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Cambio Euro/Dollaro: previsioni settimanali su EUR/USD (08 Aprile 2013)
lunedì 8 aprile 2013, di
Alti e bassi la scorsa settimana per il cambio Euro/Dollaro che per questa avrà invece diversi momenti di particolare importanza dal punto vista macro, come la pubblicazione dei dati sulla produzione industriale e i meeting Ecofin e dell’Eurogruppo.
Ma vediamo di seguito quali saranno i market mover della settimana, gli aspetti tecnici e quali le previsioni per il cambio EUR/USD.
Euro/Dollaro: i market mover della settimana
- Questa mattina è stato pubblicato l’indice Sentix sulla fiducia degli investitori, in calo al -17.3 al di sotto delle aspettative degli analisti che prevedevano una lettura di -12.6.
- La produzione industriale tedesca è rimasta invariata per il mese di gennaio e per questa lettura ha riportato un valore dello 0.5% rispetto allo 0.4% e al -0.6% del mese precedente (dato rivisto).
- Bilancia Commerciale (Germania)
Il surplus tedesco si è ridotto nel mese di gennaio a 15.7 miliardi: le esportazioni sono complessivamente aumentate, ma gli ordini industriali hanno subito un calo. Ciò nonostante, gli indicatori di anticipo mostrano una ripresa per l’inizio del 2013, così per questa lettura gli analisti prevedono una crescita del surplus a 16.2 miliardi di Euro.
- Produzione industriale (Francia)
Nel mese di gennaio la produzione industriale francese si è contratta del 1.2%, rispetto all’aumento dello 0.9% del mese di gennaio. La causa potrebbe essere stato il debole andamento del settore agroalimentare, ma si tratta comunque del calo più ingente dal mese di settembre. Per questa lettura è previsto un aumento dello 0.6%.
- Produzione industriale (Italia)
La produzione delle industrie italiane ha sorpreso molti con un aumento dello 0.8% nel mese di gennaio, dopo quattro mesi di fila con letture in declino. Secondo fonti ISTAT, l’aumento del mese di gennaio può essere legato alla volatilità mensile ed è improbabile che il rimbalzo duri nei mesi a venire, infatti per questo mese è anticipato un calo dello 0.4%.
- Indice dei prezzi al consumo (Francia)
In Francia i prezzi al consumo sono aumentati meno del previsto durante il mese di febbraio, registrando un guadagno dello 0.3% dopo la contrazione dello 0.5% nel mese di gennaio. Gli economisti aspettavano un aumento dello 0.5%, mentre per questa lettura prevedono un aumento dello 0.74%.
- Bollettino mensile BCE
Nella release di marzo la Banca Centrale Europea affermava il rischio di ribasso per l’inflazione con la forza dell’Euro, ma oggi tali rischi sono sostanzialmente bilancati e le previsioni riguardano l’inflazione. Secondo la BCE l’inflazione non supererà la soglia del 2% nei prossimi mesi e le aspettative sul lungo termine sono in linea con il target del valore inferiore, ma vicino al 2%.
- Produzione Industriale
Venerdì sarà rilasciato il dato comunitario sulla produzione industriale nel blocco dei 17 paesi. All’inizio dell’anno il dato è sceso al di sotto delle aspettative registrando uno 0.4% rispetto allo 0.9% del mese precedente. Per questa lettura è previsto un guadagno dello 0.3%.
- Meeting Eurogruppo
I ministri delle finanze dei 17 paesi si incontreranno il prossimo venerdì a Dublino per discutere il programma di aiuti a Cipro. Il memorandum d’intesa raggiunto col governo deve soddisfare tutti i requisiti per il proseguimento del piano di aiuto. Inoltre, al meeting verranno discusse questioni di particolare importanza per il blocco dei 17, come i prestiti alla Grecia, la ricapitalizzazione delle banche fuori dal ESM e l’esito della recente missione della Troika in Irlanda.
