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Cambio Euro/Dollaro: previsioni settimanali (5-9 agosto)

lunedì 5 agosto 2013, di Federica Agostini

È stata una settimana volatile, quella appena conclusa per il cambio Euro/Dollaro che tuttavia si è conclusa con un nulla di fatto, visto che entrambe le banche centrali (Fed e BCE) hanno lasciato diversi quesiti irrisolti.

Vediamo quali saranno gli appuntamenti di questa settimana e quali le previsioni sul cambio Euro/Dollaro.

I fondamentali dell’Euro/Dollaro

Lo scorso giovedì, il presidente della BCE, Mario Draghi ha sottolineato il miglioramento delle condizioni economiche della zona Euro e, nel complesso, si prevede che la BCE non intenda lanciare alcuno stimolo, almeno per il prossimo futuro. Continueremo ad assistere al miglioramento dell’Eurozona?

Dal punto di vista dei fondamentali, questa settimana sarà piuttosto intensa per l’Eurozona; avremo infatti i dati PMI sui servizi, il sentiment degli investitori (Sentix), i dati dalle aziende tedesche e da quelle francesi, ma anche il dato sul Pil in Italia e il bollettino mensile della BCE, contenete le statistiche e le analisi prese in esame durante l’ultima riunione del consiglio direttivo della banca.

EUR/USD: alcune considerazioni tecniche

Il cambio Euro/Dollaro ha iniziato la scorsa settimana al di sotto della linea 1.33, più volte testata ne corso della settimana. Infatti, dopo un tonfo ribassista, la coppia si è mossa verso l’alto, rompendo la linea 1.33 e arrivando a 1.3350. Si è trattato tuttavia di un movimento di scarso successo, visto che immediatamente dopo la coppia è tornata a scendere fino a 1.3175, prima di chiudere la settimana a 1.3281.

La linea 1.33 è stata il tappo del cambio per molte volte nel trading tra luglio ed agosto, continua ad essere una linea fondamentale, sebbene più debole. Al ribasso, invece, 1.3175 è una linea da tenere in considerazione perché funziona come linea difensiva al ribasso.

Previsioni per questa settimana

Nonostante l’ottimismo della BCE, la ripresa economica nell’Eurozona sembra ancora un processo molto lento e non di meno incidono le crisi politiche in Italia e Spagna. Negli Stati Uniti, il dato sui NFP non ha raggiunto le aspettative, ma allo stesso tempo vediamo che l’economia è in crescita e il mercato del lavoro in graduale miglioramento.

Ora, considerando l’esito della settimana scorsa in cui abbiamo avuto contemporaneamente una BCE positiva e una serie di dati deludenti dagli Stati Uniti, tutto lascia presagire ad un possibile indebolimento del cambio di qui in avanti.

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