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Confindustria Nautica, Formenti: "Fare sistema" per rafforzare blue economy
11 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Confindustria Nautica ha riunito oggi a Roma, nella Sala della Regina della Camera dei Deputati, l'Assemblea annuale dei Soci dedicata al confronto con le Istituzioni e agli scenari che impattano sull'industria nautica nazionale. "Essere ospitati a Palazzo Montecitorio per l'Assemblea annuale dei Soci valorizza il ruolo della nautica quale pilastro industriale del Paese e della sua Associazione nazionale di categoria, e ringrazio per questo il Presidente Lorenzo Fontana", ha dichiarato in apertura Piero Formenti, Presidente di Confindustria Nautica.
"Nel 2024 è avvenuto un fatto: l'export dell'industria nautica da diporto ha superato quello di tutta la cantieristica mercantile, raggiungendo il record storico di fatturato e addetti. Se lo è mai stato, sicuramente è finito il tempo di considerare la nautica come un settore di secondo piano, non solo dell'industria, ma dell'economia italiana. Dopo i più che proficui incontri con il Mit - voglio ringraziare il Vice Ministro Edoardo Rixi, il Comandante Generale delle Capitanerie di Porto Ammiraglio Sergio Liardo ed il Direttore Generale, Patrizia Scarchilli - ma anche con i Ministeri delle Politiche del mare, Esteri, delle Imprese e Made in Italy, Esteri, Turismo e Ambiente, ora mi aspetto, anzi ci aspettiamo, un cambio di paradigma da parte di tutte le Amministrazioni e le articolazioni pubbliche, per fare realmente Sistema Paese e difendere e valorizzare la competitività, l'occupazione e la proiezione internazionale delle nostre imprese. Vale per la nautica come per tutti i settori di riferimento dell'export e del Made in Italy. Per il cluster marittimo servono semplificazioni burocratiche e amministrative, l'esatto contrario di quanto ho ascoltato in alcuni audizioni in Commissione VIII del Senato dove qualche soggetto economico pretende di comprimere la nautica da diporto, sperando di trarne vantaggio per le attività di trasporto collettivo", ha concluso Formenti.
L'analisi previsionale sull'andamento del settore realizzata dall'Ufficio Studi dell'Associazione sulla base di un'indagine condotta, nella prima settimana di dicembre, su un campione significativo di aziende associate conferma gli scenari illustrati a settembre in occasione della presentazione del rapporto statistico La Nautica in Cifre, che ipotizzavano i prodromi della ripresa per il settore nautico già negli eventi fieristici autunnali, fra cui il 65° Salone Nautico Internazionale. I nuovi modelli, la forte attenzione alle nuove richieste e tendenze del mercato hanno innescato una rinnovata fiducia nel settore da parte degli armatori della piccola nautica e confermato altresì le buone performance del comparto dei grandi yacht. Le previsioni per l'anno nautico in corso, al netto delle ben note correnti criticità dello scenario internazionale, appaiono pertanto incoraggianti per l'industria nautica italiana e per la propria filiera, con un sentiment più positivo da parte degli imprenditori, rispetto a una chiusura dell'anno solare 2025 in flessione per alcuni settori merceologici.
Il futuro dell'industria nautica da diporto italiana si inserisce in un quadro globale in profonda trasformazione. Secondo il Prof. Gabriele Natalizia, cattedra di Scienze della Politica e Sicurezza Internazionale, che ha aperto i lavori con un'analisi sulle strategie degli USA, l'attuale traiettoria dell'amministrazione americana è in piena continuità con le politiche avviate dal 2009 e che ha attraversato diverse amministrazioni, con obiettivi che includono burden sharing (condivisione degli oneri), riduzione di impegni non vitali e riorientamento verso l'Indo-Pacifico. “È un trend destinato a durare nel lungo periodo, perché strumentale alla competizione economica e militare con la Cina e, di conseguenza, le imprese e le filiere sono chiamate a un cambiamento strutturale non riconducibile a una contingenza di breve periodo”.
