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Fanelli (Haleon): "CEOforLife Award premia impegno su invecchiamento attivo"
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - "Aver ricevuto il Premio CeoforLife ci inorgoglisce perché certifica ciò che stiamo cercando di fare, ossia sviluppare soluzioni che impattino positivamente sulla gestione attiva dell'invecchiamento, l'active aging”. Così Davide Fanelli, General Manager Italia e Southern Europe di Haleon, commentando il riconoscimento nella categoria Ricerca e Innovazione dei Ceo for Life Awards 2025 grazie al lancio di Multicentrum Age Science – La scienza della nutrizione alleata della tua età.
L'allungarsi della speranza di vita non si traduce in modo diretto in un invecchiamento in salute; infatti, “ci sono undici anni di aspettativa di vita in cui non c'è una salute piena - spiega Fanelli, che prosegue parlando dell'attività di Haleon in questo ambito - Stiamo lavorando a soluzioni capaci di prevenire i problemi. Crediamo infatti che non si possa iniziare ad agire quando il disturbo è già evidente, bisogna intervenire in maniera anticipata. Il prodotto che abbiamo sviluppato, per il quale ci è stato riconosciuto il premio CeoforLife, nella Categoria Ricerca e Innovazione va proprio in questa direzione. Riteniamo poi importante che si inizi a parlare e trovare soluzioni per l'invecchiamento attivo, un ambito cruciale soprattutto per l'Italia, dove il tema demografico è caldo e ci accompagnerà a lungo”.
Trasformare la longevità in salute “ha un duplice beneficio. Il primo riguarda le persone - aggiunge - perché tutti ci auguriamo di vivere bene e più a lungo. Il secondo vantaggio è per l'intera società. Una popolazione senior attiva contribuisce in modo positivo alla comunità e all'economia. Al contrario invece un invecchiamento accompagnato da problemi di salute crea inevitabilmente costi sociali che pesano sul sistema”.
“La prevenzione è fondamentale - sottolinea Fanelli - Bisogna investire oggi per poi raccogliere domani. Non esiste un momento “giusto” per iniziare, perché la prevenzione dovrebbe accompagnarci in ogni fase della vita come parte naturale della nostra quotidianità. Ciò significa mangiare bene, fare esercizio fisico, evitare i fattori di rischio e prendersi cura anche di quei piccoli disturbi di salute quotidiani che possono nascondere problematiche più ampie. Così facendo ad allungarsi non sarà soltanto l'aspettativa di vita, ma anche la vita attiva e sana”.
"In questo processo, come Haleon, possiamo avere un ruolo chiave - conclude -. Siamo un'azienda leader nel mondo del consumer healthcare. Il nostro scopo è offrire alle persone soluzioni per la salute quotidiana e farlo anche attraverso la prevenzione delle problematiche legate all'invecchiamento. Sentiamo la responsabilità di creare soluzioni per le persone, collaborare con le istituzioni e con i nostri partner, come i farmacisti, per far sì che tutto l'ecosistema della salute operi in sinergia per raggiungere il traguardo di una salute quotidiana migliore di cui tutti possano beneficiare”.
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Di chi sono i grandi giornali in Europa? Gli ’stranieri’ Murdoch (più Exor e RedBird) in GB e Cairo in Spagna
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Il futuro di la Repubblica e La Stampa, quotidiani del gruppo Gedi, oggetto di un'offerta del gruppo greco Antenna, guidato da Thodoris (Theodoros o Theo) Kyriakou, riaprono il dibattito sulla proprietà, l'indipendenza e il controllo dei grandi media, in Italia e in Europa. Una delle principali obiezioni che si fanno rispetto all'operazione, anche andando oltre le rivendicazioni legate al patrimonio culturale, alla collocazione nell'area progressista, e alla difesa dell'attuale perimetro occupazionale, riguarda l'opportunità di cedere due tra i principali quotidiani italiani a un editore straniero.
Sarebbe un caso isolato in Europa? Analizzando le strutture proprietarie dei principali giornali di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, emerge un quadro in cui a controllare le testate sono nella maggior parte dei casi gruppi industriali, grandi famiglie o fondazioni espressioni di azionariato diffuso, nate per preservarne l'indipendenza.
