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Stupro, sentenza choc: "Lei non era vergine, sapeva cosa rischiava". Assolto 31enne
21 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - "Aveva già avuto rapporti dunque era in condizione di immaginarsi i possibili sviluppi della situazione". E' la sentenza choc, secondo quanto riporta 'Il Messaggero', scritta nero su bianco dai giudici del Tribunale di Macerata con la quale hanno assolto un 31enne (all'epoca dei fatti 25enne), dall'accusa di violenza sessuale nei confronti di una 17enne.
La ragazza, scrivono i giudici, aveva "accettato la proposta dell'amica di un'uscita in quattro, in compagnia di due ragazzi italiani pressoché sconosciuti e di appartarsi in tarda serata in automobile in un luogo isolato e scarsamente illuminato".
Lì l'amica e l'altro ragazzo erano scesi dalla macchina, mentre lei "era rimasta in compagnia dell'imputato, accettando di accomodarsi sul sedile posteriore e qui di scambiarsi effusioni amorose con lui, senza manifestare sino a quel momento alcuna contrarietà, nonostante fosse evidente a chiunque che fossero giunti in quel posto proprio a tale scopo", scrivono ancora i giudici. "La 17enne però - osserva il quotidiano - aveva denunciato di essere stata violentata dopo essersi opposta alla volontà dell'imputato di avere un rapporto".
Come ricorda il quotidiano, il ragazzo ha sostenuto che il rapporto era consenziente. 'il Messaggero' riferisce che il collegio "non ha negato che la persona offesa 'possa aver subito conseguenze sotto il profilo psicologico a seguito del rapporto che sicuramente non era avvenuto secondo le sue aspettative e forse in maniera troppo fugace e priva di tatto'".
Contro la sentenza hanno presentato appello il pubblico ministero e le parti civili, assistite dall'avvocato Fabio Maria Galiani. Questo pomeriggio alle 15 si terrà l'udienza davanti alla Corte d'appello di Ancona.
"Confido in una sentenza che renda giustizia alla mia assistita e che confermi quei diritti fondamentali delle donne, faticosamente conquistati nel corso di decenni, negati dalla sentenza del Tribunale di Macerata", dice all'Adnkronos l'avvocato Fabio Maria Galiani.
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In Usa è bufera sull’avvocato nominato da Trump, spunta chat in cui dice: "Ho vena nazista"
21 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - A pochi giorni dallo scandalo per le chat razziste dei giovani repubblicani, un'altra rivelazione di Politico investe ora un giovane avvocato nominato da Donald Trump alla guida dell'Office of Special Counsel. In una chat con altri repubblicani, Paul Ingrassia ha infatti scritto che la giornata in cui si celebra Martin Luther King dovrebbe essere "buttata nel settimo girone dell'inferno", affermando poi di avere "una vena nazista".
Le rivelazioni arrivano a pochi giorni dall'audizione di conferma al Senato, fissata per giovedì, del 30enne avvocato che nella seconda amministrazione Trump è stato prima liaison della Casa Bianca al dipartimento di Giustizia e poi alla Sicurezza Interna. A maggio è stato nominato a capo dell'ufficio del Special Counsel, ma la nomina è stata poi ritardata, anche da critiche per la sua inesperienza e per i suoi contatti con figure come il leader suprematista bianco Nick Fuentes. Nel dicembre del 2020, quando Trump contestava la vittoriale elettorale di Joe Biden, Ingrassia scrisse sul Twitter del suo podcast: "È il momento che Trump dichiari la legge marziale e si assicuri la rielezione".
Ora lo stesso leader della maggioranza repubblicana al Senato, John Thune, spera che la Casa Bianca ritiri la nomina di Ingrassia, nella convinzione che "non passerà" il voto di ratifica. Oltre a Thune, sono tre repubblicani che, alla luce delle rivelazioni di Politico, hanno detto pubblicamente che non voteranno per lui.
