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Sgarbi e il messaggio a Domenica In: "Ci vediamo presto"
12 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - "Sono lì con voi in spirito, presto ci sarò anche di persona". E' il messaggio audio che Vittorio Sgarbi invia a Domenica In. Il critico d'arte si sta riprendendo dopo mesi durissimi, caratterizzati da un ricovero al policlinico Gemelli per depressione. A Domenica In, oggi 12 ottobre, è stata ospite Evelina Sgarbi, figlia del critico. La ragazza 25enne ha raccontato a Mara Venier gli ultimi mesi, fornendo la sua versione di un rapporto complicato da contatti sporadici con il padre, a suo dire 'isolato' dal mondo esterno.
La vicenda, nelle ultime settimane, è stata caratterizzata da messaggi a mezzo stampa che Sgarbi e la figlia si sono scambiati in un confronto acceso. Il critico - che ha contatti continui con Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo e 'spalla' di Mara Venier nella conduzione di Domenica In - è tornato in pubblico recentemente presentandosi al seggio per votare alle elezioni regionali nelle Marche. Mara Venier è pronta ad accogliere Sgarbi quando sarà nuovamente in condizione di comparire in tv. "Sono lì con voi in spirito, presto ci sarò anche di persona. Vivo dentro l'immagine che avete di me, fra luce e ombre, come Caravaggio. Guardando da fuori la vita che ho sempre guardato da dentro", il messaggio alla trasmissione.
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Paola Caruso, il dramma del figlio: "Il senso di colpa mi devasta, ma non ho mai mollato"
12 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Paola Caruso ospite oggi a Verissimo è tornata a parlare pubblicamente del difficile percorso che sta affrontando accanto al figlio Michele, che a causa di un'iniezione sbagliata ha avuto una grave infezione al nervo sciatico con conseguenze permanenti.
Il piccolo Michele ha subito recentemente un intervento negli Stati Uniti: "È andato bene l'intervento, ma nessuno gli può ridare il nervo sciatico. Mai lo recupererà, però grazie all'intervento lui riesce a camminare senza tutore. Era quello che io volevo ottenere. Ha cominciato la prima elementare, volevo che iniziasse questo nuovo percorso di vita senza sentirsi diverso. Sono riuscita in questo. Non sarà mai com'era prima, però ha ottenuto un miglioramento", ha raccontato la Bonas di Avanti un altro.
La battaglia però non è ancora finita: "Deve fare ora un altro intervento, a livello osseo, per cercare di ottenere il miglior risultato possibile. Dobbiamo tornare in America per vedere il successo dell'intervento precedente. Lui sta bene, lo vedo più sereno, si sente come gli altri", ha spiegato Caruso non riuscendo a trattenere le lacrime.
Paola Caruso ha raccontato anche il peso del senso di colpa che continua a portare dentro a distanza di anni: "Io penso ancora che è colpa mia, io ancora sento questo forte senso di colpa per una scelta che ho fatto. Convivo con il dolore, soffro e vado avanti. Mi aveva distrutto, ma ne sono uscita. Non ho mai mollato un attimo. Oggi trovo la forza nella mia famiglia".
Per la showgirl c'è anche un altro dolore profondo da affrontare: la malattia della madre Wanda affetta da Alzheimer in stato avanzato. "Non posso fare nulla. È in ospedale, non si muove quasi più. Prima camminava adesso niente - ha raccontato Caruso -. Ha avuto un embolia polmonare, stava morendo, non sono pronto a lasciarla andare, lei è mia famiglia, non voglio perderla e non voglio più vedere mio fratello soffrire".
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Aumentano i decessi tra adolescenti e giovani adulti, “una crisi emergente”: lo studio
12 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Nonostante la crescita e l'invecchiamento della popolazione, a livello globale il tasso di mortalità standardizzato per età nel 2023 è diminuito del 67% rispetto al 1950, e tutti i Paesi e territori hanno registrato cali. L'aspettativa di vita globale è tornata ai livelli pre-pandemici, a 76,3 anni per le donne e 71,5 anni per gli uomini, pari a oltre 20 anni in più rispetto al 1950. Nonostante questi miglioramenti, però, "il mondo si trova ad affrontare una crisi emergente". Si registrano infatti "tassi di mortalità più elevati tra gli adolescenti e i giovani adulti" in diverse aree geografiche. Si segnala inoltre "l'aumento vertiginoso" dei disturbi di salute mentale, con una crescita del 63% per l'ansia e del 26% per la depressione.
Il maggiore aumento dei decessi "è stato registrato tra i 20 e i 39 anni nel Nord America ad alto reddito dal 2011 al 2023, principalmente a causa di suicidi, overdose di droga e alti livelli di alcol. Nello stesso periodo, i decessi nella fascia d'età 5-19 anni sono aumentati nell'Europa orientale, nel Nord America ad alto reddito e nei Caraibi". Permangono inoltre forti differenze geografiche, con un'aspettativa di vita che va da un massimo di 83 anni nelle regioni ad alto reddito a un minimo di 62 anni nell'Africa subsahariana.
