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Ucraina-Russia, i no di Mosca e il nuovo obiettivo di Putin: lo scenario
11 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Tre no e un nuovo obiettivo. La fine della guerra in Ucraina non è una priorità per la Russia di Vladimir Putin. Kiev dialoga con gli Stati Uniti per trovare un punto di incontro sul piano di pace elaborato da Donald Trump, ma nel complesso mosaico diplomatico rischia di mancare un pezzo determinante: Mosca intende davvero sedersi al tavolo e trattare? Sono almeno 3 gli indizi che autorizzano a dubitare sulla disponibilità della Russia, come evidenzia l'Institute for the study of war (Isw), think tank americano che monitora quotidianamente il conflitto.
I segnali, secondo l'Isw, si accumulano con puntualità. Putin ribadisce che Mosca raggiungerà i suoi obiettivi e, se necessario, lo farà sul campo. La priorità del Cremlino è il Donbass, che le truppe russe controllano solo in parte. Già le ambizioni territoriali costituiscono un potenziale ostacolo alla rapida soluzione positiva dei negoziati.
Negli ultimi giorni, si sono aggiunti nuovi elementi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky da sempre ribadisce l'importanza delle garanzie di sicurezza per Kiev. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che, sebbene la Russia non intenda entrare in guerra con l'Europa, il Cremlino risponderà a "qualsiasi passo ostile": la definizione riguarda lo schieramento di contingenti militari europei in Ucraina e il sequestro di beni russi congelati. Il primo vicepresidente della Commissione Affari Internazionali della Duma, Alexei Chepa, nelle stesse ore ha sentenziato che che la Russia prenderà deliberatamente di mira qualsiasi contingente militare europeo schierato in Ucraina.
Sul tavolo, la Russia pone anche il tema della legittimità del governo ucraino. Da tempo Mosca considera Zelensky 'un usurpatore', visto il mandato scaduto. Negli ultimi giorni, anche Trump ha evidenziato l'importanza di tenere elezioni a Kiev. Nella migliore delle ipotesi, un pressing 'a tenaglia' sul presidente ucraino, che tra l'altro ha ribadito la assoluta disponibilità a organizzare elezioni nei prossimi 60-90 giorni in condizioni di sicurezza garantite da Usa e Europa.
Per Mosca, questa non è la soluzione giusta: Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, ha accusato Zelensky di "cinismo" e ha definito la sua richiesta di intervento americano e europeo una rinuncia alla sovranità. Tali parole, nota l'Isw, sono in linea con le 27 dichiarazioni di Putin, che punterebbe alla firma di un accordo di pace con un governo pro-russo a Kiev.
A completare il quadro più recente di paletti posti da Mosca, l'ennesimo no alla proposta ucraina di uno stop agli attacchi alle infrastrutture. Zelensky ha fatto riferimento a una "tregua energetica", che prevederebbe il semaforo rosso agli attacchi ucraini nei confronti di raffinerie e impianti petroliferi. La proposta è stata respinta, come ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: "Lavoriamo per la pace, non per una tregua".
Il dialogo procede tra una serie di ostacoli, intanto sul campo si continua a combattere. Il fulcro della guerra, in questo periodo, rimane il Donetsk: la Russia, afferma l'Isw, non ha acquisito il controllo di Pokrovsk nonostante gli annunci di Putin.
Secondo il think tank, però, non esclude l'apertura di ulteriori fronti in una guerra che la Russia non ha interesse a chiudere in tempi brevi. Mosca "potrebbe stabilire le condizioni per minacciare l'oblast di Odessa dalla Transnistria occupata dalla Russia, nel tentativo di stabilizzare le forze ucraine nell'Ucraina sudoccidentale". L'Isw fa riferimento a informazioni fornite dall'intelligence militare ucraina (Gur), secondo cui il Cremlino sta tentando di rafforzare la propria presenza in Transnistria richiamando riservisti, ritirando le armi dai depositi e avviando centri di produzione e addestramento per droni.
Tali misure aumenteranno il rischio di infiltrazioni di gruppi di sabotaggio e ricognizione russi nell'oblast di Odessa dalla Transnistria: la capitale Tiraspol si trova a circa 80 chilometri dalla città di Odessa, potenziale obiettivo di attacchi di droni russi a medio raggio. Le forze di Mosca hanno già condotto con successo attacchi nelle retrovie ucraine a una profondità operativa (circa 25-100 chilometri) utilizzando unità di droni specializzate e probabilmente potrebbero trasferire alcune di queste capacità alle unità in Transnistria.
