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Risparmiare sulla bolletta della luce grazie al robot Biro

martedì 17 giugno 2014, di Paola D’Andrea

La brillante idea arriva da uno studioso abruzzese, il quale ha pensato bene, dato il particolare periodo storico in cui la parola d’ordine è risparmio, di creare uno strumento tecnologico che ci potesse aiutare ad alleggerire la tanto temuta bolletta della luce!

Nasce così Biro il piccolo robot – alto circa 35 centimetri – che ci darà consigli su come risparmiare!

Attualmente Biro è in fase di sperimentazione in case e aziende, ma i risultati sono già molto promettenti, tanto che la vendita è prevista per ottobre.

Marco Santarelli, ideatore di Biro – esperto di analisi delle reti e docente presso l’Ateneo di Chieti e Pescara - ha collaborato per la realizzazione del robot con un team di quattro ricercatori dell’Università abruzzese, dell’Istituto di ricerca e sviluppo Network e un gruppo di imprese.

E spiega:

"Dopo un periodo di monitoraggio, darà consigli che permetteranno di tagliare la spesa per la luce fino al 30%.
(…) La bolletta media di una famiglia italiana potrebbe passare da 580 euro all’anno a 400, con un risparmio di 180 euro.
Non si tratta di privarsi di consumare, ma piuttosto di ottimizzare le nostre abitudini, cambiare certi aspetti del nostro stile di vita.
La sostenibilità, infatti, passa anche attraverso le buone maniere, con azioni concrete."

Vediamo come funziona:

Biro è dotato di pannelli fotovoltaici sulle spalle e all’interno ha una scheda con microprocessori.
Dietro gli occhi ha sensori a raggi infrarossi che rilevano qualsiasi consumo elettrico – in seguito all’accensione di un elettrodomestico, ad esempio, il robot è in grado di captare l’aumento di temperatura e il campo magnetico che si genera.

Biro analizzerà i consumi energetici delle famiglie o delle aziende per trenta giorni, registrando tutte le abitudini e alla fine, con tutte le informazioni raccolte, il robot sarà in grado di sviluppare un piano per il risparmio energetico.

"Il robot - spiega Marco Santarelli - fa una diagnosi con l’obiettivo di capire in che modo è utilizzata l’energia, individuare eventuali cause di sprechi e indicare quali interventi possono essere attuati, prevenendo gli atteggiamenti sbagliati."

Il progetto – durato due anni e senza finanziamenti pubblici – come è ovvio, fa gola a molte aziende straniere, in particolare un’impresa svedese, ma il padre del robot ci assicura che:

"Biro è e rimarrà Made in Italy."

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