All'apertura ai nuovi mercati va quindi affiancato il rilancio della competitività della bandiera italiana strettamente legata al sostegno del mercato interno che secondo i dati dell'Ufficio Studi per natanti e imbarcazioni fino a 24 metri per il 54% delle imprese si chiuderà in contrazione. Quello della competitività è un approccio condiviso, che accomuna Confindustria Nautica, Confitarma, Assonave e più in generale il Gruppo Tecnico Economia del Mare di Confindustria, che il Presidente Formenti nella relazione agli Associati ha ringraziato per il confronto e il raccordo sugli obiettivi. Il Ddl Valorizzazione mare, coordinato dal Ministro Musumeci e incardinato in Senato, contiene una ventina di norme per il settore, molto apprezzate, incentrate sulla semplificazione normativa per allineare l'Italia agli altri Stati europei. La giornata è stata aperta dai saluti istituzionali della Vicepresidente del Senato della Repubblica, Licia Ronzulli.
“Quando parliamo di Nautica parliamo d'Italia”, ha dichiarato la Senatrice Ronzulli. “La nautica è una fotografia nitida del talento italiano: creatività, innovazione tecnologica e coraggio industriale. La sua vocazione internazionale ci dice che la nautica non è più semplicemente un fattore produttivo, è una leva strategica per la competitività nazionale. In merito al tema della semplificazione normativa, il ruolo delle istituzioni è quello di creare le condizioni perché le imprese possano esprimere il massimo del potenziale. Servono regole chiare per competere ad armi pari sui mercati internazionali, norme per un settore come il charter, per esempio, che è cruciale per la nostra economia costiera e turistica, interventi che garantiscono equità, concorrenza reale, certezza amministrativa e in questa direzione va anche il Disegno di legge sulla Valorizzazione della Risorsa Mare, frutto dell'impegno del Ministro Musumeci e tassello importante per rafforzare ulteriormente una filiera che è già un'eccedenza globale e che genera valore, lavoro e innovazione. Lo Stato deve esserci non per dirigere, ma per accompagnare, per sostenere, per valorizzare, perché sostenere la Nautica significa credere nel futuro di questo Paese".
La Capitaneria di Porto, ha sottolineato Amm. Isp. Capo (CP) Pil. Sergio Liardo, Comandante Generale Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, "svolge dei compiti sicuramente operativi, ma abbiamo anche dei compiti specifici e amministrativi, siamo molto vicini a tutte le associazioni. Ringrazio quindi Confindustria Nautica per l'opportunità di questo invito, un'occasione sicuramente per prendere degli stimoli importanti. Noi abbiamo una caratteristica: siamo un catalizzatore di varie richieste che poi devono in qualche maniera essere veicolate anche con una certa urgenza quando si tratta soprattutto di fare economia".
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha portato il suo saluto alla platea con un video messaggio in cui ha ricordato: “Il settore della nautica è un pilastro di eccellenza del nostro Made in Italy nel mondo che risente fortemente dell'andamento del mercato globale che dopo aver sfiorato il valore record di 35 miliardi nel 2023 si è stabilizzato lo scorso anno, nel 2024, e attualmente è chiamata ad affrontare tutte le incognite, le incertezze legate ai dazi americani. Come Governo siamo impegnati a sostenere la crescita e la competitività delle vostre imprese attraverso agevolazioni per la digitalizzazione e l'efficienza energetica come abbiamo fatto col piano Transizione 5.0 e come faremo, in piena continuità sin dal 1° gennaio del prossimo anno, con il nuovo piano Transizione 5.0, che sarà immediatamente operativo, stavolta attraverso lo strumento obbligato dell'iperammortamento”.
Edoardo Rixi, Viceministro Infrastrutture e Trasporti: "Il settore della nautica è in ottima salute. C'è un'evoluzione del mercato e chiaramente vuol dire andare in mari un po' più tempestosi che offrono grandi opportunità. Sono settori di mercato che vanno occupati perché, se non li occupiamo noi, li occuperà qualcun altro. Per quanto riguarda il settore italiano, tra i temi c'è quello del numero delle leggi; dunque, semplificare ed evitare la proliferazione legislativa che purtroppo è diventato un elemento che contraddistingue il continente europeo. Porterò volentieri una delegazione di Confindustria Nautica dal Ministro dell'Economia per affrontare tutti i provvedimenti utili a dare supporto a un settore strategico come quello della nautica da diporto”.