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Cancro alla prostata, terapia con radioligandi riduce avanzamento malattia
21 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Novartis ha presentato nuovi dati relativi alla terapia con Lutetium [177Lu] vipivotide tetraxetan provenienti dallo studio di fase 3 PSMAddition, durante il simposio presidenziale al congresso Esmo 2025 a Berlino. La terapia con radioligando, in combinazione con lo standard di cura (inibitore della via del recettore degli androgeni Arpi + terapia di deprivazione androgenica Adt), ha dimostrato un miglioramento nella sopravvivenza libera da progressione radiografica (rPfs), riducendo il rischio di progressione radiografica o morte del 28% rispetto al solo standard di cura nei pazienti adulti con carcinoma prostatico ormono-sensibile metastatico (mHspc) positivo all'antigene di membrana specifico della prostata (Psma). I risultati preliminari indicano inoltre una tendenza positiva nella sopravvivenza globale (Os) nei pazienti trattati con il radioligando più standard di cura; il follow-up continuerà fino alla maturazione dei dati. Il profilo di sicurezza e la tollerabilità della terapia con radioligandi, in questo terzo studio di fase 3, sono risultati coerenti con quanto già evidenziato negli studi precedenti PSMAfore e Vision.
"I dati dello studio PSMAddition - afferma Giuseppe Procopio, direttore del Programma Prostata e dell'Oncologia medica genitourinaria presso la Fondazione Irccs Istituto nazionale tumori di Milano - sono molto promettenti: la combinazione della terapia con radioligandi con la terapia ormonale standard (Arpi+Adt) offre ai pazienti più tempo senza progressione della malattia, un profilo di sicurezza favorevole e una tendenza incoraggiante nella sopravvivenza globale. E' fondamentale guardare al futuro, perché questi risultati aprono la strada a un cambiamento nella gestione clinica del carcinoma prostatico metastatico, offrendo nuove prospettive e speranze a una fascia di pazienti sempre più ampia".
"La terapia con radioligandi nasce da anni di ricerca e sviluppo, con una forte componente Made in Italy: il sito di Ivrea è uno dei 4 al mondo in grado di produrre e distribuire questi radiofarmaci su scala internazionale - dichiara Paola Coco, Chief Scientific Officer & Medical Affairs Head, Novartis Italia - Questa innovazione rappresenta una svolta nell'oncologia di precisione, offrendo ai pazienti con tumori avanzati, come quello della prostata, un trattamento mirato e personalizzato. Ad oggi in Italia la terapia con radioligandi è accessibile su tutto il territorio nazionale ai pazienti adulti affetti da carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCrpc) progressivo, positivo all'antigene di membrana della prostata, che hanno già ricevuto precedenti trattamenti. I nuovi dati rafforzano il valore di questa terapia, già dimostrato nel setting attuale, e ci permettono di guardare con fiducia al futuro".
Lo studio PSMAddition - riporta una nota - rappresenta il terzo trial di fase 3 positivo con la nuova terapia. Sulla scia del beneficio significativo dimostrato nello studio PSMAfore, che ha portato all'approvazione da parte della Fda negli Stati Uniti per il mCRPC pre-taxano nel marzo 2025, questi nuovi risultati rafforzano ulteriormente le evidenze scientifiche a supporto della terapia con radioligandi e dimostrano il suo potenziale nel migliorare gli esiti in uno stadio ancora più precoce del carcinoma prostatico metastatico. Novartis prevede di presentare questi dati alle autorità regolatorie negli Stati Uniti entro la fine dell'anno.
Ogni anno circa 172.000 uomini ricevono una diagnosi di mHspc negli Stati Uniti, Cina, Giappone, Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito. La maggior parte dei pazienti progredisce nel tempo verso mCrpc tipicamente entro 20 mesi. La progressione a mCrpc è associata a esiti significativamente peggiori, tra cui un aumento del carico assistenziale del paziente, un peggioramento della qualità di vita e un'aspettativa di vita inferiore a due anni. Oltre l'80% dei pazienti con carcinoma prostatico esprime in modo elevato il biomarcatore Psma, rendendolo un target terapeutico promettente.
Lo studio è ancora in corso e un totale di 1.144 pazienti con mHspc in 20 Paesi sono stati randomizzati.
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Tumori neuroendocrini di polmone e timo, con cabozantinib -81% rischio progressione o morte
21 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Ipsen ha annunciato i risultati di un'analisi di sottogruppo dello studio di fase 3 Cabinet, che ha confrontato cabozantinib con placebo nei pazienti con tumori neuroendocrini pancreatici (pNETs) o extra-pancreatici (epNETs) avanzati, precedentemente trattati. Cabozantinib ha dimostrato un miglioramento della sopravvivenza mediana libera da progressione (mPFS), con una mPFS 3 volte superiore con cabozantinib rispetto al placebo in pazienti affetti da tumori neuroendocrini avanzati del polmone o del timo (NET). I dati sono stati presentati all'European Society of Medical Oncology Symposium (Esmo) a Berlino.