E' il quadro tracciato dall'ultimo studio 'Global Burden of Disease' (Gbd) pubblicato su 'The Lancet' e presentato al World Health Summit di Berlino. Tra le tendenze, gli autori segnalano che le malattie non trasmissibili rappresentano ormai quasi due terzi della mortalità e morbilità totali a livello mondiale, con cardiopatia ischemica, ictus e diabete in testa. Nell'analisi, si stima anche che "quasi la metà di tutti i decessi e le disabilità potrebbero essere prevenuti modificando alcuni dei principali fattori di rischio", come la riduzione di alti livelli di glicemia e di un elevato indice di massa corporea (Bmi).
"La rapida crescita dell'invecchiamento della popolazione mondiale e l'evoluzione dei fattori di rischio hanno inaugurato una nuova era di sfide per la salute globale", sottolinea Christopher Murray, direttore dell'Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme) all'University of Washington School of Medicine. "Le evidenze presentate nello studio sono un campanello d'allarme, che esorta i governi e i leader del settore sanitario a rispondere rapidamente e strategicamente alle tendenze preoccupanti che stanno rimodellando le esigenze di salute pubblica". Il team di Murray e la rete del Gbd, composta da 16.500 scienziati e ricercatori, hanno raccolto e analizzato dati e prodotto stime per 375 malattie e infortuni e 88 fattori di rischio per età e sesso a livello globale, regionale e nazionale per 204 paesi e territori e 660 località subnazionali dal 1990 al 2023. Il che rende il Gbd la ricerca più completa che quantifica la perdita di salute.
Nell'intero periodo di studio, il numero di decessi infantili, quindi dei bimbi più piccoli, è diminuito più che in qualsiasi altra fascia d'età. Dal 2011 al 2023, l'Asia orientale ha registrato la maggiore diminuzione del tasso di mortalità nella fascia d'età inferiore ai 5 anni, pari al 68%, grazie a una migliore alimentazione, ai vaccini e a sistemi sanitari più solidi. E' emerso poi che la mortalità nei bambini di 5-14 anni in Africa subsahariana dal 1950 al 2021 è stata superiore a quanto stimato in precedenza, un aumento dovuto agli alti tassi di infezioni respiratorie e tubercolosi, altre malattie infettive e lesioni accidentali. Nuovi calcoli hanno anche mostrato che la mortalità nelle giovani donne adulte di età compresa tra 15 e 29 anni nell'Africa subsahariana è stata superiore del 61% rispetto a quanto stimato in precedenza, principalmente per mortalità materna, incidenti stradali e meningite.
L'altra tendenza è lo spostamento delle cause di morte dalle malattie infettive a quelle non trasmissibili. Per esempio il Covid, dopo essere stato la principale causa di morte nel 2021, è precipitato al 20esimo posto nel 2023, riportando la cardiopatia ischemica e l'ictus al vertice della classifica, seguiti dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva, dalle infezioni delle basse vie respiratorie e dalle patologie neonatali. Dal 1990, i tassi di mortalità per cardiopatia ischemica e ictus sono diminuiti, così come le malattie diarroiche, la tubercolosi, il cancro allo stomaco e il morbillo. Al contrario, nello stesso periodo il tasso di mortalità è aumentato per diabete, malattie renali croniche, morbo di Alzheimer e Hiv/Aids.
Mentre l'età media globale al decesso è aumentata da 46,4 anni nel 1990 a 62,9 anni nel 2023, le disuguaglianze geografiche sono rimaste profonde: l'età media al decesso più alta è stata registrata nella super-regione ad alto reddito (80,5 anni per le donne e 74,4 anni per gli uomini), la più bassa è stata registrata nell'Africa subsahariana (37,1 anni per le donne e 34,8 anni per gli uomini). La probabilità di morte per tutte le cause prima dei 70 anni è diminuita in ogni super-regione e regione analizzata dal 2000 al 2023. Nella super-regione ad alto reddito è aumentata per i disturbi da uso di droghe e a questa voce l'età media di morte è risultata inferiore al previsto.
Quasi la metà della mortalità e morbilità globale nel 2023 era attribuibile a 88 fattori di rischio modificabili. I 10 fattori di rischio con la più alta percentuale di perdita di salute sono: pressione alta, inquinamento da particolato, fumo, glicemia a digiuno elevata, basso peso alla nascita e prematurità, indice di massa corporea elevato, colesterolo Ldl elevato, disfunzione renale, ritardo della crescita infantile ed esposizione al piombo. Per quest'ultimo fattore di rischio nuovi metodi hanno anche rilevato un legame diretto con le malattie cardiovascolari. I rischi legati al clima, come l'inquinamento atmosferico e il caldo, continuano ad avere un impatto significativo sulla salute globale, specie in Asia meridionale, Africa subsahariana, Nord Africa e Medio Oriente.