Salvatore Deidda, Presidente Commissione Trasporti Camera: “È fondamentale che l'Italia adotti politiche interne ed europee che favoriscano le proprie industrie, migliorino le infrastrutture e si adattino alle nuove dinamiche globali, superando le rigidità burocratiche e le percezioni errate, per trasformare le sfide in opportunità e sostenere la competitività nazionale”.
In merito al Salone Nautico Internazionale, Deidda ha sottolineato come rappresenti l'eccellenza dell'industria nautica italiana e la capacità organizzativa dell'Associazione. “È necessario migliorare i collegamenti con Genova (ferroviari, aerei, intercontinentali) per renderlo più competitivo rispetto ad altre fiere con minor prestigio, ma maggiore accessibilità. Dobbiamo fare Sistema Paese e aprire a una pluralità di offerta complementare che veda il charter nautico affiancarsi al trasporto passeggeri”.
Alberto Luigi Gusmeroli, Presidente Commissione Attività Produttive Camera: “La nostra priorità deve essere quella di tutelare le eccellenze industriali italiane, con particolare attenzione ai settori della nautica e dell'automotive, oggi esposti a sfide crescenti legate alla concorrenza globale, alle restrittive politiche europee e ai fattori economici. Ritengo necessario che l'Italia adotti misure effettive di protezione, inclusa l'introduzione di dazi mirati, per difendere i comparti industriali ad alta qualità dalle minacce esterne e dalle decisioni politiche inadeguate. Nonostante il contesto complesso”.
Gerolamo Cangiano, Presidente dell'Intergruppo parlamentare “Nautica, Subacquea e Turismo”: “Negli ultimi anni si è ricostruito un dialogo solido e costruttivo tra le istituzioni e Confindustria Nautica, e questo Governo sta portando avanti con convinzione una serie di iniziative a supporto del comparto. Questi imprenditori hanno sempre dimostrato straordinarie capacità, andando avanti con le proprie forze e affermando, anche a livello internazionale, la forza e la bellezza di questo settore.
Oggi le istituzioni stanno lavorando per affiancare questo impegno, consapevoli del ruolo strategico che la nautica riveste per il Paese. Sono numerosi i provvedimenti avviati tra Senato e Camera – dalle iniziative parlamentari alle proposte di legge sulla portualità e sull'albergo nautico diffuso che dimostrano la volontà di costruire insieme qualcosa di importante. In questo momento storico, il Governo sente il dovere di continuare a sostenere questo settore, accompagnandone la crescita”. Il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, ha incontrato i componenti del Consiglio generale di Confindustria Nautica nella serata di ieri svoltasi a Palazzo Colonna.
L'Assemblea dei Soci di Confindustria Nautica, riunita in sessione privata, ha inoltre approvato il Bilancio Preventivo 2026. “Il Bilancio preventivo 2026 approvato dall'Assemblea dei Soci costituisce uno strumento fondamentale di governance, di verifica e rappresentazione della strategia messa in atto dall'Associazione per il perseguimento degli obiettivi statutari di sviluppo e consolidamento del posizionamento dell'industria nautica da diporto italiana” ha commentato Marina Stella, Direttore Generale di Confindustria Nautica. “Il piano strategico di azioni per il 2026 è stato presentato unitamente ai dati di Bilancio preconsuntivo 2025 che evidenziano una solida struttura patrimoniale, un rafforzamento della posizione economica e finanziaria dell'Associazione nonché una positiva performance nella crescita della base associativa, a conferma della capacità dell'Associazione di generare valore attraverso la qualità dell'attività di rappresentanza e l'efficacia dei progetti condotti a supporto del settore”.
