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Boldrini e Grasso si riducono lo stipendio. Ma quanto guadagnano attualmente i parlamentari? Scopriamolo
mercoledì 20 marzo 2013, di
Il Presidente della Camera Laura Boldrini e il Presidente del Senato Pietro Grasso hanno annunciato ieri, nel corso della prima conferenza dei capigruppo della XVII legislatura, l’intenzione di ridurre del 30% il proprio stipendio.
Entrambi hanno poi illustrato la volontà condivisa di applicare la stessa riduzione ai titolari delle altre cariche interne in tema di indennità di ufficio e delle varie attribuzioni attualmente previste, alcune delle quali potrebbero essere del tutto soppresse, come per esempio i fondi per le spese di rappresentanza.
Lo scopo sarà quello di arrivare gradualmente ad una riduzione del 50% dei trattamenti economici previsti attualmente dalla legge.
Se le promesse verranno mantenute, potrebbe essere un primo segnale positivo dato dal Governo ai cittadini.
Nonostante le numerose notizie in circolazione trattino l’argomento, in pochi hanno specificato quale sia, a livello attuale, il reale importo degli stipendi percepiti dai parlamentari italiani.
E allora vediamo di scoprire quanti soldi al mese si portano a casa Senatori e Deputati della Repubblica Italiana.
Camera
Ogni Deputato percepisce al mese un’indennità parlamentare (il cosiddetto stipendio), cui si sommano poi altri soldi a titolo di rimborso spesa, assistenza e pensioni.
- Indennità parlamentare: L’articolo 69 della Costituzione stabilisce un’indennità parlamentare come garanzia del libero svolgimento del mandato elettivo.
Alla legge n.1261 del 31 ottobre 1965 spetta poi il compito di fissarne l’importo. La legislazione stabilisce che l’importo non debba superare l’ammontare del trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate.
Tale indennità non è altro che lo stipendio (cui vanno poi sottratte le varie imposte regionali e comunali) che i Deputati percepiscono mensilmente e corrisponde, al netto, a 5.246,54 euro. Se invece calcoliamo l’importo al lordo, esso sarà pari a 10.435,00 euro sul quale sono effettuate le dovute ritenute previdenziali (pensione e assegno di fine mandato), assistenziali (assistenza sanitaria integrativa) e fiscali (IRPEF e addizionali regionali e comunali). Per i deputati che svolgono un’altra attività lavorativa, l’importo netto dell’indennità ammonta a circa 4.750 euro. - Diaria: rimborso spese di soggiorno a Roma. È pari a 3.503,11 euro mensili ridotta di 206,58 euro per ogni giorno di assenza dalle sedute assembleari in cui si svolgono le votazioni.
- Rimborso spese per l’esercizio del mandato: pari a 3,690 euro mensili e viene corrisposto a ciascun deputato per pagare le spese relative a collaboratori, consulenze, ricerche, gestione dell’ufficio, ecc.
- Spese di trasporto e spese di viaggio: I deputati hanno a disposizione tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima e aerea. Per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino e tra l’aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto più vicino al luogo di residenza, e a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km.
- Spese telefoniche: i deputati hanno a disposizione annualmente un rimborso relativo alle spese telefoniche pari a 3,098,74 euro.
- Assistenza sanitaria: ogni deputato dovrà versare al mese 526,66 euro della propria indennità lorda allo scopo di finanziarie il sistema di assistenza sanitaria integrativa.
- Assegno di fine mandato: ogni mese i deputati verseranno in un fondo 784,14 euro della propria indennità lorda. Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceve l’assegno di fine mandato, che è pari all’80 per cento dell’importo mensile lordo dell’indennità, per ogni anno di mandato effettivo.
- Pensione: i deputati sono soggetti a due tipi di calcolo differenti. Coloro che sono stati eletti dopo il 1°gennaio 2012 sono soggetti al sistema contribuito, per tutti gli altri varrà il sistema pro rata. Hanno diritto alla pensione coloro che avranno superato i 65 anni e che siano stati in carica per 5 anni effettivi. Inoltre per ogni anno in più di incarico l’età richiesta per accedere alla pensione diminuisce di un anno. Qualora un deputato venisse rieletto, la pensione viene sospesa.
Riassumendo: ogni deputato costa alle casse dello Stato circa 15mila euro al mese cui si aggiungono poi tutte le spese trimestrali e annuali.
Senato
Per quanto riguarda i Senatori, le cifre e le modalità variano di poco.
- Indennità parlamentare: è pari a 10.385,31 euro lordi che si riducono a 10.064,77 euro per i Senatori che svolgano un’attività lavorativa. Al netto delle ritenute fiscali e dei contributi obbligatori per il trattamento previdenziale, per l’assegno di fine mandato e per l’assistenza sanitaria, l’indennità mensile si riduce a 5.304,29 euro (5.122,19 per coloro i quali svolgano attività lavorative).
- Diaria: 3500 euro mensili.
- Rimborso forfetario delle spese generali: 1.650 euro mensili e compre spese di viaggio e spese telefoniche.
- Rimborso delle spese per l’esercizio del mandato: L’importo complessivo è diviso in una quota mensile di euro 2.090 - sottoposta a rendicontazione quadrimestrale - e in una ulteriore quota di 2.090 euro mensili che era erogata forfetariamente, allo stesso titolo, al Gruppo di appartenenza. Totale: 4180 euro mensili.
- Facilitazioni di trasporto: stesse modalità di precedentemente descritte per la Camera dei Deputati.
- Pensioni: stesse modalità descritte per la Camera dei Deputati.
Riassumendo: ogni Senatore guadagna mensilmente circa 13mila euro al mese.
E sì, forse c’è proprio bisogno di una "piccola riduzione".