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Caso Ablyazov: l’Economist ironizza sull’Italia e punta il dito contro Berlusconi

mercoledì 17 luglio 2013, di Vittoria Patanè

Come ci si aspettava, la vicenda Ablyazov ha fatto il giro del mondo ed, in questi giorni, i più importanti giornali internazionali riportano la notizia con tanto di commenti e critiche. L’ennesima figuraccia italiana è arrivata, ed in un periodo come questo, non ne avevamo certamente bisogno.

Ecco il pararere del The Economist sul caso che sta facendo tremare i vertici italiani.

Nursultan Nazarbayev , l’amico dell’Italia

Il PDL, partito di Silvio Berlusconi, comincia a capire cosa vuol dire avere una forte influenza su un così fragile Governo. Ogni volta che uno dei leader del PDL rischia qualcosa, loro minacciano di far cadere l’Esecutivo di Enrico Letta.

È successo quando la Cassazione ha deciso di anticipare l’udienza del processo per frode fiscale ai danni di Silvio Berlusconi ed è accaduto nuovamente il 15 luglio, giorno in cui la stessa tecnica è stata utilizzata a favore del suo leale seguace, Angelino Alfano, attuale Ministro dell’Interno.

Parlando della mozione di sfiducia presentata contro Alfano, il capogruppo del PDL alla Camera dei Deputati, Renato Brunetta, ha dichiarato che il Governo non potrebbe sopravvivere senza di lui. La sua minaccia è la misura della serietà della crisi politica in cui si trova l’Italia, crisi che ha raggiunto la sua vetta nella notte tra il 28 e il 29 maggio quando Alma Shalabayeva, moglie di un dissidente Kazako, è stata prelevata dalla sua casa nei dintorni di Roma; ed è continuata il 31 maggio, quando la donna è stata rimandata in Kazakistan insieme alla figlia, senza alcuna preoccupazione per il suo destino. La mozione di sfiducia testerà nuovamente il legame tra il PDL e il PD, partito del Premier Enrico Letta, dopo la scossa data dal processo Berlusconi.

Secondo le dichiarazioni della Shalabayeva, 30 uomini armati vestiti di nero avrebbero bussato alla porta della sua casa, facendo irruzione. Quando lei ha dato delle risposte evasive alle loro domande, uno di loro, sostiene la signora, l’avrebbe chiamata “puttana russa”.

Un inchiesta interna voluta dal Governo, stando a quanto si dice, starebbe puntando il dito contro quattro ufficiali, incluso il capo della polizia di Roma, come responsabili dell’operazione e della conseguente espulsione di Alma Shalabayeva. Il Ministro Alfano ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’operazione sostenendo di non esserne stato a conoscenza fino alla sua conclusione.

Se la signora Shalabayeva e suo marito, Mukhtar Ablyazov, fossero venuti da qualsiasi altra parte del mondo che non fosse il Kazakistan, le sue parole sarebbero state accolte da meno scetticismo. Ma non solo l’Italia ha importanti relazioni commerciali con il Paese (L’Eni, principale produttore di petrolio Italiano, ha il 16,8% dei propri interessi nell’area petrolifera Kazaka), ma il capo di Alfano (Silvio Berlusconi, ndr.) è anche un amico del presidente del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev.

I leader occidentali sono sempre stati felici di fare affari con Nazarbayev, ma attenti a non venire chiaramente identificati con qualcuno che ha governato il suo Paese con il pugno di ferro. Ad eccezione del precedente primo ministro britannico Tony Blair, che ha stipulato un contratto di consulenza da 8 milioni di sterline (12 milioni di dollari) l’anno con il Kazakistan. L’altra eccezione è Silvio Berlusconi.

Nel corso del summit dell’OECD tenutosi nel 2010, il Cavaliere ha descritto il Kazakistan come un “Paese eroico” all’interno del contesto internazionali; i suoi nuovi capitali, portati da Nazarbayev, come un “miracolo” e Nazarbayev stesso come un leader “assolutamente e giustamente amato dalla sua Nazione”. Infatti, ha continuato il leader del PDL, egli stesso avrebbe letto un report proveniente da alcuni esperti indipendenti dal Governo che hanno scoperto che il 92% della popolazione del Kazakistan ama il suo presidente.

Quindi sarebbe assolutamente naturale, data l’ammirazione che Berlusconi nutre nei confronti del suo amico Nazarbayev, averlo incontrato recentemente mentre lui si trovava in vacanza in Sardegna. Secondo l’Unione Sarda, giornale italiano, i due si sarebbero infatti visti il 6 luglio, 6 giorni dopo che Alma Shalabayeva era stata cacciata dall’Italia.

L’entourage di Berlusconi ha però categoricamente smentito la notizia sostenendo che l’ex Premier avrebbe passato l’intero giorno nella sua villa di Milano e non avrebbe incontrato Nazarbayev nel corso del suo soggiorno in Italia.

Fonte: The Economist - Traduzione a cura di: Vittoria Patanè

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