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Unesco, Grillo (Turismo Verde-Cia): "Vince semplicità in cucina, anche grazie ad agriturismi"
11 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - "Ieri, a New Delhi in India, la commissione internazionale Unesco ha dichiarato la cucina italiana Patrimonio immateriale dell'Umanità. L'Unesco riconosce in questo modo la rappresentatività della cucina italiana come veicolo di cultura: si tratta di un insieme di saperi non solo culinari, ma anche conviviali e sociali che sono trasmessi di generazione in generazione su tutto il territorio nazionale. Con questo riconoscimento vengono premiati i nostri genitori, le nostre nonne e bisnonne che nei momenti difficili della storia del nostro Paese hanno fatto cucina con grande semplicità e con quel poco che si aveva in casa. Celebriamo una vittoria ottenuta anche con il contributo dei nostri 26.000 agriturismi che, in questi ultimi 50 anni, hanno lavorato con tanta fatica, orgoglio e passione creando il brand agriturismo, fiore all'occhiello del turismo italiano e invidiato da tutto il mondo". Così, con Adnkronos/Labitalia, Mario Grillo, presidente nazionale di Turismo Verde, associazione agrituristica promossa da Cia-Agricoltori italiani che ha sottolineato come "è un nostro vanto aver promosso la nuova figura degli Agrichef, oggi ambasciatori del cibo sano e di grande qualità, consapevoli rappresentanti del territorio e responsabili divulgatori della tradizione anche negli istituti alberghieri".
Secondo Grillo, "oggi la filosofia del 'gettare via' è di sicuro più semplice e più comoda che reinventare una seconda vita per il cibo. Invece la storia della cucina, soprattutto quella contadina, ci insegna il contrario: il rispetto delle stagioni, la salvaguardia della biodiversità, l'uso creativo di materie prime povere e degli avanzi. 'Del maiale non si butta via nulla, quante volte lo abbiamo sentito dire?'. In campagna -ricorda- non si è mai rinnegato un piatto di legumi, un tagliere di formaggi e salumi e del pane appena sfornato a chiunque bussava alle porte delle nostre aziende agricole. Non solo un modo di cucinare in piena libertà e creatività, ma anche di come stare a tavola, di riconoscersi, magari in agriturismo nella sua atmosfera intima, calda e accogliente, ma allo stesso tempo discreta per invogliare la conversazione tra i commensali", sottolinea.
Il presidente di Turismo Verde-Cia ricorda che "viviamo in un'epoca di forte instabilità, ma siamo certi che a tavola, e ancor più in quelle delle nostre campagne, si trova coesione sociale e certamente la pace oggi tanta attesa. La cucina italiana è descritta come un insieme di cucine locali, familiari, comunitarie, che dialogano tra loro e con il mondo (pensiamo ai pomodori dalle Americhe, alle origini arabe e siciliane della pasta secca); pertanto, dobbiamo ringraziare le molte culture che, nei secoli, hanno plasmato anche il nostro modo di mangiare, e oggi tutti coloro che nel mondo amano la nostra cultura, la nostra identità e il nostro stile di vita", conclude.
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Ambiente, dalle foreste ai ghiacciai: studio sui servizi ecosistemici dell’Alta Valtellina
11 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Opere di bonifica e rimboschimento, casette-nido per gli uccelli, un catasto dei ghiacciai Alpini. Il Gruppo Sanpellegrino rinnova il proprio impegno per la tutela dell'acqua, degli habitat montani e della biodiversità in Alta Valtellina illustrando i primi risultati dello studio dei servizi ecosistemici e gli interventi implementati negli ultimi anni in queste aree colpite dalla tempesta Vaia nel 2018. L'eccezionale evento atmosferico aveva infatti abbattuto circa 115 ettari di foresta solo nel Comune di Valdisotto e, per la maggior parte, nella zona di Cepina dove di trova lo stabilimento di Levissima.
I progetti di riforestazione sviluppati da Sanpellegrino insieme al Comune di Valdisotto, al Consorzio Forestale Alta Valtellina e all'Università degli Studi di Milano, avviati nel 2023, segnano un importante risultato, nel solco di un intervento più ampio che proseguirà fino al 2027 con ulteriori opere di bonifica, rimboschimento e bioingegneria del suolo per ridurre la caduta di massi e frane e limitare l'erosione. Dal 2028 al 2033 è inoltre prevista una terza fase dedicata alla manutenzione del bosco rigenerato dopo questi interventi. Parallelamente, il Gruppo Sanpellegrino, con il supporto dell'Università degli Studi di Milano e del Consorzio Forestale dell'Alta Valtellina, ha analizzato le opere effettuate nel biennio 2024-2025 - ed eseguito una valutazione dei servizi ecosistemici - ovvero i benefici che la natura fornisce e che contribuiscono alla stabilità ambientale ed al benessere dell'uomo.