- Meeting ECOFIN
La riunione di sabato si concentrerà sulle questioni economiche e finanziarie attuali e sarà ospitata dalla presidenza Irlandese presso il Dublin Castle Conference Center.
EUR/USD: aspetti tecnici
La scorsa settimana il cambio EUR/USD ha iniziato il trading nel range completato dalla linea 1.2880, ma da giovedì tutto è cambiato: Draghi ha spinto la coppia al di sotto del supporto a 1.2750 -minimo di quattro mesi e mezzo- per poi tornare ad oscillare leggermente più in alto.
La linea 1.2960 è stata per un po’ resistenza, ma alla fine il cambio è riuscito ad arrivare a 1.3050 per poi chiudere la settimana appena al di sotto della linea 1.30.
– Alcune linee tecniche su Euro/Dollaro (dall’alto):
- 1.34 tappo ostinato durante la primavera del 2012 e nel gennaio 2013 è adesso linea di resistenza. 1.3350 è stato picco a gennaio e supporto durante il mese di febbraio pur essendo una linea più debole in questo momento.
- 1.3290 resistenza prima del crollo di maggio è seguita da 1.3255 che è stata supporto nel mese di gennaio.
- 1.3170 è stato picco di settembre e supporto per la coppia; resistenza dopo le elezioni in Italia è una linea fondamentale al rialzo. 1.3130 è una forte resistenza sul cambio EUR/USD che continua a mostrare la sua forza nel marzo 2013.
- 1.3100 è una linea minore ed è stata resistenza temporanea nel dicembre 2012, seguita da 1.3050.
- 1.30 è sempre una linea particolarmente importante perché oltre ad essere cifra tonda è stata resistenza molto dura nel mese di settembre e in questo momento è un importante supporto. 1.2960 ha fornito un certo sostegno all’inizio dell’anno ma si sta rafforzando.
- 1.2880 ha funzionato in entrambe le direzioni nel 2012 e la situazione attuale la sta trasformando in una forte resistenza. Al di sotto 1.2805 è stato il bordo inferiore del range tra 1.2805 e 1.3170.
- 1.2750 è stato separatore nel mese di novembre e ha interrotto il crollo del cambio nel mese di marzo. Si tratta di una linea chiave sulla parte del ribasso ed è seguita immediatamente dalla cifra tonda 1.27, in questo momento minore.
- Più in basso troviamo 1.2660, 1.2624 e 1.2587.
Cambio Euro/Dollaro: previsioni settimanali
La scorsa settimana, la BCE ha lasciato i tassi di interesse invariati (come previsto) ma durante la conferenza stampa il cambio Euro/Dollaro sembrava essere sull’altalena, tirato da una parte dalla previsione sul taglio ai tassi di interesse che sembra sempre prossimo e dall’altra dall’impegno istituzionale dell’Eurozona nel voler mettere in salvo la vita della moneta unica.
Questa settimana l’Euro è certamente supportato dal "blitz monetario" messo in atto dalla Bank of Japan e dalla fine ancora molto lontana del QE della Federal Reserve (il dato sui NFP ci conferma che gli acquisti dureranno ancora per un bel po’ di tempo).
Il sentiment sul cambio rimane piuttosto neutrale, bloccato tra le questioni europee da una parte e l’allentamento monetario statunitense e giapponese dall’altra.
La situazione economica negli Stati Uniti è peggiorata: dopo forti segnali di ripresa abbiamo assistito ad un rallentamento culminato nel dato deludente sul mercato del lavoro.
In Europa, d’altra parte, la situazione è precaria: pensiamo a Cipro, e alle nuove storie di incertezza provenienti dalla Slovenia e dal Portogallo. A pesare sull’Euro non mancano poi i timori per la possibilità di una recessione in Germania e l’insofferenza per lo stallo politico in Italia. Durante questa settimana la forza dei dati macro potrebbe bilanciarsi con la situazione al livello politico ed istituzionale. Un taglio ai tassi di interesse, come accennato da Draghi, potrebbe portare in futuro ad un euro più debole.