Questi, invece, i casi in cui importanti testate sono controllate da azionisti stranieri: The Sun e The Times, controllati dalla News Corp di Rupert Murdoch insieme a The Economist (Exor), The Daily Telegraph, Sunday Telegraph (RedBird) nel Regno Unito; El Mundo, Marca ed Expansion, controllate da Rcs di Urbano Cairo (attraverso Unidad Editorial) in Spagna.
I principali giornali francesi sono per lo più di proprietà di un ristretto numero di miliardari e grandi gruppi industriali, ma ci sono realtà importanti che 'difendono' la loro indipendenza.
Le Figaro: è di proprietà del Gruppo Dassault (Socpresse), un colosso industriale e aerospaziale francese. La sua linea editoriale è notoriamente conservatrice e di centro-destra.
Le Parisien e Les Échos: sono parte dell'impero mediatico di Bernard Arnault, l'amministratore delegato del gruppo del lusso LVMH.
Le Monde: è attualmente controllato principalmente dal Fonds pour l'indépendance de la presse, che è diventato l'azionista di maggioranza dopo l'acquisizione di quote da parte di figure chiave come Xavier Niel (che ha ceduto quasi tutto il suo pacchetto), il miliardario ceco Daniel Kretinsky e Mathieu Pigasse.
Libération: Storicamente un quotidiano di sinistra, dopo essere stato a lungo legato a Patrick Drahi (Altice), è tornato a essere indipendente, gestito da una società senza scopo di lucro, pur mantenendo alcuni legami con i precedenti investitori. In passato, tra i suoi azionisti figuravano anche investitori italiani come Carlo Caracciolo (co-fondatore di La Repubblica) e Carlo Perrone.
I grandi quotidiani britannici sono controllati da grandi gruppi editoriali, come News Corp di Rupert Murdoch (The Sun, The Times) e DMG Media (Daily Mail, Metro), mentre altre testate storiche come The Guardian sono indipendenti e gestite da fondazioni o editori specifici.
The Sun, The Times: sono controllati da News Corp (Rupert Murdoch).
Daily Mail, Metro: sono pubblicati da DMG Media (parte di Daily Mail and General Trust - DMGT).
The Guardian, The Observer: sono indipendenti, gestiti dalla Scott Trust, una fondazione senza scopo di lucro, che garantisce l'indipendenza editoriale del gruppo e ne sostiene la salute finanziaria, in modo da prevenirne eventuali scalate da parte di altri gruppi.
Daily Mirror, Sunday Mirror: fanno parte del gruppo Reach PLC.
The Daily Telegraph, Sunday Telegraph: sono di proprietà di Telegraph Media Group, che è stato acquisito da RedBird Capital Partners (fondo americano) e altri investitori.
The Economist: la multinazionale Exor, ovvero il gruppo controllato dalla famiglia Agnelli-Elkann, detiene il 43% del capitale. Le restanti quote sono divise tra altri azionisti maggiori e decine di piccoli azionisti, tra cui molti dipendenti ed ex dipendenti. Il 21% è della famiglia Rothschild, che ha antiche relazioni con la testata ma che ha recentemente messo in vendita la sua partecipazione.
Il panorama editoriale tedesco è caratterizzato da un mix di grandi gruppi e proprietà familiari o legate a fondazioni, specialmente per i giornali di qualità e le riviste di approfondimento.
Bild, Die Welt: sono di proprietà di Axel Springer, un gruppo editoriale tedesco fondato nel 1946 da Axel Springer e con sede a Berlino. La società possiede anche il polacco Fakt e i siti americani di notizie Business Insider e Politico. Attualmente, l'erede Friede Springer e l'amministratore delegato Mathias Döpfner detengono la maggioranza delle quote.
Frankfurter Allgemeine Zeitung (F.A.Z.): è pubblicato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung GmbH, che ha una struttura proprietaria particolare, gestita da una fondazione (FAZIT-Stiftung) che ne garantisce l'indipendenza editoriale.
Der Spiegel: la principale rivista settimanale tedesca ha una struttura di proprietà che include la Fondazione Spiegel e la Verlagsgruppe Handelsblatt.