L'analisi - riporta una nota - ha incluso 49 pazienti con NETs confermati del polmone e del timo su un totale di 203 pazienti appartenenti alla coorte epNET. Coerentemente con i risultati globali dello studio di fase 3 Cabinet, i dati di questa analisi di sottogruppo hanno dimostrato un miglioramento di mPFS di 8,2 mesi con cabozantinib rispetto a 2,7 mesi con placebo, con una riduzione del rischio di progressione di malattia o di morte dell'81%. Il profilo di sicurezza osservato di cabozantinib è risultato coerente con quello già noto; non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza.
"I tumori neuroendocrini possono risultare difficili da gestire e, per circa un quarto dei pazienti la cui malattia origina nei polmoni, le opzioni terapeutiche sono rimaste fino ad ora particolarmente limitate - dichiara Chiara Marchesi, Medical and Regulatory Affairs Director Ipsen Italia - Questi risultati non solo confermano il valore di cabozantinib colmando un'importante lacuna terapeutica in un'area ad elevato bisogno medico insoddisfatto, ma riflettono anche l'impegno di Ipsen a ricercare nuove opzioni di trattamento per i tumori rari e complessi".
Nonostante il tasso di incidenza basso - prosegue la nota - i pazienti con NETs possono avere una lunga aspettativa di vita, con circa 40 pazienti su 100.000 che vivono attualmente con queste malattie in Italia: una prevalenza maggiore rispetto al tumore del pancreas o della vescica. La maggior parte dei NETs ha uno sviluppo lento e può avere origine in varie parti del corpo, e il 27% dei NETs origina nei polmoni. Le opzioni terapeutiche alla progressione sono spesso limitate e dipendono dalla sede primaria del tumore e da altri fattori, rendendo difficile definire la sequenza terapeutica ottimale per le esigenze individuali di ogni paziente. In particolare, per i pazienti affetti da NETs polmonari, cabozantinib rappresenta la prima e unica terapia sistemica approvata nell'Ue alla progressione a una terapia sistemica non basata sugli analoghi della somatostatina.
"Fino ad oggi, i trial clinici prospettici e i dati con elevati livelli di evidenza sui tumori neuroendocrini del polmone sono stati molto limitati - spiega Sara Pusceddu, dirigente medico Sc Oncologia medica 1 Unità di Oncologia gastrointestinale e neoplasie neuroendocrine Enets Center of Excellence, Milano - Questa carenza si è tradotta nella mancanza di un chiaro percorso terapeutico e di definite raccomandazioni nelle linee guida, rendendo complesso rispondere in modo personalizzato alle esigenze dei pazienti, soprattutto quando la malattia progredisce I nuovi dati rappresentano un passo avanti importante: forniscono solide evidenze scientifiche sull'efficacia di cabozantinib nel ritardare la progressione della malattia e contribuiscono ad ampliare le opzioni terapeutiche disponibili per la comunità scientifica, in una delle forme più frequenti di tumori neuroendocrini".
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Malattie reumatologiche e osteoporosi, Ucb: "Sempre più al fianco dei pazienti"
21 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - In occasione della recente Giornata mondiale del malato reumatico, celebrata il 12 ottobre, e della Giornata mondiale dell'osteoporosi, che si è svolta ieri, 20 ottobre, Ucb Pharma rinnova il proprio impegno a favore delle persone affette da patologie croniche e spesso invalidanti dell'apparato muscolo-scheletrico. Al centro delle azioni dell'azienda ci sono due concetti chiave: diagnosi e terapia precoce, grazie a un trattamento tempestivo con farmaci innovativi, pilastri indispensabili per migliorare i percorsi di cura e la qualità di vita delle persone con malattie reumatologiche e osteoarticolari.
