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A Torino retrospettiva di David Seymour
lunedì 5 maggio 2014, di
Fino al 14 settembre, la città di Torino ospiterà nella bellissima cornice di Palazzo Reale, una retrospettiva fotografica di David Seymour, uno dei più famosi fotoreporter del XX secolo, fondatore nel 1947 dell’ Agenzia Magnum Photos insieme agli amici Henri Cartier-Bresson e Robert Capa, il leggendario fotoreporter che ha documentato con i suoi scatti la Guerra Civile Spagnola e la nascita dello Stato di Israele.
Il percorso espositivo si compone di 127 fotografie, tutte in bianco e nero, suddivise in nove sezioni, dalla Guerra Civile in Spagna, all’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, ai Bambini della Guerra, alle Celebrità, con i bellissimi ritratti di molte dive immortalate agli inizi della loro carriera come Sofia Loren, Gina Lollobrigida, Maria Callas ed Ingrid Bergman.
David Seymour nasce a Varsavia nel 1911, da una famiglia di ebrei benestanti, divenne presto famoso per i suoi servizi fotografici sui fronti di guerra, pubblicati sulla rivista Life, come nel 1939 che documentò il viaggio dei rifugiati spagnoli repubblicani verso il Messico, ma soprattutto Seymour è famoso per l’indagine che condusse dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale sulle condizioni dell’infanzia nei paesi distrutti dalla guerra, e la serie di scatti intitolata "i bambini e la guerra", realizzata per l’Unicef, una serie di immagini toccanti, a volte strazianti, sui bambini orfani, vere vittime di tutte le guerre, mutilati fisicamente e spiritualmente.
Seymour amava definirsi un "artigiano" della fotografia, e non un artista con la sua inseparabile Leica 35mm, immortalava persone e fatti nella maniera più spontanea, più autentica possibile, spingendosi fin nel cuore dell’azione e immortalando l’attimo.
Sia Capa che Seymour sono morti mentre erano su fronti di guerra per documentare parti di storia, Robert Capa morì nel 1954 in Indocina e David Seymour sul Canale di Suez durante la breve guerra tra Egitto e Israele nel 1956.
Seymour attraverso i suoi scatti ha raccontato non solo la storia, ma ha narrato sensazioni, emozioni drammatiche e caotiche, ed è questa l’eredità importante che ci ha lasciato.<
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