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Collins, il primo giocatore Nba a fare coming out: "Ho un tumore in fase terminale"
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Jason Collins, ex centro Nba e primo atleta militante in una lega professionistica statunitense ad aver fatto coming out dichiarandosi gay, ha rivelato di avere un glioblastoma al quarto stadio, una forma molto aggressiva di tumore cerebrale. Il 47enne ha raccontato in un'intervista a Espn come i sintomi siano comparsi rapidamente e abbiano portato alla diagnosi dopo diversi esami a fine estate.
Collins ha spiegato di aver iniziato trattamenti medici, radioterapia e chemioterapia, puntando anche su terapie sperimentali nella speranza di prolungare la vita e contribuire alla ricerca. L'ex giocatore dei Brooklyn Nets si dice pronto ad affrontare qualsiasi sfida: "Ho affrontato Shaquille O'Neal al picco della sua carriera, non temo nulla".
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Buonfiglio: "Brignone sarà in gara a Milano Cortina 2026"
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Federica Brignone ci sarà alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Parola del presidente del Coni Luciano Buonfiglio: "La prima medaglia l'abbiamo già vinta, Federica Brignone stamattina mi ha confermato che dai test fatti sarà in gara con tutto il suo entusiasmo e il suo orgoglio e la sua determinazione" ha detto il numero uno del Comitato Olimpico Nazionale Italiano in conferenza stampa in sala Giunta, a Roma. La fuoriclasse azzurra dello sci alpino sarà portabandiera insieme a Mosaner, Fontana e Pellegrino: "Questa prima medaglia è dedicata a tutte le persone che hanno avuto una sconfitta ma che si sono dedicate a riprendersi non solo nello sport ma anche nella vita, Federica è un esempio per tutti".
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Harry e la causa al Daily Mail per violazione della privacy, ecco quanto gli costerebbe perdere
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Il principe Harry rischia di dover pagare cifre da capogiro se la sua causa da 45 milioni di euro contro il Daily Mail dovesse finire male. Il duca di Sussex è stato avvertito dai giudici delle costose "conseguenze", in particolare in termini di spese legali, della causa per violazione della privacy. Il secondogenito di re Carlo è una delle sette personalità di spicco che hanno fatto causa per ben 38,8 milioni di sterline agli editori del Mail e del Mail on Sunday per presunta raccolta illegale di informazioni risalente a decenni fa, cosa che il gruppo proprietario delle testate in questione, l'Associated Newspaper Limited (Anl), nega.
Harry chiede un risarcimento per le accuse secondo cui i giornali dell'Anl avrebbero utilizzato metodi illegali, come intercettazioni telefoniche, per raccogliere informazioni su di lui. L'Anl ha respinto tutte le affermazioni relative al caso, definendole "raccapriccianti" e "semplicemente assurde". Tuttavia, mentre il caso si prepara ad andare a processo nel nuovo anno, due giudici hanno rilasciato una dichiarazione, avvertendo i ricorrenti di avere la "comprensione più chiara possibile" sulle sanzioni a cui potrebbero andare incontro se perdessero la causa.
"È particolarmente importante che la questione venga affrontata in questo momento, poiché sono già stati sostenuti costi sostanziali e le parti dovranno presto sostenere costi ancora più consistenti in preparazione del processo del prossimo anno", hanno affermato il giudice David Cook e il giudice Nicklin.
Si prevede che la causa, in corso dal 2022, si concluderà a gennaio, e il principe e gli altri ricorrenti sono stati avvertiti dei costi ingenti che saranno tenuti a pagare in caso di sconfitta. Harry, insieme a Elton John, alle attrici Sadie Frost e Elizabeth Hurley, e ad altri, sono assicurati collettivamente per 14,1 milioni di sterline (poco più di 16 milioni di euro), ma alcuni di loro hanno anche ottenuto polizze individuali per un valore di 2,35 milioni di sterline (circa 2 milioni e 700mila euro).
Tuttavia, i giudici temono che le assicurazioni potrebbe non essere sufficienti, se alcuni ricorrenti dovessero perdere o ritirarsi dalla causa: se il duca di Sussex e gli altri ricorrenti non avranno la meglio, potrebbero doversi assumere un rischio finanziario sostanziale.
I magistrati hanno spiegato: "È fondamentale che le parti, e in particolare i singoli ricorrenti, abbiano la più chiara comprensione possibile delle conseguenze del modo in cui viene condotto questo contenzioso... Sono già stati sostenuti costi ingenti e le parti dovranno presto sostenere costi ancora più sostanziali in preparazione del processo del prossimo anno".
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Billie Jean King critica la ’Battaglia dei sessi’, Kyrgios risponde: "Non frega a nessuno"
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - La 'Battaglia dei Sessi' piuttosto che unire, sembra dividere. Il match, fissato per il prossimo 28 dicembre a Dubai, tra la numero uno del ranking Wta Aryna Sabalenka e Nick Kyrgios, scivolato al 672esimo posto di quello Atp e da tempo lontano dai campi, ha acceso le polemiche nelle ultime ore. A parlarne è stata l'ex tennista statunitense Billie Jean King, che affrontò Bobby Riggs nel 1973, vincendo il match in tre set.
King all'epoca aveva 29 anni, mentre Riggs 55, ma quella partita ha avuto una risonanza sociale importante: "La mia era una lotta politica. È stato un periodo duro, culturalmente, per ciò che comportava. Sapevo che dovevo batterlo per provare a imprimere un cambiamento sociale. Avevo molte ragioni per vincere", ha raccontato in un'intervista alla BBC.
