Arcana impèrii

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di Stefano Masa

Quirinale: Mario Draghi gioca a scacchi contro la politica italiana

Stefano Masa

25 gennaio 2022

Quirinale: Mario Draghi gioca a scacchi contro la politica italiana

Il primo giorno di votazione si è concluso con un nulla di fatto. Queste ore di attesa prima della fumata bianca sul prossimo presidente della Repubblica lasciano spazio a nuovi giochi: quali sono le future mosse di Mario Draghi?

Pedone bianco in e4. Ecco giungere la prima mossa sulla scacchiera dell’elezione del Presidente della Repubblica italiana che, nell’arco della giornata di ieri, ha visto un nulla di fatto come previsto alla vigilia. Ebbene sì, il cosiddetto “tratto” (in gergo scacchistico) si è concretizzato attraverso la più classica delle aperture del gioco degli scacchi che, non a caso, fu definito lo “sport più violento di tutti” (rif. Kasparov). Come facilmente si può apprendere dalla consultazione di qualsiasi testo relativo alle cosiddette “aperture” - l’avanzamento del pedone bianco - cela uno scopo ben preciso: occupare il centro della scacchiera (e pertanto del gioco) favorendo le successive mosse degli altri pezzi. Ci troviamo di fronte a una prima mossa elementare quanto forzata al pari delle prime ore della trascorsa giornata dove, il solo fronte delle “schede bianche”, risultava l’unico a essere compatto. E tale scenario, alla fine, si è concretizzato. Nel frattempo, il trascorrere delle ore ha visto e sentito rincorrere innumerevoli voci sugli incontri avvenuti tra i vari leader e, mossa da non trascurare, anche dello stesso premier Mario Draghi.

E proprio quest’ultimo, possiamo immaginare, deve aver sorriso al termine dell’esito del primo scrutinio poiché tutto è andato come previsto. Oggi, però, la partita del leader di Governo deve iniziare a raccogliere i suoi primi frutti e, di certo, lo sviluppo del suo gioco non verterà in una mera risposta alla più tradizionale delle aperture scacchistiche, ma, bensì in un vero e proprio stravolgimento tattico. Il Capo dell’esecutivo in carica Mario Draghi non sembra essere intenzionato a occupare lo scranno più alto del Paese Italia. La destinazione è certamente ambita ma, paradossalmente, per un leader con le caratteristiche dell’ex Governatore della Bce, il Colle potrebbe essere limitante e limitativo allo stesso tempo.

Lo sguardo deve andare ben oltre i confini del Bel Paese e, fin da subito, dirottare l’attenzione ai nostri cugini francese: ad aprile ci sarà l’elezione del nuovo Presidente e, al momento, nonostante i sondaggi siano a favore di Emmanuel Macron, la partita appare ancora aperta. In Germania, invece, dopo l’uscita di scena della Cancelliera Merkel - la vittoria conseguita da Olaf Scholz - evidenzia una frammentaria composizione politica che non permette una serena azione di governo. Sempre all’interno del Vecchio Continente, di altri paesi e dei loro leader, non giungono particolari annotazioni. Il vuoto di potere in Europa appare evidente e, la sua attribuzione, risulta alla portata di molti. La posta in gioco è alta e l’occasione è unica.

E ora si arriva all’Italia: Mario Draghi come Presidente della Repubblica è uno scenario che affascina e renderebbe orgogliosi tutti gli italiani. Purtroppo, in chiave strategica, il neoeletto inquilino del Quirinale non potrebbe permettersi “il lusso” di vanificare (agli occhi dell’Europa) la propria autorità per cosiddette beghe politiche interne al suo paese. Pertanto: Mario Draghi al Colle? L’interessato non appare convinto, o meglio, la destinazione è sicuramente affascinante ma, probabilmente, poco funzionale al suo obiettivo prioritario: riprendersi l’Europa che ha lasciato. Un ritorno da quest’ultima in veste di Presidente della Repubblica italiana? L’ex banchiere non avrebbe alcun timore ma, i soliti e continui retroscena della quotidianità della politica italiana, andrebbero a contrastare la credibilità dell’aspirante Presidente.

Il leader Mario Draghi vuole rimanere tale e senza alcun intoppo sul proprio cammino. Se accetterà l’incarico di rappresentare tutti noi italiani, stiamone certi, le condizioni che la politica (presente e futura) dovrà accettare saranno molto stringenti. L’elezione di Mario Draghi a Presidente della Repubblica italiana garantirebbe certamente un cambio di rotta per il nostro Paese ma, soprattutto, del “fare politica” in Italia. La politica e i politici italiani vogliono veramente questo? I dubbi sono molti. Rimaniamo in attesa della prossima mossa consapevoli, fin da subito, che tra le passioni di Mario Draghi – il gioco degli scacchi – occupa un ruolo fondamentale: non solo sulla scacchiera.