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Ucraina, da Banca di Russia ricorso contro uso asset congelati. Kiev attacca con droni raffineria di Yaroslav
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Mentre la trattativa per arrivare alla fine della guerra tra Russia e Ucraina va avanti, le azioni militari e strategiche continuano su più fronti. Oggi, venerdì 12 dicembre, dopo che Bruxelles ha ventilato l'ipotesi di trasferire gli asset russi congelati a un 'prestito di riparazione' per l'Ucraina di 140 miliardi di dollari, la Banca centrale della Russia ha presentato ricorso.
Qualsiasi "utilizzo diretto o indiretto" degli asset congelati è "illegale e contrario al diritto internazionale", incluso il principio dell'immunità sovrana degli asset, sostiene la Banca. La Banca centrale anticipa anche la sua intenzione di sfidare senza riserve" qualsiasi azione che porti all'impiego non autorizzato di tali asset "in tutte le sedi competenti" e di perseguire l'attuazione delle successive decisioni giudiziarie nei Paesi delle Nazioni Unite.
Ma non solo, poco dopo aver diffuso questo comunicato, l'istituto ha diffuso un'altra dichiarazione in cui si annuncia il ricorso, presso la Corte arbitrale di Mosca, contro Euroclear - società in cui in Belgio sono depositati la maggior parte degli asset - denunciando le "azioni illegali". Si chiede un risarcimento per le conseguenze di tali azioni che "hanno provocato danni alla Banca di Russia, innescate dalla sua incapacità di disporre dei fondi monetari e dei titoli".
Nell'idea della Commissione europea il prestito all'Ucraina sarebbe restituito solo dopo la fine della guerra, quando la Russia compenserà Kiev per i danni provocati dall'invasione. Progetto a cui si oppone il Belgio.
A sostegno della linea di Bruxelles stamattina una cinquantina di attivisti pro Ucraina hanno manifestato davanti alla sede del Consiglio europeo dove si tiene la riunione mensile dei ministri delle Finanze dell'Ue, chiedendo di utilizzare i beni congelati alla Banca centrale Russa. I dimostranti hanno scandito slogan ("Usate quei fondi") e sventolato bandiere ucraine e belghe, oltre a cartelli e striscioni.
"Usate i beni russi - Un modo giusto e legale per difendere l'Ucraina", recita uno, mentre un altro accusa il premier belga Bart De Wever, dubbioso sul progetto presentato dalla Commissione, di essere "il prossimo Viktor Orban".
Intanto i combattimenti vanno avanti. Nella notte raid di droni ucraini contro la raffineria Slavneft-Yanov di Yaroslav in Russia. Un incendio di vaste proporzioni di è sviluppato nel sito di una delle principali raffinerie del Paese, come rendono noto fonti ucraine e russe. Il sito si trova a più di 700 chilometri dal confine con l'Ucraina. L'impianto ha una capacità di 15 milioni di tonnellate di petrolio l'anno ed è il quinto in Russia per volumi di petrolio trattato. Era già stato colpito da droni lo scorso 31 ottobre.
Mentre a Tver, circa 180 chilometri a nordovest di Mosca, i detriti di un drone ucraino hanno colpito un condominio causando il ferimento di sette persone e innescando un incendio. A riferirne sono state le autorità locali: il governatore regionale Vitaly Korolyov ha parlato di sei adulti e un bambino feriti e di una ventina di persone evacuate dal condominio nella città di oltre 400mila abitanti. "A Tver, stiamo affrontando le conseguenze della caduta dei detriti di un drone su un edificio residenziale", ha dichiarato su Telegram. Secondo la Tass i detriti del drone hanno innescato l'incendio in un appartamento e mandato in frantumi le finestre di diversi altri.
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Webuild ha completato l’affondamento del quindicesimo cassone della Diga Foranea di Genova
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Il cantiere della Nuova Diga Foranea di Genova, opera marittima tra le più complesse in Europa, avanza con le lavorazioni sia in superficie che nei fondali. Come si spiega in una nota, il Consorzio PerGenova Breakwater, guidato da Webuild, ha completato l'affondamento del quindicesimo cassone, mentre nel cuore del mare sono state consolidate oltre 50mila colonne di ghiaia, pari al 79% del totale previsto, con un avanzamento complessivo della ghiaia posata dell'87%. L'opera è realizzata per conto dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
I progressi sulle fondamenta che, sebbene invisibili, sono la spina dorsale dell'opera, includono anche l'ultimazione dell'installazione dei dreni, lunghi 22 metri, a 30 metri di profondità, elementi essenziali per stabilizzare e regolarizzare il piano di appoggio di una parte della diga. L'unicità di questo progetto risiede nel controllo costante del cantiere sommerso. Viste le profondità eccezionali, che arrivano fino a 50 metri, è fondamentale l'impiego di sistemi di monitoraggio high-tech curati da Socotec, la società incaricata di seguire i rilievi e la sensoristica di monitoraggio geotecnico. Le attività di controllo - continua la nota - rappresentano gli “occhi della diga” e vengono paragonate all'opera di un "sarto" di altissima precisione: un lavoro essenziale su un terreno che deve essere costantemente "controllato, anticipato, compreso".