Ucb - riporta una nota - investe costantemente in ricerca e sviluppo per mettere a disposizione soluzioni terapeutiche sempre più efficaci, in grado di rispondere in modo mirato alle esigenze ancora insoddisfatte dei pazienti. Tuttavia, l'impegno dell'azienda supera l'ambito scientifico, traducendosi in un sostegno concreto a progetti e iniziative che favoriscano la consapevolezza, l'inclusione e l'innovazione all'interno dei sistemi di cura. Tra queste, il 'Manifesto futurista delle malattie reumatologiche' - sviluppato nell'ambito del progetto Rheuma Care Academy in collaborazione con MediArt, con il contributo scientifico di Roberto Poli (Unesco Chair in Anticipatory Systems) e la partecipazione di clinici esperti, rappresentanti di associazioni di pazienti e Sifo - rappresenta un esempio concreto di approccio organico e lungimirante alla gestione delle malattie reumatologiche. Il documento, presentato presso il ministero della Salute, propone una strategia integrata che punta a superare le attuali criticità del sistema, a partire da una diagnosi più tempestiva, un accesso più ampio possibile all'innovazione e un utilizzo efficace delle tecnologie digitali. La prospettiva proposta non si limita a fornire risposte immediate, ma si proietta nel futuro, guidata da una visione multidisciplinare e orientata alla sostenibilità.
Coerentemente con questa visione, Ucb Pharma - ricorda l'azienda - ha supportato la conferenza stampa nazionale promossa da Anmvar OdV presso la Camera, occasione istituzionale di grande valore che ha celebrato i 40 anni di attività dell'associazione e ha riportato al centro del dibattito il tema dell'equità di accesso alle cure e della necessità di un servizio sanitario più omogeneo e vicino ai cittadini, senza disparità geografiche. Allo stesso modo, Ucb è stata al fianco di Apmarr per la celebrazione della Giornata mondiale del malato reumatico e per la presentazione del progetto di ricerca 'Patologie reumatologiche in Italia: epidemiologia ed equità di accesso alle cure', promosso dall'associazione insieme a Crea Sanità, che punta a fotografare in modo oggettivo le criticità esistenti nel nostro Paese e proporre interventi concreti basati su evidenze.
"La nostra visione è chiara: affrontare le malattie reumatologiche e l'osteoporosi non significa solo sviluppare terapie innovative, ma contribuire a trasformare in profondità il modo in cui il sistema salute si prende cura delle persone - afferma Federico Chinni, amministratore delegato di Ucb Italia - La diagnosi precoce e un trattamento tempestivo con soluzioni innovative rappresentano oggi le chiavi per migliorare concretamente i percorsi di trattamento e la qualità di vita dei pazienti Ma per realizzare questi obiettivi servono visione strategica, collaborazione tra attori diversi e, soprattutto, un impegno costante nel ridurre le disuguaglianze di accesso alle cure, anche grazie alla digitalizzazione dei percorsi. In Ucb crediamo in un modello di sanità al servizio delle persone, capace di integrare innovazione scientifica, ascolto attivo dei pazienti e valorizzazione delle competenze sul territorio. E' in questa direzione che orientiamo le nostre iniziative, affinché la sostenibilità non sia solo una parola, ma un principio concreto di azione condivisa".
L'attenzione di Ucb nell'ambito della malattie osteo-articolari - prosegue la nota - si estende anche al campo dell'osteoporosi. Consapevole del crescente impatto delle fratture da fragilità, l'azienda invita tutte le persone che hanno già avuto un evento fratturativo a rivolgersi allo specialista per avviare un percorso di prevenzione secondaria, fondamentale per evitare recidive e preservare l'autonomia. In quest'ambito, Ucb supporta con convinzione le attività di Off Italia - Osservatorio fratture da fragilità, che raccoglie e analizza dati aggiornati a supporto dei decisori sanitari, contribuendo allo sviluppo di politiche pubbliche più efficaci per la tutela della salute ossea.
Ucb - conclude la nota - supporta concretamente attività di sensibilizzazione e informazione, tra cui la piattaforma digitale web 'Genere Donna', dedicata alla salute femminile e all'importanza dell'approccio di genere nella gestione di diverse patologie, comprese quelle osteo-articolari come l'osteoporosi, e promuove in prima persona la campagna di disease awareness 'Fai la tua mossa', patrocinata anche da Apmarr, Anmar, Off e numerose società scientifiche, che punta a far crescere la consapevolezza sull'osteoporosi e sull'importanza della prevenzione delle fratture da fragilità. Campagne come queste rappresentano strumenti essenziali per stimolare un cambiamento culturale e promuovere comportamenti proattivi nella gestione della propria salute. In tutte queste azioni, Ucb Pharma conferma la propria missione: mettere al centro i bisogni insoddisfatti delle persone, sostenere l'innovazione costante e contribuire alla costruzione di un ecosistema salute sostenibile, capace di rispondere ai bisogni reali di oggi e di domani.
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