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Argentina in rivolta: il popolo contro la presidente Cristina Kirchner

venerdì 9 novembre 2012, di Daniele Sforza

Anche l’Argentina è in rivolta: sembrava che la crisi fosse superata, e che il fantasma di un nuovo default fosse stato definitivamente allontanato; sembrava dunque filare tutto liscio per il Paese di Cristina Fernandez de Kirchner, e invece... il popolo è in rivolta ed è sceso in piazza contro la presidente per attaccare le sue politiche, denunciare la corruzione e inneggiare alla democrazia, visto che la Kirchner viaggerebbe verso il suo terzo mandato.

Argentini contro un possibile terzo mandato della Kirchner

Gli "indignados" argentini si sono riuniti grazie all’aiuto dei principali social network e le strade di Buenos Aires sono state subite prese d’assalto. Le armi che il popolo ha a disposizione? Tamburelli e pentole, mentre chi ha avuto la peregrina idea di manifestare con la propria auto, si è servito anche del clacson come colonna sonora.

Le ragioni della protesta si traducono in semplici richieste: più sicurezza, più rispetto per la libertà di stampa, indipendenza della magistratura e una politica più severa per monitorare l’inflazione. Ciò che chiedono in gran massa, tuttavia, è di impedire la possibile riforma costituzionale (attualmente sotto esame) che permetterebbe alla Kirchner di candidarsi nel 2015 a un terzo mandato presidenziale.

Le proteste sono dilagate non solo a livello nazionale, ma anche a livello mondiale, nelle principali città statunitensi (come Miami e New York) ed europee (a Berlino, Parigi, Roma, Milano, Londra e Madrid, solo per citarne alcune).

Sotto accusa l’autoritarismo della Kirchner, le cui politiche avrebbero portato il tasso di inflazione oltre il 25%, bloccando le possibilità di consumo da parte delle fasce di reddito medie. Tutto ciò ha condotto a un evidente calo di popolarità da parte dell’opinione pubblica nei confronti della presidente: infatti, se nel 2011 il tasso di popolarità della Kirchner si attestava al 63,3%, a oggi il calo è stato maggiore di ben 40 punti percentuali: l’80% della popolazione argentina sarebbe perciò contrario alla riforma costituzionale che manderebbe la Kirchner per la terza volta alla guida del governo.

Le reazioni della Kirchner

E nonostante la manifestazione, che vede la partecipazione di centinaia di migliaia di persone, sia stata autofinanziata e non organizzata da altri movimenti politici, la Kirchner l’ha attaccata considerandola costruita ad arte per destabilizzare il Paese, visto che l’Argentina vive già in una democrazia dove tutti i partiti politici possono esprimere le proprie opinioni.

Ciononostante, i più importanti quotidiani del Paese, noti per le loro posizioni critiche nei confronti del governo, hanno espresso tutta la loro stima per gli argentini che sono scesi in piazza.

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