I primi risultati, presentati oggi, hanno evidenziato, attraverso indicatori ambientali ed economici, i danni provocati da Vaia e i benefici ripristinati grazie agli interventi di riqualificazione. In particolare, i 115 ettari di foresta danneggiata nel Comune di Valdisotto hanno portato a una perdita dello stock di legname superiore a 28mila metri cubi. Grazie alle prime tranche di lavori, ad oggi, sono stati fatti interventi su 51 ettari di bosco di cui: 18 ettari di recupero di piante schiantate o colpite dal bostrico (un coleottero la cui proliferazione è stata favorita dalla marcescenza degli alberi caduti), 9 ettari di rimboschimenti e 24 ettari di interventi preventivi. Sono stati rimossi 4.500 metri cubi di legno compromesso e piantati 15mila alberi appartenenti a otto specie differenti.
Secondo lo studio sui servizi ecosistemici realizzato dall'Università degli Studi di Milano, le opere di riforestazione condotte nelle aree più colpite della zona di Cepina (Comune Valdisotto) consentiranno un aumento del valore della provvigione pari a 260mila euro: nello specifico passerà da 1.140.000 euro a 1.400.000 euro (calcolato sull'ultimo dato disponibile del prezzo del legname). Tutti questi interventi, valutati secondo indicatori scientifici, porteranno benefici quantificabili nel tempo, tra i quali anche un incremento del volume di acqua rigenerata stimato in circa 1,4 milioni di metri cubi (2023-2035). È in corso, inoltre, un'indagine sui servizi turistici dell'area di Bormio, basata su oltre 300 questionari, che consentiranno di valutare la percezione del territorio da parte di residenti e visitatori, il valore dei servizi socioeconomici, principalmente legati al turismo e la disponibilità a contribuire economicamente alla preservazione di questo habitat.
Un altro progetto, messo in campo da Sanpellegrino, è quello delle 'Casette nido', realizzato in collaborazione con l'Università degli studi di Milano, il Consorzio Forestale Alta Valtellina e il Parco Nazionale dello Stelvio, per contribuire alla tutela della biodiversità ornitologica nelle aree colpite da Vaia. La tempesta aveva compromesso in modo significativo anche la presenza di specie insettivore come la cincia nera, che nidifica esclusivamente in cavità presenti in alberi maturi. Per favorire la ricolonizzazione naturale, sono state installate 40 casette-nido attualmente monitorate dai ricercatori attraverso 50 punti di ascolto, che hanno permesso di osservare già le prime covate. In aggiunta, sono state posizionate 10 casette-nido dedicate alla civetta nana, un rapace simbolo delle alte quote e specie a rischio.
Da oltre 17 anni Sanpellegrino, in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano e le istituzioni locali della Valtellina, sostiene la tutela degli ambienti montani locali. Questa collaborazione ha portato, negli anni, alla realizzazione del primo catasto di tutti i ghiacciai Alpini - con dati e informazioni sui 903 ghiacciai presenti sulle nostre montagne - e alla realizzazione di un programma di studio della criosfera. Le ricerche sono partite dal bacino glaciale Dosdè-Piazzi, da cui sgorga l'acqua Levissima, e dal 2014 le attività di campo includono anche il Ghiacciaio dei Forni, nel Parco dello Stelvio.
“Proteggere i territori in cui sgorgano le nostre acque minerali è da sempre parte integrante del nostro impegno, ma oggi tutelare la biodiversità, minacciata dai cambiamenti climatici, come l'evento atmosferico estremo di Vaia, richiede uno sforzo ancora più grande. Continuiamo quindi ad adottare un approccio scientifico, lavorando insieme ai nostri partner per rigenerare i cicli idrologici e gli ecosistemi locali. Ci impegniamo, inoltre, a mettere a sistema, con le istituzioni e le realtà dei territori in cui siamo presenti, le esperienze già avviate, come il progetto per i ghiacciai - che portiamo avanti da più di 17 anni - il progetto Vaia, e a costruire insieme nuove partnership volte a sviluppare soluzioni innovative per affrontare le sfide future, ha dichiarato Ilenia Ruggeri, direttore generale del Gruppo Sanpellegrino.
