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Beppe Grillo, Movimento 5 Stelle come Scientology? Intanto i sondaggi lo danno al 21%

mercoledì 7 novembre 2012, di Daniele Sforza

Beppe Grillo spacca... l’Italia. Ve lo ricordate quando in televisione saltellava, sputava e gridava facendoci rotolare per terra dalle risate? Oggi invece è diventato un’icona: un Robespierre di quella rivoluzione italiana che tarda a venire. E così aumentano le immagini e video di culto, come le bracciate sullo stretto di Messina, un’impresa quasi dannunziana che ha anticipato il trionfo in Sicilia. Ma come ogni rivoluzionario, presunto o tale che sia, Beppe Grillo ha i suoi feroci detrattori da una parte e i suoi (altrettanto feroci) sostenitori dall’altra.

Analisi di un fenomeno

E’ ormai luogo comune (perché vero e reale) che ogni post che navighi per la rete e che riguardi Beppe Grillo, venga quasi da subito iper-commentato da accaniti sostenitori del Beppe Nazionale, pronti a difendere il proprio leader dagli attacchi della stampa asservita al potere, analizzando e scandagliando ogni singola frase e demolendola frequentemente attraverso rafficate di refusi, insulti, retorica populista (benché vera, in fondo lo sappiamo tutti che Grillo ha in gran parte ragione quando parla dei politici e dei media) e chi più ne ha più ne metta. Il bello è che tali messaggi vengono spesso scritti tutti quanti nel giro di mezz’ora-un’ora o più (a seconda dell’importanza delle testate che ne parlano), tanto da far pensare che si tratti della stessa persona incaricata di illudere l’opinione pubblica internauta che il popolo del Movimento 5 Stelle è sempre più vasto.

In realtà, l’Italia che ha paura di Beppe Grillo ha il terrore di affidare il proprio Paese nelle mani dell’anarchia. E l’anarchia, come si sa, ha sempre fatto paura. A peggiorare l’opinione che i cittadini ancora politicizzati (dopotutto, quella di Grillo è anti-politica... o no?) hanno del Grillo parlante nazionale, ci pensano poi tutte le contraddizioni e i conflitti interni al Movimento, usciti alla scoperta troppo celermente per pensare che non si tratti di un nuovo partito politico come gli altri, lacerato da tensioni e conflitti interni, che mira solo a sfruttare la politica a proprio vantaggio.

Movimento 5 Stelle = Scientology?

L’ultima uscita del genere appartiene a Federica Salsi, che si è unita al coro dei disobbedienti del Movimento 5 Stelle, perché presente in un talk show televisivo Rai, e più nello specifico a "Ballarò", dove il consigliere non ha mancato di fare un paragone tra Scientology e il Movimento 5 Stelle. Ma come? Un Movimento nato per salvare l’Italia dalla sporca e corrotta politica sta diventando una setta religiosa?
La Salsi ha invocato il rispetto per tutte quelle che persone che la pensano diversamente da loro. Ha invocato una presa di posizione sana nel gruppo, un allontanamento della ridicolizzazione pubblica e della volgare violenza verbale con cui vengono trattate le persone che la pensano diversamente dal leader. Ha chiesto perciò pubblicamente a Grillo di abbandonare la ghigliottina del pubblico torpiloquio, additandone l’inefficacia. Un po’ come tutti quei giornalisti intenti a scrivere di Grillo che si trovano costretti a difendersi (ma in verità nemmeno poi più di tanto) dal turpiloquio "spam" dei commenti.

La Salsi, infine, ha chiesto un ripensamento sul ruolo televisivo: per crescere, ha affermato in breve la Salsi, è necessario che in tv ci vadano anche le persone comuni che poi siedono nei Comuni e nelle Regioni e, più in là, anche in Parlamento, per far arrivare il proprio messaggio a quanta più gente possibile e permettere così la crescita di un Movimento a livello politico. Perché in verità l’anti-politica del Movimento 5 Stelle diventa politica nell’attimo in cui si ritrova al secondo posto tra gli schieramenti più amati (al momento) dall’opinione pubblica. E soprattutto nel momento in cui si pensa a intrecciare futuri rapporti di collaborazione con i partiti, come l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.

Ma gli epurati dal Movimento 5 Stelle continuano a venire ghigliottinati pubblicamente e il messaggio che viene fatto passare è: "O la pensate tutti come Grillo, o siete come tutti gli altri", naturalmente abbiamo utilizzato termini più consoni rispetto alla vera realtà dei fatti.

Movimento 5 Stelle e astensionismo in crescita

La verità, però, è che secondo i sondaggi, nonostante tutto questo putiferio, il Movimento 5 Stelle sta crescendo sempre di più, andando a raggiungere il 21% dei consensi a quanto ha riportato il Swg per la trasmissione Agorà di Raitre, dopo il PD, fermo al 26% circa, e davanti al PDL, ormai sprofondato in una crisi che sembra insanabile, con il 14% delle preferenze.

Eppure, secondo tali sondaggi, il vero movimento vincitore è quello che non esiste: l’astensionismo continua ad aumentare, con un 30% di indecisi, tra cui si nasconde una gran parte di persone che non ha la minima intenzione di andare a dare il proprio voto a qualcuno che non lo rappresenta degnamente.

Analizzando i dati Emg i dati non cambiano di molto: il PD continua ad avanzare, raggiungendo quasi il 30% dei consensi, mentre il PDL avrebbe solo il 15,8% delle preferenze. Anche per Emg, dunque, la seconda forza politica italiana sarebbe il Movimento 5 Stelle, con il 18,2% dei consensi. La corrente degli astensionisti, invece, tocca quota 35%.

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