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Cambio euro-sterlina ritraccia, taglio alle stime di crescita Regno Unito
mercoledì 23 novembre 2016, di
Il cambio euro-sterlina ha ritracciato dopo le parole del ministro delle finanze inglese Philip Hammond durante il primo autumn statement post Brexit.
L’euro-sterlina aveva visto un leggero apprezzamento dell’euro durante la mattinata, ma è stato subito corretto dal notevole balzo in avanti della sterlina a seguito delle parole del suo ministro. Londra ora si trova a fare i conti con una Brexit sempre più imminente e nonostante nel 2016 l’economia sia cresciuta ben oltre le attese, si trova costretta a tagliare le stime per il 2017.
Le previsioni parlano di un PIL britannico che non dovrebbe andare oltre l’1,4%, a fronte di un 2,2% previsto prima del ciclone del referendum di giugno. Tale decrescita durerà almeno fino al 2020, anno in cui si dovrebbe ritrovare il ritmo di crescita stabilito prima della Brexit, arrivando ad un tanto atteso pareggio di bilancio.
Cambio euro-sterlina: dopo il discorso del ministro si torna a scendere
È ormai prossima l’uscita della Gran Bretagna dall’unione europea. Il cambio euro-sterlina, che fin ora non aveva ben scontato lo shock, arrivando quasi alla parità, torna a scendere. Le cause di fondo sono da ricercarsi sull’incertezza legata al referendum in Italia e le elezioni in Germania e Francia del 2017.
Nonostante ciò l’euro in questi giorni aveva dato qualche leggero spiraglio di crescita, l’ultimo questa mattina con le quotazioni in area 0,86. Le vendite sul cambio euro-sterlina però sono tornate a farsi sentire a seguito delle parole del ministro delle finanze inglese di questo pomeriggio. L’ammissione della imminente uscita dalla comunità europea ed il taglio nelle stime di crescita fino al 2020 sembrano aver ridato forza alla sterlina che riporta il cambio con l’euro sotto quota 0,85.
Oltre al taglio nelle stime di crescita si è parlato anche di un argomento molto discusso in questi giorni nel Regno Unito, la corporate tax. Il ministro ha confermato che le indiscrezioni circolate in questi giorni, le quali vedono una diminuzione della tassa al 15%, sono da ritenersi infondate. Come previsto è stato confermato il taglio al 17% con aumento del salario minimo a 7,5 sterline l’ora dalle attuali 7,2.
Cosa aspettarci nel futuro del cambio euro-sterlina?
Cambio euro-sterlina: fin dove arriverà? Parità sempre più lontana?
Il cambio euro-sterlina non va oltre 0,86 durante la mattina per poi ritornare al di sotto dei 0,85 nel pomeriggio con una performance giornaliera del +0,86%.
A pesare sul cambio, dopo l’importante rialzo avuto nei giorni dopo la Brexit che aveva visto le quotazioni andare vicine alla parità, è la pesante incertezza riguardo il futuro dell’unione europea. Il referendum in Gran Bretagna e le elezioni negli USA ci hanno insegnato che il voto di protesta, oltre ad essere totalmente inaspettato, potrebbe avere anche grandi ripercussioni sull’economia del Paese. Sembra essere andata bene per ora agli Stati Uniti, un po’ meno al Regno Unito.
Nonostante ciò però, la sterlina è tornata ad apprezzarsi nei confronti dell’euro, sintomo che ormai la Brexit è stata metabolizzata e l’incertezza politica nel vecchio continente è molto forte. Tali argomentazioni possiamo riscontrarle a livello grafico.
Con il grande rally dei mesi scorsi la parità è stata mancata per un soffio. Gli investitori, sulla scia del rischio politico in Europa sono tornati a comprare sterlina. Le quotazioni, ora sotto quota 0,85, si dovranno confrontare presto con il ritracciamento 38,2 di Fibonacci posto in area 0,84, livello per il quale passa anche un interessante supporto di lungo periodo. La media mobile a 20 periodi sta già incrociando al ribasso quella a 50, tale circostanza rende ancora più interessante la reazione dei prezzi al raggiungimento dei 0,84 punti.
Vista la forza con cui è stato rotto il livello 23,6 di Fibonacci la parità per ora sembra essere solo un lontano ricordo, la prospettiva potrebbe ovviamente cambiare in caso la situazione politica in Europa torni a stabilizzarsi.