Una simile strategia potrebbe consentire alla Russia di distogliere le risorse ucraine dalla prima linea e dalle retrovie, costringendo le forze di Kiev a difendersi in un nuovo teatro. Per l'Isw, è improbabile che gli invasori possano conquistare gli oblast di Odessa e Mykolaiv nel breve termine: le operazioni si svilupperebbero con blitz limitati e attacchi dei droni.
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Meloni riceve il premio Thatcher: "Io un soldato al servizio di un’idea"
11 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Margaret Thatcher è stata "una donna che ha lasciato il segno nel XX secolo ed è entrata nella storia per le sue idee coraggiose". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ricevendo il premio Margaret Thatcher Awards in occasione dell'evento organizzato dalla fondazione New Direction nel centenario della nascita della Lady di Ferro. "Ancor più, per la libertà con cui ha espresso quelle idee senza paura di andare controcorrente, quando semplicemente era importante farlo per la gente e per il proprio Paese. Dunque non penso di meritare questo premio. A essere onesti, c'è molto lavoro da fare e molto ancora da dimostrare per essere a quel livello. Stiamo semplicemente cercando di fare del nostro meglio. Io mi considero principalmente un soldato e mi considero un soldato di un'idea".
"Voglio ringraziarvi per far parte di questa famiglia, per combattere da un lato nel quale sappiamo che non è facile combattere. Non facciamo ciò che facciamo perché è facile o difficile. Facciamo ciò che facciamo perché è giusto. E sappiamo di essere dalla parte giusta della storia". "La parola rispetto viene dal latino 'respicere', che significa 'guardare in profondità'. Non puoi rispettare gli altri se non cerchi di capirli. Ma non puoi chiedere rispetto se non difendi chi sei e non cerchi di mostrarlo. E questo è il lavoro che cerchiamo di fare ogni giorno. Non perché vogliamo guardare indietro, alle nostre spalle. Ma perché vogliamo andare avanti, perché semplicemente quando impari le lezioni del passato, allora puoi saltare nel futuro. E questo è il lavoro che ogni conservatore fa".
"Essere conservatori significa difendere ciò che ami, difendere ciò che ti ha reso ciò che sei. Tuttavia, in questi giorni, in quest'epoca, farlo è diventato qualcosa di rivoluzionario. Perché il mondo in cui viviamo ci spinge nella direzione opposta. Sembra che vogliano che siamo un vuoto da riempire con qualunque cosa. Un perfetto consumatore pronto a comprare qualsiasi cosa semplicemente perché non amiamo più nulla". "Il conservatorismo è l'antidoto a una civiltà che non crede più in se stessa. Una civiltà che demolisce le cose belle e pure che ha creato nella sua storia. Ma la verità è che, come sempre, se distruggi ciò che sei, se distruggi da dove vieni, non sarai niente di meglio. Sarai semplicemente più debole", conclude Meloni.
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Manovra, affitti brevi: aliquota al 21% sul primo appartamento, al 26% sul secondo
11 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - Tassazione al 21% per solo per il primo appartamento in locazione breve e obbligo di partita Iva a partire dal terzo immobile. Lo prevedono le riformulazioni del pacchetto di emendamenti alla manovra del governo. Per la seconda casa l'aliquota sarà al 26%. Inoltre con la modifica al ddl si riduce da 5 a 3 il numero minimo di appartamenti che, se destinati ad affitti brevi, producono l'effetto di qualificare il locatore, per presunzione legale, come imprenditore ai sensi dell'articolo 2028 del codice civile.
Integrare di 60 milioni di euro per il 2026 la dotazione del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo. Lo prevede uno degli emendamenti nel pacchetto dei riformulati del governo alla manovra che ritocca il taglio inizialmente previsto nella finanziaria. Lo stanziamento previsto per il fondo passa quindi da 550 milioni a 610 milioni: la sforbiciata prevista per il prossimo anno, con le risorse che passavano da 700 milioni a 550 milioni, si riduce così a 90 milioni. Resta invece il taglio da 200 milioni previsto per il 2027.
Arriva un piano di reclutamento straordinario per i ricercatori di Università statali e non statali ed enti di ricerca, rivolto per il 50% a progetti nell'ambito Pnrr. Lo prevede uno degli emendamenti contenuto nel pacchetto dei riformulati del governo alla manovra, prevedendo un finanziamento complessivo di circa 50 milioni di euro per il Fondo ordinario di ricerca (Foe) e il Fondo per finanziamento ordinario delle università.
