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Cambio Euro/Dollaro: punta in alto prima della sessione USA, ma c’è incertezza

lunedì 1 luglio 2013, di Federica Agostini

Il cambio Euro/Dollaro ha iniziato la settimana al rialzo portandosi alla metà della zona 1.30 durante la mattinata della sessione europea. La settimana è iniziata con una nota positiva per l’Eurozona con il miglioramento dei dati PMI sul settore manifatturiero.

Allo stesso tempo, la disoccupazione in Italia ha raggiunto un nuovo record, mentre la stima flash sull’indice dei prezzi al consumo ha riportato una lettura in linea con le aspettative ed il tasso di disoccupazione in Europa ha portato una lettura del 12.1%, inferiore al 12.3% atteso dagli analisti, ma comunque in aumento rispetto alla lettura precedente.

Mentre ci avviciniamo alla sessione USA, durante la quale il market mover principale sarà rappresentato dal dato sul manifatturiero a cura del ISM, il cambio continua nel trading in zona 1.3050.

La mattinata segna il rialzo dell’Euro/Dollaro

Durante la sessione Asiatica la coppia EUR/USD è stata scambiata al rialzo, arrivando ad un massimo di 1.3034 per poi consolidare a 1.3030. Durante la mattinata della sessione Europea, invece, il trading si è portato più in alto e attualmente il range di scambi è compreso tra 1.30 e 1.3050.

La resistenza a 1.3050 è evidentemente in fase di test, mentre l’ostacolo successivo sarà rappresentato dalla linea 1.31. Al ribasso, invece, la linea 1.30 è piuttosto critica ed è il supporto seguito da 1.2940.

La settimana inizia sulle aspettative

La settimana del cambio Euro/Dollaro inizia, dalla prospettiva del sentiment, su una nota di incertezza.

Nonostante qualche lettura positiva dei dati dalla zona Euro, il quadro economico continua ad essere piuttosto desolante. E la vicinanza dell’appuntamento con la BCE porta in alto le aspettative per un eventuale intervento della banca sui mercati, così come in qualche modo anticipato dalle parole di Draghi della scorsa settimana.

Altra incertezza riguarda il fronte statunitense ed il tema "tapering" della Federal Reserve. Nonostante i governatori delle Fed distrettuali abbiano tentato, nei loro ultimi interventi, di placare i timori e la speculazione riguardo alla prossima mossa della banca, è innegabile che il tema abbia assunto una certa rilevanza (e di conseguenza stia avendo effetti) su tutti i mercati finanziari. Sarà per questo tenuto sotto stretta osservazione l’andamento del mercato del lavoro statunitense che per questa settimana rappresenterà il focus dei market mover in pubblicazione.

Bisogna infine ricordare che HSBC ha rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita economica globale. In un report recente, HSBC ha spiegato che la revisione ribassista è dovuta principalmente alla possibilità di un taglio sul QE della Federal Reserve e al rallentamento di Cina, Brasile e India. Secondo HSBC la Cina crescerà del 7.4% nel 2013 (al ribasso da 8.2%) e del 7.4% nel 2014 (da 8.4%).

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