andare avanti e proprio nel momento in cui rischia di veder finire la propria carriera politica a causa della, sempre più vicina, decisione del Senato, lotta, progetta e guarda avanti.
L’ufficio di presidenza del PDL ha deliberato il ritorno a Forza Italia e il congelamento di tutti gli incarichi, compreso quello di Angelino Alfano, ormai ex segretario di un partito che non esiste più.
Sono in molti a chiedersi quale sarà il ruolo del Ministro siciliano nella nuova forza politica made by Berlusconi, ma forse la domanda più giusta sarebbe: c’è ancora spazio per Alfano in Forza Italia?
Il “tradimento” del mese scorso non è ancora stato dimenticano il vicepremier rischia di pagarlo con un pesante ridimensionamento del suo ruolo nel partito, o addirittura, con la totale esclusione.
Le colombe
Tutto si deciderà l’8 dicembre, giorno del Consiglio nazionale. In quelle stesse ore, Matteo Renzi conoscerà quale sarà il suo futuro, ma per il Centrodestra il cammino verso quella data si preannuncia impervio.
Le colombe sono nuovamente pronte alla battaglia e stavolta, potrebbe essere quella definitiva.
Sono stati in molti ieri a disertare il consiglio di presidenza, Alfano incluso:
"nessuna decisione è presa in partenza, né in un senso né nell’altro. Non è che da qui all’otto dicembre si sospende l’attività politica. In questo tempo verificheremo se le distanze che hanno portato alcuni a non partecipare alla riunione si accentueranno o diminuiranno,”
ha spiegato il senatore Cicchitto. Uno dei problemi fondamentali, potrebbe essere proprio il ruolo dell’attuale vicepresidente del Consiglio:
“Il modello di Forza Italia non può rimanere rigido come quello del 1994. E Alfano ha avuto nel Pdl un ruolo di segretario con dei poteri reali. Li potrà condividere con Berlusconi ma non può non averli. Va mantenuto come segretario di partito".
"L’ufficio di presidenza, organo legittimo, nato però’ nel 2009 e che evidentemente non rappresenta l’intero partito, presenterà all’unanimità una proposta al Consiglio nazionale. A quel punto ci confronteremo, non sulle cariche e neanche sul fatto che uno sia più lealista dell’altro, ma sul partito che vogliamo andare a costruire,”
Ha aggiunto Lupi. Più duro invece il senatore Carlo Giovanardi:
"La mia assenza all’Ufficio di Presidenza è motivata dal totale dissenso sulla proposta di estinguere il Pdl, partito democratico, popolare, di ispirazione cristiana, costola italiana del Partito Popolare Europeo, di cui come Popolari Liberali siamo stati cofondatori, per tornare a Forza Italia di cui non abbiamo mai fatto parte. Per quanto mi riguarda la spaccatura non è componibile se non in un quadro di comune appartenenza al Centro Destra, alternativo alla sinistra, in cui possono felicemente convivere Forza Italia presieduta da Silvio Berlusconi e il Pdl con segretario Angelino Alfano".
Insomma Berlusconi è avvertito. Da oggi all’8 dicembre il centrodestra vivrà giornate di fuoco.