Il punto di vista della GenZ sulla politica

Il punto di vista della GenZ sulla politica

di Paolo Di Falco

“Il disegno politico scellerato” di chi si diverte a giocare con la salute dei siciliani

Paolo Di Falco

31 marzo 2021

“Il disegno politico scellerato” di chi si diverte a giocare con la salute dei siciliani

Giocare con la salute dei cittadini che diventano semplicemente numeri da “spalmare” nella settimana: ecco quello che è accaduto in una Sicilia in preda ad una propaganda sconsiderata che non si ferma neanche davanti ad una pandemia.

Durante questa pandemia molte volte sanità e politica si sono scontrate ma, quello che è successo in Sicilia va oltre i confini della legalità. Nell’isola bagnata dal sole ad incontrarsi con la sanità è stata, soprattutto, la propaganda politica che, pur di dimostrare la gestione impeccabile di una pandemia (quasi come i siciliani vivessero nel mondo delle favole), ha preferito agire direttamente sui numeri attraverso, così come è stato definito dal gip di Trapani, “un disegno politico scellerato”. Disegno che ha portato all’arresto una dirigente, un funzionario dell’assessorato regionale alla Salute un dipendente di una società informatica e che coinvolge, tra gli indagati, lo stesso assessore alla Salute Ruggero Razza.

L’ordine di scuderia: evitare la zona rossa

L’inchiesta è nata dalla scoperta fatta in un laboratorio di Alcamo (ecco spiegata la competenza della Procura di Trapani) dove erano stati forniti dati falsati su decine di tamponi. Da lì i PM hanno avviato accertamenti che sono arrivati sino all’assessorato regionale. Il fine esplicito era quello di “condizionare i provvedimenti adottati per il contenimento della diffusione del virus” che tradotto in parole povere vuol dire “evitare il passaggio della Sicilia a zona rossa”. Secondo le indagini, da novembre dell’anno scorso al 19 marzo scorso sono ben 40 gli episodi di falso documentati dagli investigatori dei Nas di Palermo e del comando provinciale dei carabinieri di Trapani.

Inoltre, sempre secondo il GIP di Trapani, “sembra estraneo il presidente della Regione Musumeci, che pare tratto in inganno dalle false informazioni che gli vengono riferite”. L’assurdità però non emerge solamente da quanto detto fino adesso ma dalle parole dell’ex assessore Razza che, nelle intercettazioni, parla dei contagiati e dei morti da “spalmare” come se fossero caramelle. Questo la dice lunga su chi dovrebbe essere il garante della sanità siciliana e ci mostra una scena indegna di una Sicilia che, nonostante la sua autonomia, si lascia condizionare dalla mera propaganda politica.

“Io più di 300 non ne do oggi, e gli altri a poco a poco durante la settimana”

Quella che vedete sopra è solamente una delle frasi pronunciata dall’assessore alla Salute della Sicilia Ruggero Razza in una conversazione telefonica con la dirigente Maria Letizia Di Liberti in merito ai dati dei positivi al Covid-19. A spiegare il da farsi lo stesso Razza che, quasi come fossero i numeri da estrarre al lotto, parla dei nuovi positivi individuati: “Allora, su Palermo sono moltissimi, moltissimi, non ti dico quanti, perché secondo me non hanno comunicato quelli di ieri e dell’altro ieri alcuni”. “Quanti sono?”. “670. Solo su Palermo e quindi ho detto no, non se ne parla proprio perché questi sono i dati di tre giorni e non li posso dare tutti nello stesso giorno, assolutamente, questi sono…”

La sanità siciliana perde credibilità a causa di scelte insensate, irresponsabili e scellerate

La grande vittima di questa storia a dir poco surreale è soprattutto la sanità siciliana: sono le donne e gli uomini che tutte le mattine indossano il camice e cercano di fare il loro meglio anche se, purtroppo, sono rappresentati da chi non capisce nemmeno l’importanza, sempre e soprattutto durante una pandemia, dell’Assessorato alla Salute che dovrebbe prodigarsi per infondere fiducia ai tanti cittadini invece che pensare ai consensi politici.

Ieri, per esempio, nel bollettino ufficiale diramato tutti i giorni dalla protezione civile l’incremento di casi segnalato in Sicilia era pari a 0 dato l’inattendibilità di molti dati trasmessi in precedenza da chi sembrava avesse scambiato l’assessorato della regione con un’agenzia sondaggistica. Alla luce dei dati volutamente manomessi non resta che ripensare ai proclami di chi reclamava il passaggio per la Sicilia a zona bianca o si rammaricava di non poter impugnare un decreto legge ed evidenziare come, ancora una volta, a pagare il conto salato della propaganda siano i cittadini e, in questo caso, tutti i siciliani infangati dall’operato sconsiderato di chi dovrebbe rappresentarli.

Paolo Di Falco

18 anni, di Siracusa. Ho creato La Politica Del Popolo, un sito di news gestito da giovani.

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