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Cambio Euro/Dollaro punta a 1.32. Le prospettive? Fino a 1.25 secondo BofA Merrill Lynch
venerdì 21 giugno 2013, di
Il cambio Euro/Dollaro punta dritto al ribasso testando il supporto a 1.32. In continuo calo da mercoledì, quando la Federal Reserve ha annunciato la determinazione nel voler ridurre il quantitative easing nel momento in cui l’economia lo renderà possibile.
Quella di ieri è stata una giornata piuttosto movimentata anche dal punto di vista dei fondamentali, mentre questa settimana si chiude con una giornata più quieta in cui l’unico market mover per il cambio è stato rappresentato dalla bilancia dei pagamenti dell’Eurozona (migliore dell’atteso con 19.5 miliardi contro i 15.1 stimati).
Cambio Euro/Dollaro: il punto di vista tecnico
Durante la sessione Asiatica il cambio è stato portato leggermente al rialzo verso 1.3254, per poi consolidare in zona 1.3245. Durante la mattinata della sessione Europea il cambio si è mosso invece al ribasso, mettendo sotto forte pressione la linea 1.32.
| Grafico a 5 minuti |
Il range attuale degli scambi è compreso tra 1.32 e 1.3255, il supporto a 1.32 è sotto forte stress ma non è ancora stato rotto in maniera decisiva, seguito dalla linea 1.3160. Al rialzo, 1.3254 continua ad essere una resistenza intatta, anche se testata durante il trading della sessione asiatica. Al momento della scrittura, gli scambi avvengono in zona 1.3220.
Euro/Dollaro: le prospettive macro puntano al ribasso
Durante la sessione USA non è prevista la pubblicazione di alcun market mover di impatto sul cambio.
Al momento, il driver assoluto del cambio sembra essere la Federal Reserve; i mercati stanno ancora reagendo all’annuncio di Bernanke e della possibilità del "tapering" entro il 2013.
Secondo Bank of America Merrill Lynch, la riduzione del Quantitative Easing era inevitabile e se prima i mercati si concentravano sul "SE" sarebbe mai accaduto, oggi pensano invece al "QUANDO" avverrà la riduzione. Inoltre, scrive la banca in una nota, c’è ancora spazio perché "l’Euro raggiunga 1.25 contro il dollaro entro la fine dell’anno, guidato dai differenziali sui tassi di interesse."
Anche secondo Credit Agricole il cambio potrebbe essere soggetto a ulteriori spinte ribassiste dettate dall’andamento dei dati macro. Scrive la banca in una nota:
Crediamo che major come EUR/USD possano rimanere vincolate e il rischio è di ulteriori downside. Questo è in particolar modo vero perché gli investitori stanno prezzando sul mercato la possibilità di un intervento aggressivo da parte della BCE.
Tuttavia, segue la nota, bilanciando l’andamento dei fondamentali è evidente che le aspettative di crescita per l’Eurozona non miglioreranno, almeno nel breve termine. In altre parole: "i recenti sviluppi suggeriscono che l’Euro sia ancora una volta diventato più sensibile al sentiment sul rischio" e le aspettative per una riduzione della liquidità su scala globale possono continuare a supportare l’avversione al rischio.
