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Cambio euro-sterlina in salita con il NO al referendum. Italexit in arrivo?
lunedì 5 dicembre 2016, di
L’euro sale contro la sterlina in questo lunedì post referendum. Lo shock arrivato nella notte sembra non aver sorpreso i mercati che stanno salendo nonostante il clima di instabilità politica ed economica che è stato preannunciato nel caso questo scenario si fosse verificato. Cosa dobbiamo aspettarci ora? Quale è lo scenario più logico per l’euro?
Il voto populista che ha portato alla vittoria del NO al referendum costituzionale sembra aver spaventato solo gli elettori. I mercati sembra infatti abbiano reagito molto bene all’esito del referendum nonostante le aperture inizialmente negative dovute all’esito inaspettato del voto. L’euro guadagna terreno nei confronti delle principali valute mondiali compresa la sterlina, la quale ha già subito uno shock simile a giugno scorso con la Brexit.
Vista l’instabilità politica ed economica del sistema bancario però, a spaventare gli analisti, è il clima di euforia generale creatosi tra i partiti “vincitori”, alcuni dei quali sarebbero favorevoli all’uscita dell’Italia dall’UE e quindi dalla valuta unica. Tale manovra, se seguita dagli altri stati europei che si apprestano ad andare alle urne nel 2017, potrebbe portare a conseguenze disastrose per l’intero sistema Europa.
Cambio euro-sterlina: cosa cambia dopo il voto?
Il cambio euro-sterlina, dopo una iniziale apertura in gap down a 0,8324 registra ora una performance positiva dello 0,7% salendo a quota 0,8433.
Al momento a creare incertezza sul mercato è il rischio politico derivante dalle dimissioni date dal presidente del consiglio Matteo Renzi nella notte. L’ex premier era uno tra i pochi sostenitori dell’unione europea ancora rimasti al governo di uno stato membro. Al momento però gli addetti ai lavori escludono un immediato ritorno alle urne, è ed proprio questo a dare questo apparente sprint alla moneta unica.
Resta però l’instabilità del sistema bancario. Il Ftse Mib reagisce al voto meglio delle attese cedendo solo lo 0,4%, a pesare sono ovviamente i titoli bancari. L’osservata speciale è Mps, con l’esito negativo del referendum difficilmente i grandi fondi esteri saranno ancora interessati a partecipare al piano di salvataggio tanto sostenuto dall’ex premier Renzi. C’è chi parla di probabile nazionalizzazione come ultima spiaggia per il salvataggio, come già accaduto in Germania ed Austria, ma al momento non c’è alcuna voce a conferma della tesi.
Un default delle banche italiane potrebbe innescare una reazione a catena che porterebbe gravissime ripercussioni all’intero sistema bancario mondiale con conseguente fine della valuta unica europea.
Ovviamente un paragone con la Gran Bretagna a questo punto sembra inevitabile. C’è già quindi chi grida alla Italexit, riferendosi alle parole di Grillo e Salvini dopo l’esito del voto, ma c’è anche chi trema di fronte a tale scenario viste le conseguenze che si trova a subire la Gran Bretagna con la Brexit.
Cambio euro-sterlina: quale scenario attenderci ora?
Il cambio euro-sterlina reagisce meglio del previsto all’esito del referendum costituzionale. L’instabilità politica e bancaria sembra non impensierire la valuta europea nonostante ci sia già chi preannuncia la sua fine nei prossimi mesi.
Dall’analisi grafica si nota bene come una prima apertura in gap down sia stata immediatamente recuperata con una forte ondata di acquisti che hanno portato il cambio addirittura in territorio positivo. Le quotazioni hanno arrestato la discesa perfettamente sul livello di Fibonacci 61,8%, sintomo di una ottima tenuta del trend rialzista. A supporto delle quotazioni anche la media mobile a 200 periodi. Quella a 20 invece, dopo aver rotto al ribasso la media a 50 ha continuato con la 100 periodi, sintomo che nel breve termine qualcosa sta cambiando.
Ora la parola passa a governo e banca centrale. Da una parte la riunione di dicembre della BCE in cui con alta probabilità verrà annunciato il mantenimento del QE almeno fino a marzo 2017, mentre dall’altra sarà il governo britannico a decidere circa le sorti dello stato sulla Brexit.
