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Dai contratti alle competenze: ecco come l’intelligenza artificiale generativa cambierà il mondo del lavoro
domenica 14 gennaio 2024, di
Le tecnologie rivoluzionarie hanno la capacità di generare nuove attività economiche e professioni del tutto inedite stravolgendo il mercato del lavoro.
Questo sta succedendo con ChatGPT e Dall-E di Open AI, Bard di Google e molti altri; delle intelligenze artificiali generative che stiamo iniziando a usare nel lavoro e nelle scuole.
L’Intelligenza Artificiale Generativa è un tipo avanzato di IA che può creare contenuti nuovi e originali, come testi, immagini e musica, imitando la creatività umana. Questa tecnologia sta rivoluzionando il mondo del lavoro, con potenziali impatti significativi su diversi settori. Si prevede che l’IA generativa potenzi e automatizzi ruoli e compiti, da quelli creativi a quelli amministrativi, cambiando radicalmente il modo in cui le aziende operano.
Alcune professioni potrebbero presto diventare superate e disumanizzate, mentre altre emergono o si evolvono, richiedendo nuove competenze e approcci. Questa rivoluzione tecnologica offre l’opportunità di aumentare l’efficienza e ridurre i costi, ma solleva anche questioni cruciali su formazione, riqualificazione professionale e etica nel lavoro. Una delle domande più incalzanti che si pongono sia per i datori di lavoro sia per i dipendenti riguarda quindi il modo e la portata con cui l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa inciderà sulle modalità lavorative.
L’IA generativa, considerata una delle tecnologie più innovative dai tempi dello smartphone, dovrebbe avere effetti considerevoli sul lavoro e sull’economia globale. Un recente studio degli economisti di Morgan Stanley Research ha esaminato le conseguenze immediate di questa tecnologia emergente, giungendo alla conclusione che oltre il 40% delle professioni potrebbe risentire dell’impiego dell’IA generativa nei prossimi tre anni.
“È possibile che le attuali tecnologie di IA generativa possano interessare fino a un quarto delle occupazioni attuali, indicando che l’IA ha il potenziale per migliorarle ora o in futuro, con costi del lavoro associati che potrebbero toccare un tetto massimo di 2,1 trilioni di dollari", afferma il comunicato stampa di presentazione della ricerca di Morgan Stanley.
L’IA generativa porterà a un incremento dell’automazione nelle funzioni lavorative e nei compiti assegnati, ma prevedere con esattezza i cambiamenti nel mercato del lavoro rimane complesso. Tale tecnologia potrebbe dar vita a una disruption positiva, come la nascita di nuovi ruoli lavorativi o una crescente richiesta di posti di lavoro specifici a seguito della riduzione dei costi e dell’aumento delle efficienze. D’altro canto, l’IA generativa potrebbe sostituire gli esseri umani in determinate mansioni.
Gli analisti avvertono che è prematuro prevedere la velocità di adozione di queste tecnologie, le aziende sono ancora alle prese con questioni legali, normative e di implementazione riguardanti l’IA generativa. La maggior parte dei responsabili IT che prevedono di utilizzare l’IA generativa in futuro si aspettano di implementare i primi progetti nel corso del 2024 e appieno nel 2025. Ma è chiaro che sarà importante non lasciare introdurre nelle aziende la AI generativa solo ai responsabili tecnologici.
Mentre la politica cerca di regolamentare la AI generativa come è successo nei giorni scorsi in Europa. Il 9 dicembre, la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno infatti raggiunto un accordo sull’Ai Act, la normativa destinata a regolamentare l’intelligenza artificiale in Europa. Questo regolamento rappresenta una prima assoluta a livello mondiale per il suo genere e la sua ampiezza. L’AI Act europeo mira a stabilire standard per lo sviluppo e l’impiego di tecnologie basate sull’AI. Tuttavia, solleva preoccupazioni su come possa influenzare negativamente lo sviluppo dell’AI in Europa, esaminando alcuni aspetti chiave che potrebbero rappresentare una sfida per il progresso dell’AI nel continente compreso il mercato del lavoro.
Generalmente, l’adozione di nuove tecnologie incrementa la produttività, influenzando non solo il mercato del lavoro, ma anche l’inflazione e i tassi di interesse a livello mondiale quando le tecnologie si diffondono globalmente.
A breve termine, un aumento della produttività lavorativa potrebbe stimolare una crescita più rapida del PIL e una riduzione dell’inflazione. Le autorità economiche potrebbero abbassare i tassi di interesse da subito per stimolare l’attività economica verso una nuova più elevata capacità produttiva, con un rallentamento dell’inflazione a causa della crescita accelerata della produttività. Tuttavia, nel lungo periodo, i tassi di interesse potrebbero crescere a seguito di un aumento sostenuto della produttività e di una maggiore domanda di investimenti.
In tal senso dunque sarebbe necessario una combinazione di interventi con investimenti aziendali in programmi di riqualificazione e riallineamento insieme a programmi di assicurazione sociale governativi come meccanismi di supporto per i lavoratori impattati o spostati dall’IA generativa.
Per quanto riguarda le assunzioni, si prevede uno spostamento verso la priorità delle competenze, specialmente quelle più difficili da sostituire con modelli di IA, rispetto alle credenziali o alla professione, nelle aree più colpite dallo spostamento del lavoro.
L’IA generativa si sta dimostrando un fattore differenziante significativo per il 5% della popolazione che lavora più di un impiego o ha più flussi di guadagno. Sempre la ricerca di Morgan Stanley mostra che i lavoratori con più lavori e che utilizzano strumenti di IA generativa per incrementare la produttività o l’efficienza guadagnano $8,50 all’ora, o il 21%, in più di coloro che non li usano.
Nello scenario più ottimistico, il reddito derivante dai lavoratori con più lavori potrebbe superare globalmente i 1,4 trilioni di dollari, con l’IA generativa che contribuirebbe con 300 miliardi di dollari a tale cifra, entro il 2030.
La domanda importante rispetto a tutte le altre è cosa accadrà a questo grande numero di lavoratori, di persone espulse due volte prima dalla crisi e poi dalla AI non nel medio o lungo periodo ma nel breve, senza norme sociali e culturali che accompagnino questo passaggio? Cosa accadrà alla società? La ricerca di un metodo per contrattare con i grandi sviluppatori di AI e di robot e le imprese che queste AI utilizzano sarà il primo passo importante.