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BCE: Mario Draghi sarà rimosso dal suo incarico?
lunedì 15 dicembre 2014, di
La solita scusa per rinviare quanto necessario per risolvere la crisi finanziaria che ha già "massacrato" l’economia reale, Draghi annuncia una misura espansiva e come sempre non fa mai quanto ha annunciato, i mercati plaudono all’annuncio e poi restano delusi dai fatti.
Draghi ancora una volta nella riunione del 4/12, rinvia al 2015 il tanto atteso QE che oramai i mercati hanno deciso, anche su affermazioni fatte dallo stesso governatore, che sia l’unico strumento che possa risolvere l’attuale crisi, Draghi annuncia che non occorre la maggioranza per prendere questa misura, ma regolarmente come sempre, fa marcia indietro e la misura non viene presa.
Il fatto è che Draghi non vuole prendere questa misura, continua ancora ad affermare che prima devono essere fatte le riforme strutturali nei singoli paesi meridionali, si assiste ad un "teatrino" i paesi nordici, in virtù di un principio che non si sa quale sia, stanno "punendo" i paesi meridionali con la "clava" dell’euro, il bello e’ che in questo "teatrino" gli attori sono anche Italiani, chi in misura attiva come Draghi, chi in misura passiva plaudono alla sua recita, come il nostro Renzi e Padoan.
Draghi ha rinviato la misura perché pensa che il ribasso del petrolio faccia aumentare i redditi disponibili, non pensa che al contrario la discesa del prezzo del petrolio riduca ancora di più l’inflazione, ricordo a Draghi che il suo compito e’ gestire la politica monetaria e non quella fiscale o di bilancio, quindi se il compito della Bce e mantenere il livello dell’inflazione al 2%, su questo obiettivo deve lavorare e non deve fare altre considerazioni che saranno di competenza dei governi dei singoli paesi.
Viene rinviata la misura del QE, perché si afferma che l’acquisto di titoli pubblici fatto dalla Bce ha effetti fiscali e redistributivi.
Il fatto che il QE abbia effetti fiscali e redistributivi, è una affermazione falsa, ricordiamoci l’unico QE fu quello fatto dalla Bce, ai tempi di Trichet, la Bce alla fine nel bilancio del 2012 ha conseguito una plusvalenza di un miliardo, non si possono verificare effetti redistributivi, garantire il debito statale non porta nessun effetto fiscale e redistributivo, solo in caso di default si verifica tale effetto, ma se la Bce fa il QE, i mercati non si permetteranno nessuna speculazione, ancor di più oggi che tutti i paesi dell’euro hanno sottoscritto il fiscal compact (accordo che vieta ogni azzardo morale, forte preoccupazione della Merkel).
L’acquisto di titoli statali non ha effetti sulla rischiosità dell’attività della Bce, anzi si è verificato il contrario e si verificherà ancora il contrario, l’acquisto di titoli statali produrrà sempre plusvalenze, in presenza del fiscal compact, l’intervento della Bce supplisce come si verifica oggi, l’interesse su tali titoli statali degli investitori professionali, quindi non può che produrre utili se il paese non va in default, il prezzo di acquisto della Bce è sempre sotto la pari.
L’unica cosa giusta detta ieri in conferenza stampa da Draghi è che " sarebbe illegale non perseguire il nostro mandato", nel suo ruolo dovrebbe agire "senza indugio", ancora una volta rinvia al 2015 senza nessuna valida ragione, l’unica misura che gli rimane da attuare, tutto ciò che ha fatto fino ad oggi, è stato un fallimento, le misure di ottobre non sono nemmeno di fatto partite.
Seguendo le parole di Draghi, lui continua a tenere la posizione della Bce nella illegalità, cosa fare quindi, l’unica soluzione a mio avviso è chiedere la sostituzione di Draghi alla Bce, dispiace dirlo e chi deve chiederlo deve essere il nostro Renzi che ancora guida il semestre europeo.
Chi è contrario al QE come soluzione della crisi europea portando l’esempio del Giappone, non riflette sul fatto che siamo in presenza di due economie diverse, abbiamo il Giappone che è nella condizione classica della trappola della liquidità e i consumi sono depressi, mentre l’Europa è un insieme di stati, dove su alcuni, principalmente quelli meridionali non vi è la liquidità, i consumi sono scesi non per una scelta ma per una necessità, quindi siamo in presenza di un’economia dove lo stimolo monetario deve essere forte, il nostro Draghi, al contrario ha ridotto la liquidità nel sistema di 1000 miliardi, pura " follia ".
La misura che Draghi deve annunciare subito e non aspettare il prossimo consiglio del 22 gennaio prossimo, non deve essere di soli 500 miliardi, ma deve essere un programma di acquisto duraturo di 500/600 miliardi annui, proquota i singoli paesi euro, deve partire dai titoli più lunghi, il programma deve essere portato avanti negli anni fino a che l’inflazione non arrivi al 2% ( temporaneamente tale limite può essere anche superato) e l’euro ritorni in modo stabile alla parità sul dollaro (temporaneamente può scendere anche sotto la parità), ciò è quello che è previsto nello statuto della Bce, ciò è quello che deve fare correttamente un governatore di una banca centrale.
Comprendo anche la posizione di Draghi e le sue decisioni, in nessuna parte del mondo la banca centrale di un paese non si confronta con i rispettivi governi e alla fine le decisioni vengono condivise, l’autonomia di una banca centrale è, e resterà sempre un’utopia, così è stato fino ad oggi, la Bce, si è confrontata e ha condiviso la sua politica monetaria con il paese che comanda in Europa, la Germania.