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Plasmaderivati, Segato (Aip): "Ogni interruzione di fornitura un salto nel buio"
21 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - "I plasmaderivati, per noi pazienti con immunodeficienza primitiva, non sono semplicemente dei medicinali: sono un filo sottile che ci tiene legati a una quotidianità, a una vita, a una qualità di vita che, altrimenti, sarebbe segnata da continue emergenze, infezioni gravi e da un senso costante di vulnerabilità. Il primo bisogno, forse il più urgente, per i pazienti, è la certezza della continuità nell'accesso a questi farmaci. Ogni interruzione nella fornitura, per noi, significa fare un salto nel buio, tornare alla paura di complicazioni che possono essere, purtroppo, anche letali. Non possiamo permetterci incertezze o ritardi, perché il nostro sistema immunitario non ci concede, a volte, una seconde possibilità. C'è poi un bisogno più profondo, quello del riconoscimento sociale e istituzionale. Le nostre sono malattie invisibili, rare e poco comprese". Lo ha detto Alessandro Segato, presidente Aip - Associazione immunodeficienze primitive, partecipando al digital talk promosso da Adnkronos e dedicato alla disponibilità di plasma in Italia, materia prima preziosa per la sintesi di farmaci essenziali in persone con malattie rare gravi e immunodeficienze.
Il comparto dei plasmaderivati "è complesso e fragile - spiega Segato - perché si basa su un mercato estrattivo: dipendere" per il 30% "dal plasma raccolto in Paesi esterni all'Europa. Questo ci espone, come comunità di pazienti, a rischi enormi. Lo abbiamo già visto durante le crisi sanitarie", come il Covid, "ma anche in occasione di interruzioni produttive. L'Italia, come l'Europa, copre circa il 60-70% del proprio fabbisogno di plasma con donazioni interne, ma dipende per il resto dalle importazioni, soprattutto dagli Stati Uniti. Questo crea una forte vulnerabilità nella filiera e mette a rischio le cure e la loro continuità. Per questo è importante investire con convinzione e lungimiranza nella raccolta etica e autonoma di plasma".
La Commissione europea, nell'inserire recentemente i plasmaderivati nella 'Union list of critical medicines', riconoscendoli come farmaci essenziali, ha "finalmente messo la loro produzione e la loro disponibilità tra le priorità dell'Europa per evitare nuove carenze, promuovere la collaborazione tra i Paesi e, soprattutto, per investire di più nella raccolta di plasma e nella produzione europea. E' un passo avanti che dà speranza - conclude Segato - ma che ci ricorda anche quanto sia importante proteggere e sostenere tutto il sistema che rende possibili queste cure salvavita, a partire dalla donazione: questi farmaci non si possono creare in laboratorio perché derivano dal plasma umano, da un gesto di generosità".
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Plasmaderivati, Marra (Cidp): "Programmazione stabile per evitare carenze"
21 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - "Chiediamo di avere sicurezza, certezza e continuità nella terapia. Durante il Covid abbiamo capito che tutto ciò non è affatto scontato, non è affatto certo, e che la disponibilità di plasma dipende molto dai donatori italiani e, soprattutto, dal mercato internazionale, in particolare da quello americano. Per questo chiediamo una programmazione stabile sulla disponibilità di immunoglobuline, per gestire eventuali carenze o situazioni critiche. Al contempo, chiediamo una maggiore valorizzazione della donazione volontaria, gratuita e ripetuta da parte dei donatori italiani, con una forte azione di stimolo affinché questa pratica continui e cresca". Così Massimo Marra, presidente Cidp Italia - Associazione pazienti con neuropatie disimmuni, partecipando oggi al digital talk dedicato al tema della disponibilità di plasma in Italia, realizzato da Adnkronos.
"I pazienti che rappresentiamo - spiega Mara - sono persone affette da polineuropatia cronica infiammatoria demielinizzante e neuropatie disimmuni", che derivano cioè da un'alterazione del sistema immunitario, "e dipendono interamente dai plasmaderivati per mantenere la propria autonomia e, spesso, la propria qualità della vita". Centrale, per l'associazione, è raggiungere "l'autosufficienza nel fabbisogno di plasma, ma anche l'appropriatezza: ci sono pazienti in situazioni cliniche uguali che in alcune parti d'Italia hanno accesso alle immunoglobuline, mentre in altre no. Questo non è accettabile - afferma - Le regioni con una grande raccolta di plasma, quelle che superano i 23-24 kg per 1.000 abitanti, sono sostanzialmente autosufficienti nel consumo delle terapie". Ma esiste una grande differenza in questo dato tra il Centro-Nord e il Sud, dove il valore è più ridotto.
Infine, per Marra, serve "programmazione: sapere che il farmaco c'è e ci sarà. E' preoccupante - conclude - che a ottobre inoltrato non sia ancora stato approvato il Piano nazionale per l'autosufficienza del 2025".
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Torna l’ora solare, l’immunologo: "Doppio cambio annuale è stressante, genera un fenomeno assimilabile a un mini jet lag"
21 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Il dibattito sull'abolizione dell'ora legale è più che mai attuale, specialmente alla luce delle crescenti preoccupazioni per il benessere e la salute pubblica, come evidenziato dalle posizioni di alcuni leader europei. "Sebbene l'introduzione dell'ora legale sia stata storicamente motivata da politiche di risparmio energetico, una visione attenta alla salute suggerisce che i costi biologici per la popolazione potrebbero essere superiori ai benefici economici. Il cambio forzato dell'ora, pur spostando le lancette di soli 60 minuti, genera nell'organismo un fenomeno assimilabile a un 'mini jet lag'. L'essere umano", infatti, "è regolato dai ritmi circadiani, cicli biologici governati da un orologio biologico che sincronizza le funzioni corporee con i cicli naturali di luce e buio". Così all'Adnkronos Salute l'immunologo clinico Mauro Minelli e docente di Nutrizione umana alla Lum, intervenendo dopo le parole del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez che in un video pubblicato sui suoi canali social ha sentenziato "cambiare l'ora due volte all'anno non ha più senso", spingendo per una revisione.