Per quanto riguarda le Università statali, il piano opera attraverso l'attivazione di contratti di ricercatore tenure track, sostenuta parzialmente da un cofinanziamento statale fino al 50% del costo annuo. La copertura prevede uno stanziamento pari a 11,3 milioni di euro per il 2026 e a 38,7 milioni di euro annui per il 2027. Nel complesso, la misura può consentire l'avvio di procedure concorsuali per 1618 ricercatori RTDA. Per le università non statali legalmente riconosciute si applica lo stesso meccanismo, con un contributo dello Stato fino alla metà delle risorse necessarie, e si calcola uno stanziamento pari a 300 mila euro per il 2026 e a 1,7 milioni nel 2027. Contestualmente, la norma permette agli enti di ricerca di assumere a tempo indeterminato personale ricercatore e tecnologo (di cui sempre la metà in ambito di progetti Pnrr), prevedendo uno stanziamento di 7,27 milioni nel 2026 e di 1,45 milioni nel 2027.
Raddoppia l'aliquota dell'imposta sulle transazioni finanziarie: secondo una riformulazione degli emendamenti alla manovra del pacchetto del governo l'aliquota sulla Tobin Tax passa dallo 0,2% allo 0,4%.
Contributo di 2 euro per i pacchi postali di valore dichiarato entro i 150 euro in arrivo da paesi extra-Ue. Lo prevede una riformulazione di emendamenti del governo. Gli effetti finanziari sono stimati pari a 201 milioni di euro.
Cala la percentuale di deducibilità sulle perdite pregresse delle banche. In base ad una riformulazione degli emendamenti del governo la soglia passa dal 43% al 35% nel 2026 e dal 54% al 42% nel 2027. La stima sugli effetti è di 305 milioni nel 2026 e 300 milioni nel 2027.
L'Irap resta al 2%, come già previsto dalla manovra ma esclude i soggetti con minore base imponibile e introduce una franchigia di 90mila euro applicabile sulla maggiore imposta dovuta (+2%) solo per i periodi d'imposta 2027 e 2028.
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Capelli grigi e bianchi, non è solo questione di età: le cause e gli studi
11 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - I capelli diventano prima grigi, poi bianchi. Presto o tardi, tocca più o meno a tutti. E' l'età che avanza, è uno dei segnali dell'invecchiamento. "I capelli invecchiano come la pelle e come gli altri organi nel corpo", la sintesi della professoressa Helen He, del Kimberly and Eric J. Waldman Department of Dermatology alla Icahn School of Medicine at Mount Sinai. Il cambiamento del colore dei capelli può avvenire in periodi diversi, generalmente i primi segnali evidenti si concentrano tra i 30 e i 40 anni, quando le cellule staminali dei melanociti, ovvero le cellule del follicolo pilifero responsabili del deposito del pigmento nel fusto del capello, possono iniziare a 'spegnersi' o a diventare gradualmente meno funzionali.
Stress e predisposizioni genetiche possono incidere sul processo, legato di base all'invecchiamento. Il Washington Post ricorda che uno studio del 2012, relativo a oltre 4mila persona tra i 45 e i 65 anni, ha evidenziato che quasi tre quarti dei soggetti avevano capelli almeno parzialmente grigi. Sul processo, secondo studi più recenti, non incide solo l'elemento anagrafico: alcuni fattori potrebbero avere un'influenza sul processo di più di quanto si pensi.
I geni, ovviamente, hanno un ruolo fondamentale. Non solo quando si parla di capelli grigi, ma anche per l'eventuale calvizie, la forma delle sopracciglia e la 'quantità' di barba. Gli studi svelano che i bianchi tendono ad avere capelli grigi rispetto a persone di origine africana e asiatica. Menzione speciale per i biondi naturali: il grigio può arrivare in anticipo e in percentuale maggiore.
Non c'è sostanziale differenza di tempistiche tra uomini e donne, ma il sesso biologico potrebbe influenzare la zona in cui compaiono i primi capelli grigi: gli uomini tendono a diventare grigi intorno alle basette e alle tempie, mentre le donne spesso notano prima i capelli grigi nella parte anteriore della testa.
