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Trump illude Starmer, il ’trabocchetto’ davanti alla stampa
13 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Donald Trump e lo 'scherzo' a Keir Starmer. Nel vertice di Sharm-el-Sheik, che sancisce la pace a Gaza, il presidente degli Stati Uniti è il mattatore assoluto. Trump è il 'padrone di casa' anche se il summit va in scena in Egitto. Nelle dichiarazioni alla fine dell'evento, il presidente americano parla dal podio mentre gli altri leader lo 'scortano' alle spalle.
"C'è il Regno Unito?", chiede Trump. Alle sue spalle avanza il premier britannico Keir Starmer, che si avvicina al microfono pensando probabilmente di dover pronunciare qualche parola. "Va tutto bene?", chiede Trump. "Benissimo", risponde Starmer. "E' bello che lei sia qui", chiosa il presidente americano: fine. Starmer rimane interdetto, ma non ha alternative. Il premier britannico torna al proprio posto.
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Pace a Gaza, Meloni: "Giornata storica, più vicini a riconoscimento Palestina"
13 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Quella di oggi è "una giornata storica e sono ovviamente fiera che l'Italia ci sia. Mi piace pensare che sia anche un ringraziamento al lavoro che abbiamo fatto in questi mesi, in particolare sul piano umanitario ma anche sul piano politico, in un supporto costante e silenzioso a tutti gli sforzi che venivano fatti verso una cessazione delle ostilità". Così la premier Giorgia Meloni, al termine del summit di Sharm el-Sheikh dove è stato firmato l'accordo di pace per Gaza tra Israele e Hamas.
Quello avviato oggi "è un percorso molto lungo, noi oggi abbiamo una prima fase ma è anche un'occasione che non si vedeva da tantissimi anni per arrivare a una pace seria, giusta in Medio Oriente, che per me si fonda sempre sulla prospettiva dei due Stati". Se è più vicino il riconoscimento della Palestina da parte dell'Italia? "Se viene attuato il piano certo che è più vicino. Io punto ad avere uno Stato della Palestina e quindi, quando ci saranno le condizioni che sono state poste anche dal Parlamento, certo".
Meloni riconosce che l'accordo "è un grande successo di Donald Trump, credo che abbia ragione nel dire che è il suo più grande successo diplomatico, anche se noi gli auguriamo di raggiungerne altri a partire dall'Ucraina, ma penso che dobbiamo anche ringraziare i mediatori che hanno lavorato per questo risultato".
"Il rischio più grande che si corre è che non si sia pragmatici. In queste cose bisogna essere pragmatici, bisogna evitare tutto quello che può scaldare gli animi e tutto quello che può rappresentare un alibi. Bisogna essere molto lucidi adesso e questo è un appello che faccio a tutti, perché è una fase molto delicata ma che ci può dare grandi soddisfazioni".
"L'Italia è qui per dire che c'è, che è pronta a fare la sua parte su tutti gli aspetti" a partire da quello "umanitario", assicura la premier. "Noi andremo avanti con la nostra iniziativa 'Food for Gaza', ce n'è particolarmente bisogno oggi, ma penso che l'Italia possa fare la differenza anche sul piano sanitario, non soltanto continuando ad evacuare le persone, particolarmente bambini che hanno bisogno di essere curati nei nostri ospedali, ma anche portando strutture sanitarie sul posto", ha aggiunto. Sul piano della sicurezza, "voi sapete che i nostri carabinieri già da anni a Gerico formano la polizia palestinese. Siamo impegnati anche nella missione Ue a Rafah". "Sul piano della ricostruzione siamo pronti a fare la nostra parte" sia "con la cooperazione allo sviluppo" sia "coinvolgendo il nostro settore privato. Tutti sanno che la nostra è una nazione rispettata, ben voluta, che riesce a dialogare con tutti, che però lo fa con franchezza, guardando i risultati".
L'Italia è pronta "a implementare" la sua presenza militare a Gaza con l'ok delle Nazioni Unite "fino ad arrivare alla partecipazione a una forza di stabilizzazione. Ciò richiede un passaggio parlamentare, sul quale spero che una volta si potrebbe anche votare all'unanimità", ha spiegato la presidente del Consiglio.
Nella missione di interposizione sarebbero impiegati i soldati italiani? "Da parte mia - ha risposto Meloni - c'è la volontà politica" ma non si tratterebbe di "interposizione" bensì di un "monitoraggio del cessate il fuoco". Questo "ha bisogno di una risoluzione dell'Onu: quando viene approvata, se viene richiesta la presenza italiana, io mi presento al Parlamento e lo chiedo al Parlamento. Ma la mia posizione è questa", ha poi sottolineato la premier.