“L'obiettivo del Parco nazionale dello Stelvio è quello di rendere gli ecosistemi più resilienti, affinché siano in grado di assorbire gli impatti - ambientali, sociali o economici, che inevitabilmente attraversano un territorio vivo. La ricerca e le iniziative di sensibilizzazione, supportate anche da Levissima, nella nostra lunga collaborazione, ci consentono oggi di intervenire con misure calibrate sui luoghi e sui loro limiti ecologici e di trovare infine un equilibrio tra tutela, fruizione e sviluppo economico e locale”, ha affermato Franco Claretti, direttore Parco Nazionale dello Stelvio.
“La Tempesta Vaia ha messo in evidenza la vulnerabilità degli ecosistemi forestali nei confronti dei sempre più frequenti eventi meteorologici estremi, rendendoci più consapevoli delle sfide future che i gestori forestali dovranno affrontare e inducendoci a ripensare le strategie di intervento tradizionali - ha aggiunto Michele Franzini, dottore Forestale del Consorzio Forestale Alta Valtellina - Il sostegno del Gruppo Sanpellegrino ci sta permettendo di affrontare con continuità questo percorso così importante, mentre la collaborazione con l'Università degli Studi di Milano sta orientando le nostre scelte, aiutandoci a definire con rigore scientifico delle azioni mirate per affrontare dei fenomeni così complessi”.
“Con Levissima proseguiamo una collaborazione sui ghiacciai della Lombardia, e non solo, attiva da 17 anni, per misurare gli effetti del cambiamento climatico sulla loro riduzione e condizioni superficiali, grazie a stazioni meteo automatiche, droni e satelliti, utili anche per ricostruzioni 3D e mappatura dei rischi ambientali. Oggi questa esperienza sostiene una nuova sfida: stimare il valore economico dei servizi ecosistemici dell'Alta Valtellina, dalle foreste alla criosfera. Un lavoro innovativo che colma un vuoto scientifico e offre dati concreti per decisioni territoriali più consapevoli", ha dichiarato Antonella Senese, Università degli Studi Milano.
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Obeso o sovrappeso 1 ragazzo su 5, proposta di legge per screening adolescenti
11 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - In Italia oltre il 22% degli adolescenti (1 su 5) presenta eccesso ponderale (circa 18,2% sovrappeso e 4,4% obesità), che in età evolutiva può persistere da adulti (fino al 70-80% dei casi). Nel breve come nel lungo termine le conseguenze sono gravissime: diabete tipo 2, ipertensione, dislipidemie, steatosi epatica non alcolica, apnea del sonno, problemi ortopedici, disturbi psicosociali come isolamento e bassa autostima; senza contare il rischio di malattie cardiovascolari, tumori e riduzione dell'aspettativa di vita. "Di fronte a questa deriva, era urgente un'azione nazionale forte, coordinata e continuativa. In questa direzione si era già mossa la legge 149 del 2025, che ha riconosciuto per la prima volta l'obesità come malattia cronica e che ha istituito l'Osservatorio nazionale sull'obesità e un piano triennale di contrasto. Serviva però applicare questi principi al mondo dell'adolescenza". Nasce da queste premesse la proposta di legge 2663 - a firma di Giorgio Mulè, vice presidente della Camera - che istituisce per la prima volta un 'Programma nazionale diagnostico per la prevenzione e la gestione dell'obesità in età adolescenziale'. La pdl 2663 viene presentata oggi nella Sala Matteotti di Montecitorio.
Il provvedimento legislativo - sostenuto da un fondo dedicato di 2 milioni di euro annui a partire dal 2026 - crea una struttura stabile destinata al contrasto sistematico dell'obesità giovanile, con l'obiettivo dichiarato di identificare precocemente, già a scuola con screening periodici, i casi di sovrappeso e obesità, intervenire e monitorare i risultati nel tempo. Il progetto coinvolge in modo integrato scuole, pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, servizi territoriali e famiglie. Questo affinché ogni ragazzo con sovrappeso, obesità o parametri metabolici alterati venga preso in carico attraverso le reti clinico-assistenziali regionali per le malattie croniche, con il coinvolgimento di un medico specialista o équipe multidispliplinari, secondo quanto previsto dal Piano nazionale della cronicità. La legge definisce inoltre un percorso omogeneo su tutto il territorio, inquadrando l'obesità non come responsabilità individuale, ma come condizione clinica complessa che richiede diagnosi precoce, presa in carico multidisciplinare e continuità assistenziale.