Süddeutsche Zeitung: è pubblicato dalla Süddeutscher Verlag, che è a maggioranza di proprietà del gruppo editoriale Suez-Verlag, a sua volta parte del gruppo Burda e della famiglia Dohrn.
Die Zeit: il settimanale liberale è pubblicato dal gruppo Zeit-Verlag Gerd Bucerius, che è in parte di proprietà del gruppo Holtzbrinck e in parte della famiglia Bucerius.
Il quadro editoriale spagnolo è dominato da pochi grandi gruppi con interessi diversificati nel settore dei media e la presenza 'straniera' di Rcs.
El País: è pubblicato da Prisa (Promotora de Informaciones), uno dei più grandi gruppi mediatici in lingua spagnola, che possiede anche altre testate e stazioni radio.
El Mundo, Marca ed Expansion: sono parte del gruppo editoriale italiano RCS MediaGroup, che ne detiene la quota di maggioranza attraverso la sua controllata Unidad Editorial.
ABC: è edito dal Grupo Vocento, un importante conglomerato mediatico spagnolo che controlla anche diversi giornali regionali e locali in tutto il Paese.
La Vanguardia: è la testata principale del Grupo Godó, un'azienda familiare di comunicazione con sede a Barcellona, che ha una forte presenza in Catalogna ma diffusione a livello nazionale.
La Razón: il quotidiano appartiene a Grupo Planeta, una delle maggiori potenze editoriali in Spagna e nell'America Latina, con interessi che spaziano dai libri alla televisione oltre ai giornali. (Di Fabio Insenga)
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Caro voli, ecco quanto costa viaggiare in aereo per Natale e Capodanno
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Quanto costa viaggiare in aereo per Natale e Capodanno? Cosa è successo ai prezzi rispetto all'anno scorso? E quanto possono lievitare i costi nelle festività per i tanti italiani che viaggiano in questo periodo? L'indagine di Altroconsumo mette nero su bianco quello che molti italiani sospettavano: volare durante le feste può diventare un salasso, con aumenti che sulle tratte più 'sensibili', per i rientri in famiglia e per la mancanza di altri collegamenti comodi, come le isole e altre regioni del Sud, raggiungono cifre fuori scala.
Sono stati analizzati 396 prezzi su 24 destinazioni, in partenza da Milano e Roma, confrontando il periodo natalizio con la bassa stagione. E il risultato è chiaro: l'Italia, soprattutto Sud e Isole, è molto più cara dell'estero.
La Sicilia è risultata la regione più penalizzata: registra i prezzi più alti (oltre 400 euro per un viaggio andata e ritorno) e le differenze maggiori rispetto alla bassa stagione (fino al 700%). Non vanno bene anche altre destinazioni, come la Calabria. E, in generale, viaggiare verso l'estero a Natale costa molto meno che viaggiare in Italia. La buona notizia è che durante le festività i prezzi calano un po' rispetto all'anno scorso (anche se non per le Isole) ma, in compenso, aumentano molto i prezzi in bassa stagione. Altroconsumo ha considerato i primi cinque voli più economici per ogni tratta, individuati tramite il motore di ricerca Skyscanner e poi calcolato la media per ogni tratta. I prezzi sono stati rilevati a novembre 2025. Un viaggio aereo a/r per le vacanze di Natale (dal 20 dicembre al 2 gennaio) costava in media 199 euro nelle destinazioni italiane ed estere della nostra indagine.
Stiamo parlando di una media, però. Perché, come si può notare facilmente dal grafico in basso, nelle singole tratte abbiamo cifre anche molto più elevate (e c'è da tener presente che i prezzi rilevati sono anche un po' sottostimati perché non sempre Skyscanner fa vedere prezzi che includono tutti i costi extra di un volo, come i bagagli). Dalle rilevazioni emerge chiaro che, a Natale, viaggiare per l'estero conviene di più che viaggiare in Italia. Le prime 7 tratte più care (sulle 24 totali dell'indagine) sono tutte per destinazioni nazionali di Isole e Sud Italia e in quasi tutti i casi in partenza da Milano. Vincono per i costi elevatissimi i viaggi verso la Sicilia: il Milano-Catania e il Milano-Palermo che superano le 400 euro. Segue la Calabria, con il Milano-Lamezia Terme e il Roma-Lamezia Terme che superano le 300 euro. Puglia e Sardegna restano intorno ai 230 euro con il Milano-Bari e il Milano-Olbia.
