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Banca popolare di Milano: chiuse indagini su finanziamenti illeciti. A Santanchè quasi 3 milioni

mercoledì 26 marzo 2014, di Marta Panicucci

La procura di Milano annuncia di aver chiuso l’inchiesta sui finanziamenti illeciti a danno della Banca Popolare di Milano. Gli indagati dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza sono 17, tra questi compare anche l’ex presidente dell’istituto Massimo Ponzellini, il suo braccio destro Antonio Cannalire e il titolare della società attiva nel settore dei giochi Bplus, Francesco Corallo.

Si tratta di presunti finanziamenti illeciti concessi dall’ex presidente e i suoi collaboratori ad una ristretta cerchia di persone, politici e imprenditori in primis, le cui aziende non avevano i requisiti di affidabilità creditizia per ottenere un finanziamento. Tra questi compare anche Daniela Santanchè, non indagata dalla procura, alla quale Ponzellini avrebbe concesso un finanziamento illecito di 2,8 milioni di euro.

Oltre ai finanziamenti illeciti alle società di Daniela Santanchè, i 17 indagati avrebbero concesso finanziamenti anche ad altre società come Atlantis Bplus (attiva nel business delle slot machine) di Francesco Corallo, ma anche CapGemini, Energrid, Almaviva, Binda4, Elle Kappa Real Estate, Locauto.

Finanziamento illecito
Nel capo di imputazione a carico di Ponzellini e Cannalire si legge che

“in conflitto di interessi con la posizione di dirigenti di Bpm hanno concorso a compiere nell’interesse esclusivo di Daniela Santanchè atti di disposizione del patrimonio di Bpm facendo ottenere a dette società finanziamenti per circa 2,8 milioni di euro, deliberati nel dicembre del 2009 e agosto 2010 con successive proroghe di scadenza, con la consapevolezza di recare pregiudizio della banca, posto che le società finanziate erano prive di affidabilità bancaria essendo in condizioni di fragilità economico-patrimoniale e in difetto di valide garanzie, tanto che la esposizione non si è ridotta nel periodo successivo e che nel dicembre del 2012 è stato negoziato un piano di rientro”.

Le società che hanno ricevuto i finanziamenti illeciti da Banca popolare di Milano sono le concessionarie di pubblicità Visibilia2 e Visibilia srl amministrate da Santanchè, che comunque non è indagata. La vicenda non è nuova, le indagini vanno avanti da tempo, ma soltanto adesso a indagini chiuse si scopre l’entità del danno patrimoniale per l’istituto di credito di Milano.

La struttura parallela
L’ex Presidente Ponzellini è finito agli arresti domiciliari nel 2012 con le accuse di associazione per delinquere e corruzione privata. Secondo la procura di Milano Ponzellini insieme ai suoi collaboratori avrebbe creato all’interno di Banca popolare di Milano “una struttura parallela e deviata verso interessi personali per erogare finanziamenti illeciti".

I pm milanesi parlano di “struttura adatta a recepire, coltivare e soddisfare le richieste di finanziamento di una cerchia di soggetti segnalati da ambienti politici o imprenditoriali in grado di retribuire i membri dell’associazione per delinquere". Secondo le indagini del nucleo di Polizia tributaria infatti, c’era “un’area di pratiche dentro Bpm definibili come pratiche del presidente (Ponzellini), trattate dalla suddetta struttura con modalità illegittime in contrasto con gli interessi e le regole dell’istituto di credito".

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