"La legge 2663 è un atto di tutela della salute pubblica, della crescita e del futuro delle nuove generazioni - dichiara Mulè - Riconosce che intervenire presto significa ridurre i costi umani, sanitari e sociali che l'obesità genera lungo tutto l'arco della vita. La legge offre anche la possibilità di attivare tempestivamente percorsi multidisciplinari di presa in carico integrati con le reti assistenziali regionali. Inoltre, istituisce il monitoraggio epidemiologico e l'analisi dei dati da svolgersi nell'ambito delle attività dell'Osservatorio nazionale per lo studio dell'obesità". Ma "il nostro impegno non si ferma qui: stiamo lavorando affinché nell'attuale legge di Bilancio venga integrato un emendamento che superi la proposta di legge, consentendone l'approvazione entro fine anno", precisa Mulè, già firmatario della legge 130 del 2023 sulle 'Disposizioni concernenti la definizione di un programma diagnostico per l'individuazione del diabete di tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica', che per la prima volta in Italia ha disposto l'attuazione di uno screening nazionale nella popolazione pediatrica per l'individuazione delle persone a rischio di sviluppare diabete di tipo 1 e celiachia.
"Con la proposta di legge 2663 - conclude - l'Italia si dota di un intervento stabile e di lungo periodo, riconoscendo l'obesità in età evolutiva come priorità sanitaria nazionale e costruendo un modello di prevenzione attiva capace di intercettare precocemente i fattori di rischio e sostenere i ragazzi e le loro famiglie". Le modalità operative dello screening, i criteri clinici di valutazione e le procedure di riferimento saranno definite dopo l'approvazione della legge, con apposito decreto del ministro della Salute.
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Leucemia linfatica cronica, con zanubrutinib sopravvivenza al 74% a 6 anni
11 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - I pazienti con leucemia linfatica cronica (Cll) trattati in prima linea con zanubrutinib hanno raggiunto il 74% di sopravvivenza libera da progressione a 6 anni. Sono alcuni dei nuovi dati presentati da BeOne Medicines al 67° Congresso della Società americana di ematologia (Ash), che si è svolto a Orlando (Florida). Questi risultati - informa l'azienda oncologica globale - confermano zanubrutinib come inibitore preferenziale della tirosin-chinasi di Bruton (Btki) e riaffermano la farmaceutica leader mondiale dell'innovazione nella Cll, mostrando la solidità, la qualità e lo slancio del proprio portfolio in ematologia.
"Al Congresso Ash 2025 sono stati presentati i nuovi dati del nostro franchise in Cll, che evidenziano sia la forza di zanubrutinib sia il potenziale di Bgb-16673 - afferma Amit Agarwal, Chief Medical Officer, Hematology, BeOne - I dati a lungo termine rappresentano il gold standard nella leucemia linfatica cronica e zanubrutinib continua a produrre gli importanti risultati, in termini di duratura sopravvivenza libera da progressione, che pazienti e medici richiedono ad un inibitore di Btk". Inoltre "Bgb-16673, il degradatore di Btk più avanzato nello sviluppo clinico con più di 800 pazienti trattati ad oggi, è un farmaco che rappresenta la potenziale nuova ondata di innovazione nelle terapie oncologiche ed è progettato per estendere la portata di questo meccanismo trasformativo ai pazienti affetti da leucemia linfatica cronica".
