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Brexit: crescono gli attacchi razzisti post referendum. Ecco cosa succede
martedì 28 giugno 2016, di
Brexit, il risultato del referendum ormai è conclamato: l’Inghilterra ha scelto il “leave". Il Regno Unito è fuori dall’UE (e anche dagli Europei 2016).
A pochi giorni dal caos generato dalla probabile uscita del Regno Unito dall’UE si sono susseguiti episodi di violenza e intimidazioni varie nei confronti di europei non-inglesi residenti nella Gran Bretagna. Cosa succede?
Brexit: attacchi razzisti post referendum
Manifesti appesi ai muri con una scritta ben visibile campeggiano sulle strade britanniche: “Lasciate l’UE, basta parassiti polacchi”.
Questo accadeva nei pressi di Cambridge sabato, ma altre segnalazioni sono state registrate ad ovest di Londra. La comunità polacca presa di mira non è che una spia di intolleranza diffusa a seguito del risultato del referendum consultivo, ma lo scenario potrebbe diventare estremamente preoccupante se non ci saranno interventi decisi.
Un giovane di origine polacca è stato malmenato da alcuni coetanei probabilmente inglesi sempre nella Capitale e su Twitter, Facebook e Instagram si susseguono insulti continui a molti cittadini europei da parte di utenti inglesi.
Molta è però la solidarietà espressa nei confronti dei polacchi e delle vittime, i casi di abuso e violenze verbali vengono regolarmente segnalati con il tag #postrefracism.
Anche il governo inglese prenderà misure drastiche verso episodi di xenofobia, come ha dichiarato ieri Cameron, ma cosa sta realmente cambiando nel tessuto sociale multietnico della Gran Bretagna dopo i risultati?
Brexit: cosa succede nel ventre della comunità britannica?
Human Rights Watch ha dichiarato che le autorità
"dovrebbero intraprendere una forte azione per frenare gli attacchi xenofobi e abusi nel Regno Unito sulla scia del referendum".
Questa ondata di malcontento e intolleranza è ascrivibile ad una mancata comunicazione tra autorità e leader politici con la popolazione per affrontare i cambiamenti in atto. Si rischia di creare un clima permissivo per ulteriori violenze che aggraverebbero le scissioni all’interno della società.
Solo pochi giorni prima del referendum, l’estrema destra del partito UKIP è stata accusata di razzismo dopo aver affisso un poster che mostra una coda di profughi con lo slogan "Punto di rottura" e un appello a lasciare l’UE.
Questo come altri episodi degli ultimi giorni documentati su internet e dalle forze dell’ordine mostrano un punto di rottura ancora sanabile se gli interventi verranno immediatamente resi effettivi.