Per garantire la stabilità strutturale, una fitta rete di sensori sofisticati – tra cui piezometri, inclinometri e profilometri – è installata per il monitoraggio del terreno di fondazione della diga. Questi strumenti interconnessi elaborano in tempo reale dati su pressioni e assestamenti che vengono trasformati in mappe e modelli a supporto di ogni decisione ingegneristica. In parallelo, a bordo dell'imbarcazione “Implacabile”, i tecnici operano con rilievi in mare aperto per 12 ore al giorno, sette giorni su sette, garantendo che ogni fase dei lavori sia svolta con la massima sicurezza e precisione. Una volta completata, la Nuova Diga Foranea, con i suoi circa 6 km complessivi di estensione, permetterà al porto di Genova di accogliere navi fino a 400 metri di lunghezza, trasformandolo in approdo privilegiato per le grandi rotte internazionali. L'opera, parte di un sistema infrastrutturale integrato con il Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi–Nodo di Genova, realizzato anche questo da Webuild, rafforzerà i collegamenti tra il Mediterraneo e il cuore dell'Europa.
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Sciopero generale, Landini al corteo di Firenze: "Non accetteremo tentativi di limitare questo diritto"
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - "Il diritto di sciopero è un diritto costituzionale e non accetteremo alcun tentativo di metterlo in discussione o di limitarlo". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al corteo in corso a Firenze in occasione dello sciopero generale proclamato dalla Cgil contro la legge di Bilancio del governo, giudicata "ingiusta" perché non affronta emergenze cruciali come salari bassi, precarietà e caro-vita.
"Quando un governo prova a delegittimare chi protesta o a ridurre gli spazi di partecipazione democratica - ha sostenuto Landini– significa che non vuole ascoltare il disagio reale che attraversa il Paese. Lo sciopero generale non è contro qualcuno, ma per cambiare politiche sbagliate".
"La mobilitazione nasce dalla mancanza di risposte concrete su lavoro, salari, sicurezza e diritti. Difendere lo sciopero significa difendere la democrazia e la possibilità per i cittadini di far sentire la propria voce", ha sottolineato Landini.
Alla manifestazione presenti anche i leader di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. "È un Paese che non ce la fa più: il Paese non è più disponibile a un'altra legge di bilancio di austerità e di tagli", ha affermato Fratoianni.
Alla mobilitazione partecipano lavoratrici e lavoratori di tutti i settori, pubblici e privati, compresi appalti e servizi strumentali, con percorsi specifici per i comparti che devono garantire le fasce di servizio essenziali. Dal trasporto pubblico alla sanità, dalla scuola ai servizi locali, la Cgil Toscana ha invitato a scendere in piazza "contro una manovra di guerra" e per chiedere aumenti di salari e pensioni, investimenti in sanità e istruzione, una vera riforma fiscale e la fine della precarietà e del riarmo. Come ha sottolineato il segretario regionale Rossano Rossi: "Una giornata di lotta, coraggio e speranza: la Toscana non si arrende".
Migliaia di persone sono scese in strada a Firenze per partecipare al corteo. Molti gli striscioni contro la manovra di Bilancio del governo Meloni, diffuse tra i partecipanti anche finte banconote da cento euro con sopra il volto della premier per dire basta ai tagli e chiedere salari più alti, pensioni dignitose, investimenti nei servizi pubblici e stop alla corsa al riarmo. Molte anche le bandiere della Palestina e cori propal scanditi lungo il corteo.
In piazza Santa Maria Novella anche la sindaca di Firenze, Sara Funaro. "I motivi per scioperare oggi e manifestare insieme alla Cgil sono, prima di tutto, dalla precedente finanziaria i tagli lineari sulla spesa corrente. Abbiamo visto e l'abbiamo annunciato durante il bilancio del Comune di Firenze più di 19 milioni nel triennio, per cui risorse importanti. Poi mancano risorse sul tema abitativo, per la ristrutturazione delle case popolari, per il contributo affitto, mancano risorse per tante partite che sono fondamentali, da quella del welfare a tante a tante altre".
Presente, tra gli altri, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. "La Finanziaria tocca drasticamente le possibilità di offrire servizi ai cittadini e alla popolazione per comuni e regioni. Inoltre nuovamente questa legge finanziaria non dà risposte sul piano della necessità di risorse per la sanità pubblica di cui tutti ci lamentiamo: pronto soccorso liste d'attesa, ma senza risorse come si fa? - ha detto Giani - E ancora vi è una impostazione sul sulle imposte sulle tasse su quello che è l'aspetto fiscale che privilegia i grandi patrimoni e mortifica ancora pensionati e persone con basso reddito, all'opposto di quello che cerchiamo di fare con le politiche della Regione. Conseguentemente questa opportunità offerta dalla Cgil di mobilitarsi contro la finanziaria è quanto mai giusta e arriva nel momento opportuno".