Se si è parlato della composizione del board transitorio per Gaza? "No, questo francamente è prematuro e io non ho obiettivi particolari. Ovviamente, come sempre, se il sostegno dell'Italia, se la presenza dell'Italia viene richiesta, siamo pronti a fare la nostra parte, ma a me interessa portare avanti delle soluzioni".
"A livello di governo italiano stiamo già lavorando a un paper che mette insieme tutte le cose che l'Italia può fare, tutte le cose sulle quali l'Italia può dare una mano, da condividere con i nostri partner. Noi siamo già al lavoro per andare avanti perché adesso non bisogna mollare. Adesso bisogna procedere a passi spediti, bisogna dare il segnale della concretezza, bisogna dare il segnale anche alle persone coinvolte che le cose stanno cambiando".
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Vertice in Egitto, Trump elogia Meloni: "Bellissima donna, negli Usa non posso dirlo"
13 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - "Giovane e bellissima", con queste parole Donald Trump parla di Giorgia Meloni a margine del summit sulla pace in Medio Oriente. "Abbiamo qui una giovane donna. Non mi sarebbe permesso dirlo - negli Stati Uniti, di solito, è la fine della carriera se lo fai - ma correrò il rischio: è una donna giovane e bellissima. Voleva essere qui, è incredibile. In Italia è una politica di grande successo. Non ti dispiace se dico che sei bellissima? Perché lo sei davvero", dice il presidente americano mentre alle spalle ha la premier italiana e gli altri leader esteri.
Già prima di posare per la foto di rito il presidente aveva salutato Meloni con una calorosa stretta di mano davanti a flash e telecamere e le aveva detto: "Beautiful woman". La premier italiana era l'unica donna presente tra gli oltre venti leader internazionali riuniti a Sharm el-Sheikh per il vertice sulla pace in Medio Oriente.
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Sondaggio politico, Fratelli d’Italia non cresce ma guadagna su Pd e M5S
13 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Fratelli d'Italia non cresce ma aumenta il vantaggio su Pd e Movimento 5 Stelle. E' il podio definito oggi dal sondaggio Swg per il Tg La7 con le intenzioni di voto se si andasse alle elezioni il 13 ottobre 2025. Fratelli d'Italia non si sposta rispetto al rilevamento della scorsa settimana e si conferma ampiamente primo partito, con un incremento del margine sulla concorrenza. La formazione guidata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni rimane al 30,8% ma allunga rispetto a Pd e M5S. Il Partito Democratico della segretaria Elly Schlein cede lo 0,1% e scende al 21,8%. Il M5S di Giuseppe Conte perde lo 0,2% e si attesta al 13,4%.
Passo indietro anche per la Lega (-0,1%), ora all'8,7%, e per Forza Italia (-0,2%), scesa al 7,8%. Verdi e Sinistra non si spostano dal 6,8%. Staccate Azione (3,1%), Italia Viva (2,4%) e +Europa (1,9%), mentre le altre liste non rilevate singolarmente valgono nel complesso il 3,3%.
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Agricoltura, De Castro (Nomisma): "Serve equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economica"
13 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - "La grande sfida oggi è coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale. A Bruxelles lo ripetiamo da anni, ma manca ancora un equilibrio vero tra questi tre elementi”. Lo ha affermato Paolo De Castro, presidente di Nomisma, intervenendo a Roma alla conferenza per i 40 anni di Assofertilizzanti. “Gli obiettivi ambientali dell'Unione Europea sono giusti – ha spiegato – ma se non vengono condivisi e applicati anche dai Paesi con cui commerciamo, si rischia di creare distorsioni di mercato e penalizzare i nostri agricoltori. L'Europa non è sola al mondo: continuare ad alzare gli standard senza reciprocità significa danneggiare la nostra agricoltura e, paradossalmente, ingannare i consumatori, che finiscono per acquistare prodotti extra-Ue realizzati senza le stesse regole”. De Castro ha invitato l'Europa “a prendere coscienza di non essere più quella degli anni Sessanta o Settanta, capace di dettare da sola la linea al resto del mondo”, e ha citato come esempio il rinvio del provvedimento sulla deforestazione. “Se il resto del mondo non ti segue – ha concluso – non puoi applicare regole solo in casa tua, lasciando a terra interi settori produttivi”.
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