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Accertamenti fiscali: quando scattano e come evitarli?
domenica 23 novembre 2014, di
Il Fisco effettua i suoi accertamenti in base alla presenza di elementi di incoerenza e non credibilità dei contribuenti. A volte anche piccoli accorgimenti possono fare la differenza tra soggetti accertabili, a rischio evasione, e soggetti “compliance”.
Il contrasto all’evasione è ormai da qualche anno l’obiettivo principale del Fisco. Le armi disponibili si sono notevolmente affinate e implementate, con una serie di interventi normativi che consentono all’Agenzia delle Entrate di disporre di informazioni privilegiate per giungere alla selezione dei contribuenti a maggiore rischio evasione. Si pensi, ad esempio, alle certificazioni fiscali, ai dati sui conti correnti, agli elenchi clienti e fornitori, e a tutte le spese deducibili e detraibili che dal 2015 il Fisco inserirà nel nuovo 730 precompilato.
Tutte queste informazioni, a vario titolo raccolte, sono finalizzate alla costruzione di specifiche liste selettive, che possono condurre sia all’attività di verifica sul campo, sia all’invio di eventuali questionari che all’effettuazione di ulteriori tipologie di accertamento (redditometro e studi settore su tutti). Tra le informazioni e le liste selettive si frappone l’attività di vaglio dell’Amministrazione finanziaria, che ha il compito di individuare possibili cause di pericolosità fiscale di alcune situazioni, che possono necessitare ulteriori approfondimenti e riscontri.
Nell’ottica di capire se ci troviamo anche noi in una di queste fattispecie, pertanto, è bene analizzare quali sono le modalità con cui l’Agenzia delle Entrate procede alla costruzione di liste selettive dei contribuenti da sottoporre a controllo.
Con particolare riferimento alle aziende di medio/piccole dimensioni, l’Agenzia delle Entrate segnala quali sono gli elementi da valorizzare ai fini della valutazione del possibile rischio evasione per i contribuenti soggetti a studi di settore. I soggetti a maggior rischio di controllo sono:
- I non congrui rispetto alle risultanze degli studi di settore;
- I congrui per valori minimi agli studi di settore;
- I congrui a seguito di adeguamento significativo agli studi di settore;
- Coloro che, pur essendone soggetti, non hanno presentato il modello degli studi di settore;
- I contribuenti che non sono soggetti a studi di settore.
Accanto a questi vi sono anche ulteriori elementi che vengono presi in considerazione ai fini della valutazione del rischio evasione fiscale:
- Assenza di controlli negli ultimi 4 anni;
- Presenza di perdite sistemiche;
- Presenza per almeno due anni di redditività sensibilmente più bassa rispetto a quella media del settore;
- Presenza del rischio evasione in materia di IVA.
In pratica, la prima selezione dei contribuenti è individuata in base alle risultanze degli studi di settore. Sicuramente vengono prese in considerazione le situazioni più “disallineate” rispetto agli standard. Il secondo passo è quello di individuare le anomalie riscontrate negli studi e vedere se ci sono comportamenti apparentemente “antieconomici” da parte dei soggetti. A questo punto se vengono individuate anche altre condizioni di rischio, il contribuente viene subito segnalato, attraverso una valutazione di rischio evasione effettuata dall’ufficio.
In definitiva, l’assetto per l’attività di selezione dei contribuenti da sottoporre a controllo ruota intorno al concetto di “coerenza e credibilità” delle informazioni raccolte. L’Amministrazione finanziaria ha accesso ad una serie vastissima di informazioni e incrocia i dati per centrare le maggiori anomalie. E’ evidente ad esempio che segnalazioni di reiterata enti economicità (perdite ripetute o risultati scadenti), unite ad evidenziazioni di ricchezza non giustificabili in forza dei redditi dichiarati, comportino un giudizio di non credibilità nella posizione del soggetto, che necessita l’automatica selezione dello stesso per gli ulteriori controlli del caso.
Conoscere questi elementi in anticipo può essere un valido aiuto per pianificare, con il vostro consulente di fiducia. la vostra posizione fiscale al fine di evitare preventivamente di commettere comportamenti di tipo antieconomico, o comunque azioni, che potrebbero concentrare l’attenzione del Fisco nei vostri confronti.