L'alterazione del ritmo circadiano imposta dal cambio (tra sabato 25 e domenica 26 ottobre le lancette degli orologi andranno spostate dalle 3 alle 2 per il passaggio dall'ora legale a quella solare) "crea uno stato di allostasi, ovvero uno sforzo adattivo per l'organismo - spiega l'immunologo - Questa mancanza di sincronia tra l'orologio interno e l'ambiente esterno porta a: disagi psicofisici transitori: per alcuni giorni, una parte significativa della popolazione sperimenta stordimento, confusione, riduzione della capacità di concentrazione e un generale senso di malessere; alterazione della melatonina, l'ormone che regola il sonno, che peggiora la qualità del riposo". Ma non solo, secondo Minelli ci sono dei sintomi a catena: "I disturbi possono estendersi al sonno, con difficoltà ad addormentarsi, insonnia o sonno frazionato, e all'umore: ansia e alterazioni con tono dell'umore per lo più deflesso".
"Contrariamente a quanto si possa pensare - sottolinea Minelli - il nostro organismo sembra subire con maggiore difficoltà il passaggio primaverile (da solare a legale) piuttosto che il ritorno autunnale all'ora solare". L'ora solare (quella invernale) risulta più affine al nostro orologio biologico. "Un maggior numero di ore di buio nelle ore serali favorisce la naturale sintesi di melatonina, essenziale per un riposo di qualità. Dormire meglio, a sua volta, garantisce una maggiore concentrazione e migliori prestazioni fisiche e mentali nella vita quotidiana. L'esposizione alla luce - rimarca lo specialista - è il fattore primario che incide sui ritmi circadiani, e un'alterazione forzata di questo meccanismo può eccedere i limiti omeostatici, rischiando di condurre a conseguenze a lungo termine, come variazioni ormonali o turbe dell'umore. Se da una parte il risparmio energetico può essere considerato un elemento primario nelle politiche di ecosostenibilità, la crescente consapevolezza sui rischi associati alla rottura dell'omeostasi (l'equilibrio biologico) spinge a riconsiderare l'utilità dell'ora legale".
In conclusione, per Minelli "mantenere l'ora solare tutto l'anno significherebbe adottare un ritmo più in armonia con la biologia umana, minimizzando lo stress imposto dal doppio cambio annuale e garantendo una migliore qualità della vita, del sonno e delle performance cognitive per la maggior parte della popolazione".
"Forse - suggerisce l'immunologo - è il tempo di ascoltare le esigenze del nostro corpo e ripensare se non all'effettiva utilità dell'ora legale alla primarietà delle scelte tra salute pubblica e beneficio energetico sempre più discutibile, considerando, ma è solo un esempio, che la diffusa adozione diffusa di tecnologie a basso consumo come le lampadine a Led ha sensibilmente ridotto l'impatto energetico dell'illuminazione sul consumo totale".
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Calderone: "Sicurezza su lavoro sia imperativo oltre che conoscenza regole"
21 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - "E' fondamentale far comprendere quanto sia importante non solo conoscere le regole in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche il fatto di sentire l'imperativo di vivere una vita sicura”. Per raggiungere l'obiettivo si devono “creare dei percorsi di informazione e formazione che partano dal mondo della scuola, rendendo i giovani protagonisti” e arrivino fino al mondo del lavoro, "perché si deve capire quanto è fondamentale non sottovalutare i rischi e i pericoli e investire sul lavoro regolare sicuro”. Lo afferma Marina Elvira Calderone, ministro del lavoro e delle politiche sociali, in occasione dell'evento organizzato da Inail e dedicato alle nuove strategie per la sicurezza nei luoghi di lavoro, svoltosi nel contesto della Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro organizzata dall'Eu-Osha.
Il lavoro regolare e il lavoro sicuro sono infatti per il ministro “due facce della stessa medaglia. Il nostro impegno sul fronte dei controlli, ad esempio, è anche quello di fare in modo che” le cattive condizioni lavorative “sia dal punto di vista contrattuale che retributivo, non amplifichino i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori", puntualizza.
"Siamo impegnati sul territorio con le nostre unità ispettive, formate da ispettori, carabinieri e ispettori dell'Inps e dell'Inail, i cui numeri sono in aumento grazie alle recenti assunzioni, per fare in modo che, attraverso un'azione sinergica, il valore della sicurezza diventi patrimonio comune”, conclude.
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Leao, due gol non bastano per Cassano: "Partita inguardabile"
21 ottobre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Antonio Cassano attacca ancora Rafa Leao. Nonostante i due gol segnati dall'attaccante portoghese nella sfida contro la Fiorentina, che hanno permesso al Milan di vincere 2-1 e portarsi al primo posto in classifica a 16 punti, l'ex calciatore, tra le altre, proprio di rossoneri e Inter ha rincarato la dose contro quello che da tempo ormai è uno dei suoi bersagli preferiti.
"I giornalisti incompetenti danno 7 a Nico Paz che ha vinto da solo contro la Juventus e 7,5 a Leao, che ha la stampa a favore, e ha fatto una partita inguardabile a parte i gol", ha detto Cassano a Viva El Futbol commentando Milan-Fiorentina, che poi ha cominciato anche a fare paragoni"Leao a Greenwood (ex attaccante del Manchester United ora al Marsiglia, ndr) non gli pulisce nemmeno il piede destro, che lui invece usa solo per calciare i rigori".
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