Home > Altro > Archivio > Amnesty International condanna l’Italia: meno diritti e molte ombre

Amnesty International condanna l’Italia: meno diritti e molte ombre

venerdì 24 maggio 2013, di Daniele Sforza

Violenza sulle donne, uccisioni illegali, omofobia, questione dei rom: sono solo alcuni dei capitoli messi in luce da Amnesty International nel suo rapporto annuale sull’Italia. La disamina è preoccupante, poiché evidenzia molte ombre nel nostro Paese e una progressiva erosione dei diritti umani nelle questioni sopraccitate. La denuncia, dunque, appare lapalissiana: tra i governi che stanno violando i diritti umani vi è anche quello italiano.

Diritti umani nel mondo: l’analisi di Amnesty International

Analizzando la situazione in 159 Paesi da gennaio a dicembre 2012, Amnesty International ha evidenziato cifre allarmanti sotto diversi aspetti: ben 112 Paesi hanno torturato loro cittadini, mentre sono stati 101 i Paesi che hanno represso il diritto alla libertà di espressione. In 80 Paesi si sono svolti processi iniqui, mentre in 57 Paesi sono rimasti in carcere prigionieri di coscienza. In 50 Paesi le forze dell’ordine si sono macchiate di uccisioni illegali, mentre in 36 Paesi uomini, donne e bambini hanno subito sgomberi forzati. In 31 Paesi vi sono state delle sparizioni forzate e infine solo 21 Paesi hanno eseguito condanne a morte.

Uno sguardo sull’Italia

Il capitolo sull’Italia non è esente da condanne. Si legge infatti nell’introduzione del capitolo dedicato all’Italia:

I rom hanno continuato a subire discriminazioni, a essere segregati in campi, sgomberati con la forza e lasciati senza casa. Sistematicamente, le autorità non hanno protetto i diritti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti. Sono nuovamente falliti i tentativi di introdurre il reato di tortura nel codice penale e di creare un organismo nazionale indipendente per i diritti umani. Non sono state adottate misure sistematiche per impedire le violazioni dei diritti umani da parte della polizia e garantire l’accertamento delle responsabilità. E’ rimasta diffusa la violenza contro le donne, in particolare gli omicidi.

L’analisi del presidente di Amnesty International Italia, Antonio Marchesi, sul capitolo relativo al nostro Paese non ha bisogno di ulteriori commenti: "Anche quest’anno c’è stata una progressiva erosione dei diritti umani, ritardi e vuoti legislativi non colmati, violazioni gravi e costanti se non in peggioramento", ha affermato. Quello che ne emerge è "una situazione con molte ombre, tra cui l’allarmante livello raggiunto dalla violenza omicida contro le donne", senza contare "gli ostacoli di chi chiede verità e giustizia per chi è morto mentre si trovava nelle mani di agenti dello Stato", e per concludere una sempre più accesa stigmatizzazione pubblica "di chi è diverso dalla maggioranza per colore della pelle o origine etnica".

Chi è interessato a leggere l’intero rapporto di Amnesty International sull’Italia, può farlo qui.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.