Nelle posizioni più economiche si trovano nella maggior parte dei casi voli per l'estero: in media, nei nostri casi, costavano il 41% in meno rispetto a quelli per l'Italia. La destinazione meno cara è risultata Londra: un volo a/r costava solo 70 euro circa. Non male anche Barcellona, salgono Parigi e Amsterdam, ma sempre restando sotto i 225 euro. Per viaggiare da Milano e Roma verso Sicilia e Sardegna si spendono in media 266 euro per un volo a/r durante i festivi, contro i 206 euro dei voli nella Penisola: vuol dire che per le Isole si spende il 29% in più mediamente.
E rispetto all'anno scorso? I prezzi restano molto elevati ma una buona notizia almeno c'è: continua il trend in discesa dei prezzi dei voli di Natale. Quest'anno il prezzo medio è di 199 euro, nella stessa indagine dell'anno scorso era di 214 euro: c'è stato una riduzione del 7% (ma sostenuto dal calo nelle tratte all'interno dello Stivale ed estere, mentre quelle per le Isole sono leggermente aumentate). E anche nel 2024 avevamo rilevato un calo rispetto al 2023, del 14%. E' nella bassa stagione, invece, che c'è stato un aumento significativo. Abbiamo infatti rilevato anche i prezzi dei viaggi per metà gennaio, a festività concluse: sono aumentati del 26% rispetto all'anno scorso. E, anche nel caso della bassa stagione, già l'anno scorso avevamo visto un aumento rispetto al 2023, del 4%.
Entrando nel dettaglio si nota che gli aumenti rispetto all'anno scorso vanno sempre un po' a sfavore delle Isole: nel periodo festivo i costi dei voli per Sicilia e Sardegna sono aumentati (+5%), mentre per le altre tratte sono diminuite anche di parecchio (intorno al 15%); e nella bassa stagione sono cresciuti molto di più: +64% contro il +16% nella Penisola e il +7% per l'estero. Saltano all'occhio per gli aumenti nei festivi le tratte Milano-Catania (437 euro quest'anno contro 389 euro nel 2024) e Milano-Palermo (406 euro quest'anno, 357 euro nel 2024). Altroconsumo ricorda: "I voli per Sicilia e Sardegna sono sotto il faro dell'Antitrust da parecchio tempo per i loro prezzi elevati. L'Autorità aveva avviato un'indagine conoscitiva sull'uso degli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo per le due isole per individuare eventuali abusi; in seguito ai risultati preliminari ha recentemente avviato anche un confronto con l'Ue, legato alla trasparenza dei prezzi e ai costi extra per bagagli & co. che anche Altroconsumo da anni denuncia. Il faro acceso dall'Antitrust non sembra comunque aver trattenuto i prezzi per le Isole".
Altroconsumo ha rilevato i prezzi degli stessi voli cercati per le vacanze natalizie anche durante la bassa stagione (per un viaggio a/r 10-22 gennaio 2026). In questo caso il prezzo medio era di 96 euro, contro i 199 euro medi di Natale-Capodanno: vuol dire che, per viaggiare nei festivi, si spende mediamente il 107% in più, oltre il doppio. Ma la media non sorprende tanto quanto i risultati di alcune tratte in particolare, per le quali le differenze sono state anche molto più elevate. Il volo che è aumentato di più a Natale rispetto a gennaio - di oltre il 700% - è Milano-Catania (che è anche quello risultato più costoso): 437 euro contro i 54 euro della bassa stagione, otto volte tanto.
In seconda posizione la tratta verso la Calabria Milano-Lamezia Terme, il volo durante i festivi era più caro del 524% rispetto al periodo non festivo (339 euro contro 54 euro). In terza posizione ancora la Sicilia con il Milano-Palermo ma con una differenza meno marcata: + 268% (406 euro contro 110 euro).