"Non abbiamo mai detto di essere migliori degli uomini, mai. Abbiamo parlato del nostro valore come spettacolo: a volte una partita femminile finisce per essere migliore di una maschile. Mi dà fastidio quando la gente dice che pensiamo di essere superiori", ha continuato, senza risparmiare una 'velata' critica alla sfida tra Sabalenka e Kyrgios, "spero che sia una grande partita. Vorrei che vincesse Aryna, ovviamente, ma non è la stessa cosa di quando sono scesa in campo io: l'unica somiglianza è che un ragazzo affronta una ragazza. Tutto il resto, no".
La risposta di Nick Kyrgios alle critiche, non solo a quelle di King, non è tardata ad arrivare. In una storia condivisa sul suo profilo Instagram, il tennista australiano ha scritto: "Tutti i commenti negativi alla 'Battaglia dei Sessi' non stanno facendo altro che dargli maggiore attenzione. Alla fine, Sabalenka passerà alla storia come una delle più grandi giocatrici di sempre, mentre io avrò intrattenuto folle in tutto il mondo".
"Siamo due persone, due buoni amici che vogliono dare spettacolo e attirare più attenzione sul tennis", ha continuato Kyrgios, "Siediti e goditi lo spettacolo. Amiamo entrambe le sfide e ci stiamo lanciando in questo progetto senza alcuna esperienza concreta. A nessuno importa cosa avete da dire".
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Sanchez: "Il nostro successo è la sconfessione delle ideologie neoliberiste"
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - "Credo che il successo della Spagna rappresenti una sconfessione totale delle ideologie neoliberiste predominanti in molti governi europei e occidentali". Lo afferma, in un'intervista esclusiva all'Espresso, Pedro Sánchez, presidente del governo spagnolo, nominato dalla rivista 'Persona dell'Anno 2025'.
Il premier sottolinea ad esempio la "scommessa sulle energie rinnovabili: ci ha permesso di abbassare il prezzo dell'elettricità fino a raggiungere un livello mediamente inferiore del 20 percento rispetto a quello dei Paesi europei. Poi, grazie al contributo dell'immigrazione regolare, negli ultimi sette anni abbiamo accolto 2 milioni di migranti, di cui oltre il 95 percento in modo regolare. Allo stesso tempo, abbiamo ridotto il tasso di disoccupazione del 40%. Logicamente, la crescita non deve avvenire a scapito dei diritti dei lavoratori. Con la riforma del lavoro, abbiamo fatto sì che 4 milioni di contratti precari diventassero a tempo indeterminato. Prima della riforma, la precarietà superava il 30 percento. Ritengo che il rifiuto della politica neoliberista sia il successo del modello spagnolo, che non è altro che il modello socialdemocratico. La Spagna sta dimostrando che crescere e ridistribuire, crescere e decarbonizzare sono binomi possibili".
"Durante il mio mandato, e in particolare quest'anno, il 60% della crescita è rilevata sotto forma di salari delle famiglie spagnole e il 40 percento sotto forma di redditi da capitale. C'è chi sostiene che stiamo crescendo e quindi stiamo ridistribuendo. Io dico il contrario: stiamo ridistribuendo e, di conseguenza, stiamo crescendo, perché è il potere d'acquisto dei cittadini che ci consente di avere questi tassi di crescita economica".
Quanto alla battaglia lanciata dal premier spagnolo contro le big tech "purtroppo - ammette - i social media oggi sono uno Stato fallito, nel quale prevale la legge del più forte, vige un anonimato che calpesta i diritti non solo degli adulti, ma anche dei nostri giovani. Ecco, pretendiamo che l'anonimato finisca e che i tecnoligarchi rispondano delle proprie responsabilità. Questi magnati della tecnologia, oltre a non ritenersi responsabili di ciò che avviene sulle loro piattaforme, non pagano nemmeno le tasse".
"Dobbiamo riportare lo stato di diritto all'interno dei social media. La Spagna può ovviamente fare la sua parte, ma deve essere l'Europa nel suo insieme a esigere il rispetto delle norme dai giganti della tecnologia" invoca il premier.
Sulla mancata esclusione di Israele dai giochi olimpici invernali in Italia "io direi che è incoerente. Con la Russia l'abbiamo fatto, e da subito, perché non si fa con Israele? Dissento dalla posizione del Comitato olimpico internazionale".
A proposito dell'accordo di cooperazione fra Ue e Israele il premier spagnolo, che non ha risparmiato critiche per il 'genocidio' a Gaza, ritiene poi "che sarebbe dovuto essere annullato semplicemente sulla base degli articoli dell'accordo stesso. Perché uno dei punti impone a tutte le parti di rispettare i diritti umani e Israele non lo sta facendo. Netanyahu sbaglia a credere che la lotta al terrorismo possa avere solo una dimensione securitaria. Non basta, bisogna prospettare soluzioni politiche a quelle società in cui l'ideologia terroristica si è sviluppata, in modo che quelle stesse società emarginino le organizzazioni terroristiche. Se non si offre un orizzonte politico di coesistenza e di pace alla Palestina, purtroppo quel seme di terrorismo continuerà a diffondersi».
"Il grande fallimento della risposta dell'Occidente su Gaza deve farci riflettere, è stato incoerente. Non possiamo chiedere ad altri Paesi di sostenerci in Ucraina, come stiamo facendo, e allo stesso tempo permettere che venga applicato un doppio standard con Israele e Palestina. Non è accettabile. Dobbiamo essere coerenti e costanti perché difendiamo lo stesso principio, che è il diritto internazionale", conclude.
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