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Influenza, aumentano le infezioni respiratorie: 695mila casi in 7 giorni
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Si intensifica in Italia la circolazione dell'influenza e degli altri virus respiratori. Nella settimana dall'1 al 7 dicembre, segnala il rapporto della sorveglianza RespiVirNet, pubblicato oggi dall'Istituto superiore di sanità (Iss), "l'incidenza totale delle infezioni respiratorie acute nella comunità è stata pari a 12,4 casi per 1.000 assistiti (rispetto ai 10,2 nel bollettino precedente), in aumento rispetto alla settimana precedente come atteso per il periodo". Sono stati stimati circa 695mila nuovi casi, con un totale dall'inizio della sorveglianza di circa 4 milioni di casi. L'incidenza più elevata si osserva ancora una volta nella fascia di età 0-4 anni, con circa 38 casi per 1.000 assistiti.
"Questa settimana si registra un aumento sostenuto dei casi di infezioni respiratorie acute registrati dalla sorveglianza RespiVirNet, in linea con l'andamento atteso per questo periodo dell'anno", afferma Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie infettive dell'Iss. L'esperta segnala che "nelle prossime settimane è probabile che l'incidenza delle infezioni rimanga alta". L'intensità è media in 4 regioni (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Sardegna), è a livello basale in Umbria e Molise, mentre nelle altre è bassa.
Nella settimana sia nella comunità che nel flusso ospedaliero "si registra per influenza un alto tasso di positività (25.3% e 28.8% rispettivamente)". Per quanto riguarda la comunità, tra i virus respiratori circolanti, i valori di positività più elevati sono stati rilevati rispettivamente per virus influenzali, per rhinovirus e per adenovirus. Nel flusso ospedaliero, tra i virus respiratori i tassi di positività più elevati sono stati rilevati per virus influenzali, rhinovirus e virus parainfluenzali.
Durante la settimana sono stati segnalati, attraverso il portale RespiVirNet, 2.714 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete RespiVirNet. Dalle analisi effettuate, 781 (28,8%) sono risultati positivi al virus influenzale: in particolare, 777 di tipo A (157 di sottotipo H1N1pdm09, 375 H3N2 e 245 A non ancora sottotipizzati) e 4 influenza B.
Nell'ambito di questi campioni analizzati, 89 (3,3%) sono risultati positivi per Sars-CoV-2, 58 per virus respiratorio sinciziale (Rsv) e i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori: 283 (10,4%) rinovirus, 68 (2,5%) virus parainfluenzali, 61 (2,2%) adenovirus, 55 coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, 19 bocavirus e 10 metapneumovirus.
"Ad oggi - rileva infine l'Iss - non è stato segnalato nessun campione positivo per influenza di tipo A 'non sottotipizzabile' come influenza stagionale, che potrebbe essere indicativo della circolazione di ceppi aviari".
"Non è possibile prevedere esattamente quando si raggiungerà il picco di casi" di infezioni respiratorie acute, "che di solito si registra tra fine dicembre e fine gennaio, ma nelle prossime settimane è probabile che l'incidenza rimanga alta. Ricordiamo pertanto le principali misure di prevenzione", partendo dalla "vaccinazione, per cui si è ancora in tempo dal momento che il virus circolerà ancora per diverse settimane". A sottolinearlo è Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie infettive dell'Iss.
L'esperta, commentando i dati dell'ultimo bollettino RespiVirNet, invita a non dimenticare le misure anti-contagio: "Una rigorosa igiene delle mani, il rispetto della cosiddetta 'etichetta respiratoria', ad esempio tossendo in un fazzoletto o nell'incavo del braccio, evitare i luoghi chiusi e affollati in presenza di sintomi".
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Governo: Cdm approva intesa con Unione Buddhista Italiana
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Il Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione, ha autorizzato il Presidente del Consiglio alla firma dell'Intesa tra la Repubblica Italiana e l'Unione Buddhista Italiana (UBI) siglata il 20 novembre 2025 dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e dal Presidente dell'Unione Buddhista Italiana, modificativa dell'Intesa approvata con la legge 31 dicembre 2012, n. 245. Il 13 maggio 2024, la confessione religiosa ha richiesto la stipula di una nuova intesa modificativa. La trattativa è stata condotta dalla Commissione per le intese con le confessioni religiose e per la libertà religiosa, istituita con decreto del Presidente del Consiglio 10 agosto 2023 e successivamente modificata. Le modifiche proposte riguardano: il riconoscimento di taluni titoli di studio accademici rilasciati da Istituti accademici aventi personalità giuridica, operanti sul territorio italiano e riconosciuti dall'UBI; la disciplina della celebrazione del matrimonio con effetti civili; la destinazione delle somme derivanti dall'8 per mille.
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