Su un iter naturale, incide anche lo stile di vita. Alcuni studi hanno scoperto che le carenze di vitamina B12 e ferro sono associate all'ingrigimento precoce dei capelli. E' assodato che anche lo stress giochi un ruolo. "Si è sempre notato che le persone sotto stress sembrano ingrigire", dice Sarah Millar, professoressa presso il dipartimento di scienze oncologiche e il dipartimento di dermatologia del Mount Sinai. Uno studio del 2020 pubblicato sulla rivista Nature evidenzia che nei topi lo stress si configura come causa della perdita di cellule staminali melanocitarie.
In un altro studio del 2021, i ricercatori del Vagelos College of Physicians and Surgeons della Columbia University hanno esaminato i singoli capelli di 14 volontari e hanno osservato un'associazione tra la variazione del colore dei capelli e le settimane in cui i partecipanti hanno riportato livelli di stress più elevati.
E' difficile quantificare l'effetto positivo dell'eventuale riduzione dello stress. In attesa di elementi forniti da ulteriori studi, gli esperti si limitano ad affermare che alcune scelte - non fumare (abitudine nota per causare capelli grigi), dormire abbastanza, seguire una dieta sana - possono avere un effetto anche sulla salute dei follicoli piliferi. "Queste sono, in generale, ottime abitudini anti-invecchiamento, e parte di ciò implica potenzialmente ritardare il processo di ingrigimento dei capelli", dice Natasha Mesinkovska, dermatologa all'UCI Health. IL discorso potrebbe allargarsi anche all'esercizio fisico: uno studio, ricorda il Washington Post, ha collegato l'ingrigimento precoce a uno stile di vita sedentario.
Con qualche attenzione, quindi, si può provare a rallentare un processo inevitabile. Invertire la rotta, e il colore, è utopia? "In passato, il campo si concentrava principalmente sulla caratterizzazione dei cambiamenti delle cellule staminali dei melanociti", spiega Mayumi Ito Suzuki, professoressa presso il Dipartimento di Dermatologia Ronald O. Perelman della NYU Grossman School of Medicine. "Il passo successivo è capire come invertire questi cambiamenti per non avere capelli grigi".
Alcuni esperti ipotizzano che le cellule staminali dei melanociti potrebbero 'bloccarsi' nella posizione sbagliata durante il processo di rigenerazione. "In teoria, se le cellule staminali sane vengono preservate, l'ingrigimento dei capelli può essere transitorio", aggiunge Suzuki. I farmaci e i prodotti attualmente esistenti, a quanto pare, non garantiscono l'inversione: cellule staminali dei melanociti che producono pigmento si trovano nella parte più profonda del follicolo pilifero, quindi fuori dalla portata dei trattamenti. Infine, un mito da sfatare: si pensa che se si strappano i capelli grigi se ne formeranno altri. In realtà, con ogni probabilità, il capello che crescerà dal follicolo sarà grigio.
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Riforma giustizia, Gabbuti: "Mia vicenda dimostra che qualcosa va cambiato, separare chi indaga da chi giudica"
11 dicembre, di [email protected] (Web Info)(Adnkronos) - "Ho sempre avuto fiducia nella giustizia, abbiamo fatto tutto sempre solo nell'interesse dell'azienda. Resta però l'amarezza perché mi sono stati tolti 10 anni di vita professionale". Così all'Adnkronos l'ex amministratore delegato di Atac Gioacchino Gabbuti commenta l'archiviazione dell'inchiesta per bancarotta, aperta nel 2019 che lo vedeva indagato insieme con altre 39 persone tra i quali ex manager della municipalizzata del Comune di Roma.
"La Corte dei Conti ha riconosciuto a me e all'allora Consiglio d'amministrazione un rimborso di 250mila euro, condannando la parte civile che aveva denunciato l'acquisto della nuova sede. Questo – spiega Gabbuti – fa capire che chi raccoglie una denuncia dovrebbe valutare meglio quello che viene denunciato”.
Quella dell'ex ad di Atac è una lunga vicenda giudiziaria che arriva nel pieno del dibattito sulla riforma della giustizia. "Sicuramente c'è qualcosa che va rivisto. Ci sono ottimi magistrati, che studiano le carte, e nel mio caso sia la richiesta di archiviazione del pm che l'archiviazione decisa dal giudice lo dimostrano. Per questo penso che la magistratura debba fare il suo corso, ma in maniera più obiettiva, separando chi indaga da chi poi giudica, anche perché poi – conclude - ci sono dinamiche legate ad accordi interni, carriera e quant'altro”.
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