Da notare, anche in questo caso, che le Isole risultano penalizzate: un biglietto da Roma/Milano per Sicilia e Sardegna, a Natale, costa il 143% in più che in bassa stagione; all'interno della Penisola si scende al 114% in più. Le differenza di prezzo Natale/bassa stagione - tra Isole e terraferma - si sono un po' avvicinate rispetto all'anno scorso, ma comunque il divario resta.
Sono stati confrontati i prezzi di alcuni voli a/r con le stesse tratte in treno, tra le città di Milano, Roma e Napoli, per verificare se anche i treni aumentano di tanto nel periodo natalizio e cosa conviene di più tra i due mezzi durante le festività. In due casi (Milano-Roma e Roma-Napoli) l'aereo costava molto di più del treno, anche più del doppio, come ci si potrebbe aspettare, ma in altre due rilevazioni le differenze erano minime: Milano-Napoli costava 179 euro in aereo e 172 euro in treno. Situazione simile anche sul Roma-Milano (96 euro in aereo e 84 euro in treno). Anche i treni quindi possono arrivare a costare all'incirca quanto gli aerei durante le festività.
In bassa stagione, invece, il treno ci poteva costare anche più dell'aereo: ci è capitato sul Milano-Napoli, 60 euro in aereo e 73 euro in treno. Certo, c'è da considerare che in aereo poi ci sarebbe da aggiungere l'eventuale costo di un bagaglio extra, ma se viaggiate su queste tratte può valere la pena comunque valutare le due opzioni, prima di dare per scontato che i treni siano sempre più economici dei voli o che l'aereo costi per forza molto di più.
Anche i treni, come i voli, aumentano molto a Natale-Capodanno rispetto a gennaio. Nel caso peggiore individuato, lungo la tratta su rotaie Milano-Napoli, c'era una differenza di prezzo del 135% tra i due periodi: 172 euro durante le festività contro 73 euro in bassa stagione.
Di fronte a prezzi così elevati a Natale, una famiglia potrebbe valutare di partire piuttosto in un altro periodo. Per questo abbiamo voluto fare un confronto anche con un altro periodo in cui potrebbero essere previsti dei giorni di vacanza scolastici, cioè il Carnevale. Abbiamo quindi fatto le stesse prove per i voli nazionali per una famiglia di tre persone (due adulti e un bambino di 10 anni), confrontando le vacanze natalizie (19 dicembre 2025 - 4 gennaio 2026) con quelle di Carnevale (21 febbraio 2026 - 8 marzo 2026).
Anche in questo caso viaggiare durante le prossime festività è risultato molto più costoso: un viaggio a/r in Italia per le vacanze di Natale/Capodanno costava in media 768 euro a una famiglia, contro i 280 euro medi di un viaggio a febbraio-marzo 2026. Vuol dire che mediamente il prezzo a Natale è più alto del 174%.
Anche in questo caso i voli con i prezzi più alti e le maggiori differenze tra un periodo e l'altro erano quelli da Milano per Sicilia e Calabria. Milano-Catania: a Natale 1.427 euro contro 144 euro a Carnevale, una differenza dell'892%. Milano-Lamezia Terme: 1.193 euro a Natale contro 174 euro a Carnevale (586%). Milano-Palermo: 1.235 euro a Natale contro 238 euro a Carnevale (418%) Praticamente nessuna differenza di prezzo tra i due periodi, invece, sulle tratte Roma-Cagliari e Milano-Olbia.
Altroconsumo sostiene che "il carovita non ci abbandona nella stagione invernale (e lo abbiamo visto anche con l'indagini sui prezzi degli skipass). Ma perché i prezzi di alcuni voli aerei in particolare possono diventare così alti durante il periodo natalizio? Perché la differenza rispetto ad altri periodi è così ampia? Consideriamo innanzitutto che i prezzi dei biglietti aerei sono dinamici: fluttuano continuamente, non sempre in modo prevedibile (lo avevamo visto nell'indagine su come cambia il prezzo di un volo nei mesi); e lo fanno in funzione degli algoritmi e dei tanti dati considerati dalle compagnie aeree, che solo le compagnie stesse conoscono".
