Calo del prezzo del petrolio: tutti gli effetti positivi sull’economia mondiale

Il calo dei prezzi del petrolio, attualmente in corso e iniziato nell’estate scorsa, avrà effetti positivi sulla crescita delle economie dei Paesi industrializzati, favorendo un trasferimento di ricchezza dai Paesi esportatori (i membri dell’OPEC) ai Paesi importatori, principalmente Stati Uniti, Regno Unito, eurozona e Giappone.

Nel suo recente Cross Asset Playbook del 20 gennaio, la Morgan Stanley ha calcolato che, se il prezzo dovesse rimanere al di sotto dei 50 dollari a barile per tutto il 2015, nei paesi industrializzati avremo in media una crescita suppletiva di più dello 0.5% rispetto alle stime di crescita mondiali effettuate dalla stessa Morgan Stanley a novembre 2014 - quando il petrolio era a 88 dollari barile.

Stime di crescita e inflazione su 3 diversi scenari
Fonte: Morgan Stanley - Cross Asset Playbook, 20 gennaio 2015

Oggi il netto calo dei prezzi del petrolio sta pesando sulle attese di inflazione, spingendo al ribasso i rendimenti obbligazionari.
In futuro, i più bassi costi del petrolio dovrebbero essere positivi per la crescita globale nel medio termine.

A parità di tutte le altre condizioni, ciò porterà probabilmente ad un aumento dei rendimenti obbligazionari, per effetto di un aumento dei consumi delle famiglie e una crescita degli investimenti da parte delle imprese che genereranno maggiori aspettative inflazionistiche. Tutto questo già a partire dalla fine del 2015.

Ma un basso prezzo del petrolio oggi significa necessariamente un alto prezzo del petrolio domani.
Il basso prezzo del petrolio oggi causerà infatti un aumento della crescita mondiale domani, e quindi un aumento della domanda di petrolio per effetto di un aumento dei consumi.

A parità di offerta da parte dei Paesi OPEC, si avvierà nei prossimi mesi un processo di aggiustamento automatico della domanda verso l’offerta, ma a livelli di prezzo superiori a quelli attuali .