E gli autori segnalano infine "l'aumento vertiginoso" dei disturbi di salute mentale, con una crescita del 63% per l'ansia e del 26% per la depressione. Inoltre, l'abuso sessuale e la violenza del partner sono stati identificati come fattori prevenibili che contribuiscono alla depressione, all'ansia e ad altre conseguenze sulla salute. Tra i bambini sotto i 5 anni, i principali fattori di rischio nel 2023 erano la malnutrizione infantile e materna, l'inquinamento da particolato e l'acqua, i servizi igienico-sanitari e l'igiene non sicuri. Nella fascia 5-14, la carenza di ferro era il rischio principale. Per la fascia 15-49, i due principali rischi erano rapporti sessuali non protetti e infortuni sul lavoro, seguiti da Bmi elevato, pressione alta e fumo. Per la fascia 50-69 anni, la pressione altra era il rischio principale, seguito da fumo e glicemia, Bmi, colesterolo Ldl alti, e in ultimo disfunzione renale.
Lo studio Gbd 2023, concludono gli autori, "evidenzia l'urgente necessità che i decisori politici estendano le priorità sanitarie oltre la riduzione della mortalità infantile, includendo anche adolescenti e giovani adulti, in particolare nelle aree con tassi di mortalità più elevati di quanto precedentemente noto". Decenni di lavoro fatto per colmare i divari "rischiano di essere vanificati dai recenti tagli agli aiuti internazionali", è la denuncia di Emmanuela Gakidou, autrice senior e professoressa dell'Ihme. "Questi Paesi fanno affidamento sui finanziamenti sanitari globali per l'assistenza primaria salvavita, i farmaci e i vaccini. Senza di essi, il divario è destinato ad aumentare".
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Evelina Sgarbi: "Mi hanno fatta fuori. Sono preoccupata per mio padre, voglio solo che stia bene"
12 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Evelina, la figlia di Vittorio Sgarbi, è stata ospite oggi, domenica 12 ottobre, a Domenica In per tornare a parlare pubblicamente della sua decisione di richiedere un amministratore di sostegno per il padre dopo la lunga fase di depressione che lo ha colpito. Una scelta ampiamente criticata dall'opinione pubblica, ma che Evelina ha spiegato con lucidità: "La depressione ti mina profondamente, ti offusca la mente. Io ho chiesto un tutore per mio padre perché vorrei solo la certezza che lui stia bene e che può prendere decisioni in un modo giusto e sano. Voglio essere rassicurata sulla sua salute, è tutto ciò che voglio. Parlare di interdizione è gravissimo. Io voglio solo aiutarlo".
Nel corso dell'intervista, Evelina ha parlato del rapporto con papà Vittorio descrivendolo come "diretto, non convenzionale". Il rapporto tra i due, tuttavia, si sarebbe incrinato proprio a causa della malattia: "Mi ha fatto star male vederlo così trasfigurato, sono rimasta davvero colpita". Evelina ha raccontato di essersi accorta del malessere del padre quando l'ha visto ad agosto del 2024: "Mi ha dato un abbraccio strano, quasi una richiesta di aiuto, non mangiava. Lui ha iniziato a spegnersi".
La giovane non ha nascosto, nel corso del suo racconto, il rapporto difficile e quasi inesistente con la compagna del critico d'arte: "Mio padre non risponde più al telefono perché non lo gestisce più lui". Evelina ha raccontato di aver ricevuto una chiamata a gennaio da Sabrina: "Mi ha detto che potevo andare a trovarlo e che non si sarebbero mossi da casa fino a quando non li avrebbero sfrattati visto che non hanno nemmeno più i soldi per pagare l'affitto".
E sul ricovero in ospedale del padre, ha ricordato: "Sono andata in ospedale, ma lì ho litigato con la compagna Sabrina e i medici del Gemelli non mi hanno voluto dire niente, nonostante fossi la figlia".
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Zidane: "Juve nel cuore ma voglio allenare la Francia"
12 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - No alla Juve, salvo sorprese. L'obiettivo di Zinedine Zidane è un'altra panchina. "Sicuramente tornerò ad allenare. La Juve? Non lo so, non è successo, ho fatto anche delle altre scelte. Ce l'ho sempre nel cuore, mi ha dato tanto quando sono arrivato", dice l'allenatore francese ospite del Festival dello Sport di Trento. "Poi per il futuro non lo so. Quello che voglio fare in futuro è di poter allenare la Nazionale francese, anche se non parlo di ora. Lo vorrei fare un giorno, vediamo...", aggiunge.
Zidane da calciatore si è consacrato con la maglia della Juve. Ora, in maglia bianconera, il giocatore può talentuoso è Kenan Yildiz. "Yildiz mi piace, è bravo, fa gol, ha qualità. Deve crescere ancora e strutturarsi. La Juventus sta facendo bene con Tudor, pian piano stanno migliorando. Sono contento per lui e per la Juve", dice il francese.
"Nel calcio di adesso mi entusiasma Lamine Yamal, che l'anno scorso ha fatto una partita pazzesca contro l'Inter -aggiunge Zidane-. Nessuno riusciva a fermarlo, faceva di tutto e giocava da solo contro una squadra bravissima a difendersi. Faceva impressione, poi mi piacciono Vitinha e Joao Neves del Psg: non perdono mai la palla".
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