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BCE: tassi fermi a zero. Pronto il QE se l’inflazione resterà bassa. Cambio euro/dollaro sotto 1,24

venerdì 7 novembre 2014, di Nicola D’Antuono

Ieri la BCE ha confermato il livello dei tassi di interesse nell’Eurozona allo 0,05%, il minimo più basso di sempre. Allo stesso tempo non è avvenuta alcuna modifica nemmeno al tasso di rifinanziamento marginale (0,3%) e al tasso sui depositi overnight (-0,2%). Era molto attesa la conferenza stampa di Mario Draghi, che ha subito iniziato il suo discorso ricordando che il piano di acquisti di Abs (asset backed securities, ovvero le obbligazioni garantite dai mutui ipotecari) avrà ben presto inizio dopo che lo scorso mese sono partiti gli acquisti di covered bond.

Questo programma di credit easing avrà una durata biennale e farà aumentare in modo significativo il bilancio dell’Eurotower, sui livelli già visti nel 2012 quando si entrò nella fase più calda della crisi dell’euro e dei debiti sovrani dei PIIGS. Draghi si aspetta che tutte le recenti misure di politica monetaria ultra-accomodanti possano far lievitare il tasso di inflazione, che resta ancora troppo vicino allo zero e decisamente lontano dal target di medio-termine del 2% fissato dall’Eurotower stessa.

Sulle parole di Draghi l’euro ha perso velocemente valore, in particolare quando il governatore della BCE ha dichiarato che il Consiglio Direttivo di Francoforte è già allo studio per preparare nuove misure di politica monetaria non convenzionale nel caso in cui l’inflazione dovesse restare bassa per un periodo di tempo prolungato. Inoltre Draghi ha sottolineato che l’impegno a valutare eventuali interventi straordinari è stato approvato all’unanimità dal board. Insomma, se l’inflazione non si risolleverà nei prossimi mesi, anche la BCE lancerà il suo piano di quantitative easing.

Sul forex il tasso di cambio EURUSD è crollato ancora una volta sotto i colpi di incessanti vendite, tanto che la quotazione è scesa fino a 1,2364, ovvero il minimo più basso da agosto 2012. Il bottom di 1,2040, toccato sul finire di luglio 2012, sembra essere sempre più a portata di mano ed è probabile che la speculazione ribassista possa allentare un pò la presa solo quando sarà raggiunto questo livello tecnico. Dai top di 1,40 circa raggiunti circa 6 mesi fa, il cambio euro/dollaro è arrivato a perdere il 13% del proprio valore.

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