"Sicuramente però - avverte - la domanda più elevata del periodo natalizio è uno dei fattori determinanti sui prezzi (se la domanda aumenta, anche i prezzi aumentano). Quelli per le Isole e per alcune destinazioni del Sud come la Calabria sono risultati i più alti nella nostra indagine e con le maggiori differenze rispetto alla bassa stagione perché evidentemente è un periodo di domanda più elevata: ci sono i rientri in famiglia verso luoghi che, oltretutto, è più complicato raggiungere attraverso altri mezzi (comunque anch'essi costosi, come abbiamo visto con alcuni treni)".
"Anche se - sottolinea - la domanda aumenta durante il Natale, però, le differenze che abbiamo individuato per alcune tratte sono comunque eccessive: lo avevamo già evidenziato nelle inchieste degli anni passati e anche quest'anno invieremo i risultati all'Antitrust (che aveva attenzionato proprio i prezzi elevati dei biglietti aerei con la sua indagine conoscitiva relativa ai voli verso Sicilia e Sardegna)".
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Webinar di Albanese in scuole toscane, Valditara dispone ispezione: "Fatti gravi se confermati"
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - "Leggo su organi di stampa che in alcune scuole toscane una relatrice (Francesca Albanese, ndr), invitata durante l'orario scolastico ad intervenire su fatti di attualità, avrebbe rilasciato dichiarazioni che, se comprovate, potrebbero costituire ipotesi di reato. Ho chiesto agli organi competenti di avviare una immediata ispezione per verificare la realtà dei fatti e la eventuale responsabilità di organi scolastici". Così in una nota il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara dopo i webinar della relatrice speciale dell'Onu per i territori palestinesi occupati in alcune scuole della Toscana. Inoltre, il ministro aggiunge all'Adnkronos che i "fatti, se confermati, sono di estrema gravità".
Secondo quanto riporta il Giornale, "la relatrice speciale per i territori occupati della Palestina è stata coinvolta dalla rete 'Docenti per Gaza' in una serie di incontri (o webinar) che sono stati poi forniti alle scuole medie e superiori del territorio italiano e dopo il caso delle scuole di Pisa e di Massa è scoppiato anche quello di Pontedera. La relatrice speciale è stata protagonista di un incontro presso un liceo della città toscana scatenando le polemiche politiche perché, ancora una volta, quello di Albanese è stato un incontro senza contraddittorio, un dialogo con studenti allineati ma senza una voce critica".
Nello specifico, spiegano in una nota riportata dal Giornale Matteo Bagnoli e Christian Nannipieri, esponenti locali di Fratelli d'Italia, Albanese avrebbe "ripetuto i suoi soliti mantra, sostenendo che il Governo Meloni sia composto da fascisti e complice di un genocidio, accusando Leonardo di essere una azienda criminale e arrivando persino a incitare gli studenti ad occupare le scuole, di fatto, incitando dei minorenni a commettere reati sanzionati dal codice penale".
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’Sarà Sanremo’, Nicolò Filippucci e Angelica Bove tra i favoriti per l’Ariston
12 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Cresce l'attesa per 'Sarà Sanremo': domenica 14 dicembre sarà svelato chi tra i sei finalisti di 'Sanremo Giovani' - Antonia, Angelica Bove, Nicolò Filippucci, Seltsam, Senza Cri e Welo - conquisteranno i due posti nelle Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2026.
Secondo gli esperti Sisal, i due nomi più papabili sono Nicolò Filippucci e Angelica Bove. Nicolò, ex talento della scuola di 'Amici', è offerto a 1,25: nelle ultime settimane ha convinto pubblico e giuria grazie a una cifra artistica personale e riconoscibile. Angelica, proposta a 1,80, continua la sua scalata grazie a 'Mattone', il brano con cui ha saputo emozionare fin dalle prime performance e ora potrebbe regalarle il pass per il palco dell'Ariston.
A insidiare il duo dei favoriti c'è Senza Cri, data a 2,00 su Sisal.it, una delle rivelazioni più sorprendenti di questa edizione: la sua evoluzione nel corso del programma ha acceso curiosità e potrebbe portarla a un colpo di scena nella serata decisiva. Da non sottovalutare Antonia, il cui talento interpretativo la piazza a quota 2,50. Chiudono il gruppo Seltsam e Welo, appaiati a 6,00, pronti a giocarsi il tutto per tutto nel ruolo di outsider.
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