Nello studio globale Sequoia, di fase 3 randomizzato, multicentrico - riporta l'azienda - zanubrutinib ha mantenuto la superiorità nella sopravvivenza libera da progressione (Pfs) rispetto a bendamustina più rituximab (Br), con una Pfs stimata del 74% a 6 anni nei pazienti con Cll o con linfoma linfocitico a piccole cellule (Sll) naïve al trattamento rispetto al 32% con Br. In particolare, nel follow-up a lungo termine a 6 anni dello studio Sequoia, zanubrutinib ha mantenuto la superiorità rispetto a Br, con una riduzione del rischio di progressione o di morte del 72%. I tassi di Pfs aggiustati per Covid-19 sono risultati del 77% con zanubrutinib e del 33% con Br. La sopravvivenza globale (Os) a 72 mesi è stata rispettivamente dell'84% e dell'80% con Br. Dopo l'aggiustamento per Covid-19, i tassi di Os sono risultati dell'88% e dell'82%. Il tasso di risposta globale (Orr) con zanubrutinib è stato del 98% rispetto all'89% con Br, con un tasso di risposte complete/risposte complete con recupero emopoietico incompleto (Cr/Cri) del 24% in entrambi i bracci. Nei pazienti con del(17p), la Pfs a 6 anni è stata del 64% (65% dopo l'aggiustamento per Covid-19) e la Os a 72 mesi dell'83%. Il tasso di risposta globale è stato del 97% e quello di Cr/Cri del 21%. Zanubrutinib continua a dimostrare una efficacia solida e duratura e un profilo di sicurezza favorevole nei Cll/Sll Tn, indipendentemente dallo stato di del(17p) e Ighv. Il profilo di sicurezza è risultato coerente con i risultati degli studi precedenti e non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza.
"Incremento dei linfociti, anemia, ingrossamento dei linfonodi, piastrinopenia sono i principali segnali della leucemia linfatica cronica, la più frequente fra le leucemie negli adulti nei paesi occidentali", spiega Paolo Ghia, direttore del Programma di ricerca strategica sulla leucemia linfatica cronica dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano e professore ordinario di Oncologia medica all'università Vita-Salute San Raffaele. "Nel 2024 in Italia sono stati stimati circa 2.750 nuovi casi. Una delle maggiori sfide nel trattamento dei pazienti, che in genere ricevono la diagnosi dopo i 70 anni e spesso presentano una o più comorbidità - sottolinea l'esperto - è trovare opzioni terapeutiche efficaci a lungo termine e ben tollerate. Il follow-up esteso dello studio Sequoia rafforza le evidenze a favore dell'uso di zanubrutinib. I pazienti continuano a mostrare un controllo della malattia duraturo e una sicurezza consistente nei bracci dello studio, tra cui i sottotipi genetici di leucemia linfatica cronica più difficili da trattare".
I nuovi dati relativi ai risultati riportati dai pazienti nella Cll recidivante refrattaria (Rr) - continua la nota - suggeriscono che zanubrutinib può offrire un profilo di effetti collaterali gestibile. I dati del follow-up a più di 6 anni confermano il ruolo fondamentale di zanubrutinib nei Cll/Sll come unico inibitore di Btk con Pfs duratura e benefici a lungo termine rispetto a un altro inibitore Btk. A tale proposito, è Alpine lo studio globale di fase 3, randomizzato, in aperto, multicentrico che ha valutato zanubrutinib rispetto a ibrutinib nei pazienti con Cll/Sll Rr che hanno ricevuto una o più precedenti terapie sistemiche. Nel follow-up a più di 6 anni, zanubrutinib ha continuato a mostrare un beneficio sostenuto di Pfs e importanti tassi di risposta, indipendentemente dallo stato di del(17p). Al follow-up di 73,5 mesi, la Pfs mediana per tutti i pazienti è risultata di 52,5 mesi; il tasso di Pfs a 60 mesi è stato del 47,3% (50,4% dopo l'aggiustamento per Covid-19). Tra i pazienti con del(17p), la Pfs mediana è stata di 49,9 mesi; il tasso di Pfs a 60 mesi del 38,2% (40,5% dopo l'aggiustamento per Covid-19). Al follow-up esteso di circa 12 mesi, il tasso di Cr/Cri ha continuato ad aumentare arrivando al 12,8%, dall'11,6% dell'ultimo report. Al follow-up esteso, la prevalenza dei principali eventi avversi di particolare interesse è rimasta stabile negli anni.
Vedi on line : https://www.adnkronos.com/salute/le...





